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Giudizi controversi sulle Crociate

Giudizi controversi sulle Crociate
Settembre 06
16:49 2014

giudizi-controversi-fig2Per ragioni che saranno più chiare alla fine di questo lavoro, nel seguito viene presentato un elenco degli episodi bellici più importanti intervenuti tra il mondo islamico e quello cristiano dal tempo della uscita degli Arabi dal deserto d’Arabia nel 633 fino alla prima Crociata del 1095 conclusasi con la conquista di Gerusalemme nel 1099.

Questi numerosi episodi bellici sono sommariamente divisi per iniziativa, Islam o Cristianesimo, anche se in alcuni casi esistono zone d’ombra di difficile attribuzione. Inoltre, sebbene queste guerre non siano sempre state originate da motivazioni religiose, è un dato di fatto che il mondo islamico ha sempre sentito le guerre con l’occidente (e anche col l’oriente, Persia, India, Cina, Russia, ecc.) come guerre di religione, come recentemente la guerra del Golfo del 1991, quando l’esercito dell’ONU era etichettato dalla popolazione mussulmana come “crociato”. Quindi, anche per evitare una discussione lunghissima e inconcludente, che non è interessante al momento per gli scopi di questo lavoro, ho accettato il punto di vista popolare islamico che è semplice e comprensibile a tutti.

Nel seguito, per non creare confusione ai lettori occidentali, ho usato la denominazione “Bizantino/i invece di “Romano/i d’Oriente” come sarebbe stato doveroso, perché così si chiamavano e volevano essere chiamati. Ciò è tanto vero che gli Arabi, i Turchi e i popoli orientali in genere li hanno sempre chiamati “Rum”, e gli occidentali che a volte sbagliavano, più per ignoranza che volontà, hanno avuto seri problemi diplomatici spesso sfociati in vere e proprie guerre, per aver usato l’aggettivo “Greci” invece di “Romani”.
All’inizio di questo elenco, l’Islam è stato indicato dalla mezzaluna con la stella, e il Cristianesimo dalla croce latina, due simboli chiari anche se il primo è di origine turca e molto più tardo rispetto alle origini dell’Islam nel VII secolo.
Naturalmente, non si deve credere che tra una data e un’altra ci sia stata una pace idilliaca tra i due contendenti. Infatti, lo stato di guerra, se si considera che il fronte andava dal Medio Oriente alla Spagna, era praticamente continuo, in modo particolare sul mare dove non c’erano barriere geografiche. Ma mentre in una regione si combatteva e si moriva, in altre poteva accadere che ci fosse una tregua con scambi commerciali e di doni, e anche con matrimoni di convenienza.
In ogni caso la scelta degli episodi riportati qui sotto è solamente dell’autore, che si assume gli onori e gli oneri della scelta, ma che anche si scusa con gli esperti di eventuali dimenticanze e/o omissioni dovute alla sua pur limitata conoscenza di un periodo storico lungo e complesso.

