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Giardinaggio: tutto quello che c’è da sapere sui tappeti erbosi

Giardinaggio: tutto quello che c’è da sapere sui tappeti erbosi
Giugno 01
10:51 2021

 

Agli occhi di un profano potrebbe apparire semplice, in realtà la realizzazione e il mantenimento di un tappeto erboso uniforme e ben rasato è una cosa che richiede un certo impegno, indipendentemente dalle dimensioni del giardino.

 

Le piante per il prato

Un’altra cosa che forse non tutti sanno, inoltre, è che esistono diversi tipi di tappeti erbosi, e che questi possono essere costituiti da diverse varietà di piante. Queste ultime si dividono in due categorie distinte: le specie microterme e quelle macroterme. Le piante appartenenti alle specie microterme sono adatte soprattutto nelle zone climatiche dove le temperature sono comprese tra i 15° e i 25° Celsius, inoltre sono caratterizzate da una crescita maggiore durante i periodi autunnale e primaverile ma hanno una minore tolleranza verso il caldo, la salinità e la siccità e richiedono una cura maggiore.

Tra le specie microterme più conosciute e adoperate per i tappeti erbosi sono annoverate la Poa pratensis, il Lolium perenne e la famiglia delle Festuca, la quale comprende oltre 600 specie; una delle più apprezzate, però, è la Festuca arundinacea, una varietà che si adatta alla perfezione al clima italiano e che persiste anche se sottoposta a scarsa manutenzione. Anche la Festuca rubra e altre varietà sono coltivate come piante ornamentali per tappeti erbosi, soprattutto nei prati destinati a uso sportivo.

La famiglia delle Poacee conta invece 733 generi riconosciuti e 11.600 specie, 350 delle quali italiane; le più diffuse per la creazione dei tappeti erbosi sono la Poa pratensis e il Lolium perenne, quest’ultimo adoperato anche per i prati dei campi da calcio.

Le specie macroterme, invece, sono adatte soprattutto per le zone climatiche più calde, infatti la loro temperatura di crescita ottimale si attesta tra i 25° e i 35° Celsius; questa caratteristica le rende ideali per i climi mediterranei e inadatte per quelli montani, dove la temperatura arriva periodicamente sotto lo zero.

Una delle specie macroterme più diffuse nella coltivazione dei tappeti erbosi è la Dichondra repens, che è apprezzata soprattutto per le sue caratteristiche di resistenza e autorigenerazione, nonché per la sua capacità di persistenza anche in caso di scarsa manutenzione.

 

Le diverse tipologie di tappeto erboso

Come accennato nel paragrafo precedente, anche il tipo di tappeto erboso cambia a seconda della sua destinazione d’uso e del tipo di piante scelte per realizzarlo. Le tipologie principali sono quattro: il prato sportivo, rustico, ornamentale e inglese.

Il prato sportivo, come lascia intuire il nome, è adoperato soprattutto in campi di calcio, arene olimpiche, campi di polo, campi di golf e via dicendo. Ha una consistenza fitta e uniforme e viene solitamente realizzato con specie dalle foglie estremamente sottili che crescono in modo compatto, permettendo così una rasatura perfetta.

Il prato rustico è più generico ed è realizzato principalmente con specie che richiedono poca manutenzione e che sono in grado di resistere a temperature più rigide; questa tipologia di tappeto erboso, infatti, viene solitamente usata come fondo per le piste da sci e per stabilizzare il terreno in prossimità di rive e argini di fiumi.

I prati ornamentali, invece, sono creati per i giardini, i parchi e le zone verdi, sia pubbliche sia private, quindi sono ottenuti con specie che hanno un’elevata resistenza al calpestamento e allo schiacciamento, nonché la capacità di autorigenerarsi in tempi brevi.

Il prato all’inglese è una variante particolare dell’ornamentale, esteticamente superiore ma molto più delicato; questo tipo di tappeto erboso, infatti, viene realizzato con una singola specie di erba ed è più soggetto all’attacco di erbe infestanti. A differenza del prato ornamentale, quindi, quello inglese richiede una regolare manutenzione e un’irrigazione costante, per questo motivo è consigliato soprattutto nelle zone dove il clima non è soggetto a periodi di siccità.

 

Realizzazione e manutenzione dei tappeti erbosi

Tra la concimazione e la preparazione preliminare del terreno, la progettazione del giardino con la marcatura delle zone dove andranno a trovarsi siepi, alberi e aiuole, l’installazione dell’impianto di irrigazione e l’eliminazione preliminare delle erbe infestanti mediante l’ausilio di diserbanti, occorre almeno un anno prima di essere pronti alla piantumazione delle piante più grandi e alla semina di quelle che andranno a costituire il tappeto erboso.

Una volta cresciuto, poi, il prato deve essere sottoposto a cure regolari in modo da mantenersi sano, compatto e uniforme; l’impianto di irrigazione è utile per affrontare i periodi di siccità, ma bisogna anche tagliare regolarmente il manto erboso. A questo scopo possono essere adoperati i Tagliaerba Manuali, quelli a motore oppure i robot tagliaerba; l’uso di un modello in grado di consentire il mulching, inoltre, è utile per eliminare il problema dello smaltimento degli scarti e per fornire una concimazione organica al terreno.

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