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“Gherardo delle Notti”: Una questione in contro luce

Dicembre 12
07:52 2018

“Gherardo delle Notti”: Una questione in contro luce.

Pubblichiamo le risposte ad alcune domande poste al dott. Fabrizio Peronaci, giornalista e caposervizio cronaca nera edizione di Roma del Corriere della Sera, autore del libro-inchiesta “La tentazione”.
1) Dott. Peronaci, lei nel 2017 ha pubblicato il libro-inchiesta “La tentazione” che ha presentato nel mese di luglio anche a Monte Compatri. Riscontra ancora un interesse per gli argomenti toccati a distanza di quasi un anno dalla pubblicazione? “La storia raccontata ne ‘ La tentazione’ è un viaggio nell’amore clandestino tra un padre superiore di un importante ordine religioso e una professoressa romana (da me ribattezzata Dama Nera), con l’aggravante di un fatto inedito e grave, il furto di un quadro caravaggesco con la complicità dei frati, avvenuto nel 1975. Questi due elementi rendono il libro molto attuale per ragioni diverse: l’amore e il sesso in ambito religioso sono infatti al centro della riflessione dei vertici della Chiesa in vista di una possibile attenuazione del vincolo del celibato ecclesiastico; quello del dipinto rubato, invece, è un giallo ancora da risolvere, si spera, considerato il valore immenso dell’opera, mai ritrovata”.

2) Com’è iniziata quest’avventura? “Il libro è nato in seguito a una telefonata che mi è arrivata al giornale, da parte della professoressa, da tempo in pensione. ‘Peronaci, lei che si occupa di scandali vaticani ne vuole sapere uno vero? Vuol sentire cosa accadeva nello stimato ordine dei carmelitani scalzi?’ Davanti a una premessa del genere, non potevo non incuriosirmi”.

3) Ha avuto difficoltà nella ricostruzione della vicenda? “Al di là dell’ovvia esigenza di compiere approfondite verifiche, tutto è filato liscio. La professoressa e madre di due figlie avute da padre Raspini è infatti persona meticolosissima: prima di cercarmi si era procurata tutte le carte giudiziarie, oltre a foto, lettere inedite, appunti e persino una registrazione audio, girata in macchina, con la voce del reverendo”.

4) Nel libro-inchiesta si parla diffusamente del trafugamento del “Gherardo delle notti”… “Certo, è uno dei temi forti de ‘La tentazione’, che punta anche a rivalutare il ruolo del giornalistainvestigatore. Sui giornali, incredibilmente, la notizia del furto fu relegata a un trafiletto di poche righe a fondo pagina. Il colpo avvenne nel giugno 1975 nel convento di San Silvestro, a Monte Compatri. Furono arrestati e condannati due malavitosi dell’epoca, entrambi legati all’estremismo di destra, e all’inizio nell’inchiesta vennero coinvolti anche alcuni frati, accusati di complicità e altri reati. Il compagno della professoressa fu sospeso a divinis, spedito in un altro convento fuori Roma e infine assolto con la motivazione dell’insufficienza di prove, il che ha lasciato dubbi inquietanti sull’accaduto. Ombre che oggi il libro scritto con la Dama Nera dissolve: l’accurata ricostruzione ha infatti consentito di chiarire che il Gherardo fu rubato e rivenduto in Svizzera per mettere un tappo alla falla che si era aperta nei conti dei carmelitani, proprio a causa della vita un po’ troppo dissoluta di molti”.

5) A seguito del suo libro, è stata aperta un’inchiesta da parte dei carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale. A che punto siamo? “Sono stato interrogato dai carabinieri, così come la professoressa. Molti spunti contenuti nel libro rappresentano indizi seri, né mancano vere e proprie prove, come le ricevute dell’albergo e del noleggio di un’auto a Lugano, durante l’avventuroso viaggio su un’Audi per esportare illegalmente la tela. Ma il mio libro ha anche dei passaggi dolci e delicati, che ci fanno interrogare sulla natura multiforme dell’animo umano: padre Raspini era certamente animato da fede sincera, ma non ha saputo resistere alla passione amorosa e al desiderio di paternità. Era un uomo come tutti, insomma! Con le sue fragilità. Il racconto del primo bacio in macchina sul lungomare farà storcere il naso a qualcuno, ma resta un frammento intensissimo di vita vissuta”.

6) I Latini affermavano che “Spes ultima dea”, tradotto con l’aforisma “La speranza è l’ultima a morire”. Crede in questa massima? “Certo che sì, sia in generale, perché smettere di sperare è come morire, sia in relazione al caso del Gherardo delle Notti. L’inchiesta giudiziaria è tuttora aperta e confido che qualcuno ancora in vita nonostante i fatti risalgano a oltre 40 anni fa si presenti dai carabinieri per raccontare ciò che sa. Il dipinto di Gesù adolescente e San Giuseppe falegname, probabilmente custodito in qualche lussuosa residenza privata, deve tornare disponibile al pubblico nella pinacoteca di Monte Compatri o in un altro museo!”

7) Grazie. Un’ultima domanda a mo’ di post scriptum. Ci aggiorna ad ogni sviluppo? Ci speriamo… “Ovvio, ci mancherebbe altro! Se posso approfittare della cortesia, vi annuncio l’uscita del mio nuovo libro, sempre ambientato nel mondo religioso, che ha per protagonista una suora rimasta incinta dopo una violenza. Il titolo è ‘Il figlio della colpa’. E per qualche verso si pone in una sorta di continuazione ideale con ‘La tentazione’. A voi in bocca al lupo per la rivista”.

Alessandro Mazzarini

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