Data

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636 Yarmuk
(Palestina)
  Dopo alcune schermaglie precedenti, il generale Khalid sconfigge i Bizantini di Eraclio nella pianura del fiume Yarmuk a circa 65 km a sud-est delle alture del Golan, e nel giro di qualche anno tutto il Medio Oriente, inclusa Gerusalemme, viene occupato dagli Arabi.
Khalid ibn al-Walid ibn al Mughira è stato il comandante militare arabo più famoso di tutti i tempi, tanto da essere chiamato dallo stesso Maometto “Spada dell’Islam”. Gerusalemme venne presa senza colpo ferire e lo stesso califfo Omar nel 638 entrò, a seguito di una richiesta esplicita del patriarca, nella Città Santa su un cammello bianco come la neve.
L’imperatore Eraclio I era un abile comandante militare che nel 628, dopo oltre sei secoli di guerre più o meno continue, aveva finalmente sconfitto i Persiani di Cosroe, ma nulla poté contro l’avanzata impetuosa degli Arabi. Egli fu subito conscio delle conseguenze della battaglia e, mentre abbandonava la Siria disse “Addio, un lungo addio alla Siria, mia giusta provincia. Sei ora in mano agli infedeli (al nemico). Che la Pace sia con te, O Siria – Che terra magnifica sarai per il nemico”.
642 Alessandria
(Egitto)
  Il generale Amr conquista la città, e l’Egitto, la più ricca provincia Bizantina, cade nelle mani dell’Islam.
644 Costantia
(Cipro)
  Una flotta comandata dal governatore della Siria, Muawiya, saccheggia e distrugge la città (Salamina vicino a Famagosta) e il territorio circostante.
654 Rodi   Muawiya conquista questa importante isola nel mar Egeo e si avvicina pericolosamente al centro dell’impero, Costantinopoli.
655   Finike
(Turchia)
La flotta bizantina, comandata dall’imperatore Costanzo, esce in mare per affrontare quella islamica, ma viene distrutta davanti a questa città costiera della Licia, e lo stesso imperatore si salva a stento dopo essersi travestito in tutta fretta.
674 Costantinopoli   Muawiya pone sotto assedio navale la capitale bizantina per 5 anni, ma viene sempre respinto, anche con l’uso del famoso fuoco greco. Nel 679 è costretto ad accettare termini di pace umilianti.
Ad oggi non si conosce ancora bene cosa fosse e come venisse usato questo famoso fuoco greco, ma di certo ebbe un ruolo importante in questo assedio ed in altre battaglie successive, e forse si conosceva anche prima. Recentemente sono stati ritrovati in Spagna alcuni resti metallici che assomigliano stranamente ad un moderno lanciafiamme. I Bizantini hanno sempre tenuta segreta la formula del fuoco greco, e a distanza di tempo si può dire che ci sono riusciti.
685   Armenia
Georgia
Siria
L’imperatore Giustiniano II Rinotmeto (senza naso) lancia una serie di fortunate spedizioni in oriente che costringono Muawiya, che nel frattempo era diventato il primo Califfo Omayyade a Damasco, a rinnovare la pace con i Bizantini.
698 Cartagine   Gli Arabi conquistano la capitale dell’odierna Tunisia dopo una guerra iniziata nel 647.
700   Siria L’imperatore Tiberio III combatte con successo gli Arabi e riconquista parte della Siria e dell’Armenia.
709 Tvana
(Turchia
  Questa importante piazzaforte della Cappadocia sud-orientale viene presa dagli Arabi, che la useranno nel seguito per maggiori penetrazioni in Anatolia.
711 Spagna   Alcuni contingenti arabi sbarcano nella penisola iberica, all’inizio per saccheggiare città e campagne, ma quando si accorgono che potrebbero farcela, anche con l’aiuto di una parte della popolazione locale tra cui gli Ebrei e altri dissidenti religiosi, decidono per una occupazione stabile, e nel giro di circa 10 anni la conquistano quasi completamente.
717 Costantinopoli   Ingenti forze islamiche attaccano per terra e per mare l’impero bizantino, ma vengono fermate e respinte alle porte della capitale dopo un assedio di 8 mesi e perdite enormi.
722   Covadogna
(Asturie)
I cristiani spagnoli superstiti sconfiggono un distaccamento islamico, e stabilizzano in modo definitivo i loro regni nelle regioni nord-occidentali.
Da questo momento inizia ufficialmente la “reconquista” che, tra alterne vicende, porterà alla presa di Granada nel 1492, e alla fine dell’occupazione islamica in Spagna. Di questa complessa storia che dura altri 770 anni, e che genera tra le altre la saga del Cid Campeador, non si parlerà più in questo elenco, perché da sola potrebbe produrne uno equivalente.
732 Poitiers
(Francia)
  I Franchi di Carlo Martello fermano l’avanzata degli Islamici che, dopo aver occupato stabilmente la maggior parte della Spagna, avevano iniziato a saccheggiare in lungo e largo la Francia meridionale e centrale, e li costringono a ritirarsi oltre i Pirenei.
Successivamente i Franchi, ed in particolare Carlo Magno, portano la guerra nella Spagna settentrionale dando inizio alla saga del paladino Orlando, la Chanson de Roland.
825 Creta   L’isola viene presa da islamici dell’Andalusia, che la usano come base per le loro incursioni.
827   Creta I Bizantini lanciano molte spedizione durante numerosi anni per riprendere il controllo dell’isola senza riuscire nell’intento in modo stabile.
827 Sicilia   Gli Arabi della Tunisia sbarcano a Mazara del Vallo ed iniziano una lenta conquista della Sicilia che viene completata solo nel 902 con la presa di Taormina.
838 Tokat
(Turchia)
  Il califfo Mutasim ha la meglio sull’esercito bizantino dell’imperatore Teofilo. Subito dopo Ankara e Amorium vengono conquistate con saccheggi e massacri generalizzati.
Parte degli abitanti di Amorium vengono bruciati nella grande chiesa e gli altri massacrati. Solo 42 di essi sono presi prigionieri, e vengono decapitati sulle rive del Tigri quando si rifiutano di convertirsi all’Islam. Ancora oggi sono noti nella Chiesa Ortodossa come i Quarantadue Martiri di Amorium.
842 Mare Egeo   Il califfo Mutasin invia una gigantesca flotta dai porti siriani, ma sulla via per Costantinopoli una tempesta la distrugge quasi completamente.
842 Italia   Gli Arabi di Sicilia occupano Messina e Taranto e successivamente invadono in modo sistematico la Calabria e la Puglia, e attraverso il mare Adriatico si spingono nella Dalmazia meridionale.
846 Roma   I Saraceni, che già avevano invaso e depredato il Lazio dall’830, saccheggiano le basiliche di San Paolo e San Pietro, e sterminano fino all’ultimo uomo la guarnigione composta di Franchi, Longobardi, Sassoni e Frisoni.
Per evitare il ripetersi di simili scempi, specialmente la profanazione di San Pietro, la più importante chiesa della cristianità occidentale, si decide di costruire a difesa della basilica le Mura Leonine che costituiscono oggi la frontiera dello Stato Vaticano.
849 Ostia   Una flotta saracena tenta una nuova invasione dell’Italia centrale, ma questa volta Gaeta, Napoli, Amalfi e Sorrento inviano le loro navi che la respingono con gravi perdite.
853   Creta Regnante l’imperatrice Teodora, i Bizantini riprendono Creta, e attaccano Damietta in Egitto, dove distruggono una flotta saracena.
889 Saint Tropez
(Provenza)
  I Saraceni dalla Spagna occupano il territorio intorno a questa località e di lì arrivano in Svizzera, saccheggiando il monastero di San Gallo e tutto il territorio compreso tra il Rodano e il Piemonte occidentale.
904 Tessalonica
(Grecia)
  Una flotta saracena guidata da un rinnegato greco, Leone di Tripoli, attacca la seconda città dell’impero, la conquista, la saccheggia e la brucia dopo aver macellato tutti gli abitanti.
906   Tarso
(Turchia)
Una flotta bizantina attacca questa importante città che aveva dato i natali a Paolo, e che era stata conquistata dagli Arabi. La distrugge completamente insieme ad una flotta saracena venuta in soccorso.
912 Chio
(Grecia)
  Mentre una grossa flotta bizantina ritornava a Costantinopoli dal tentativo di riprendersi Creta, che nel frattempo era stata riconquistata dai Saraceni, Leone di Tripoli le tese un agguato distruggendola completamente.
Quando l’imperatore Leone VI, già malato, seppe dell’accaduto, girò la sua faccia verso il muro e si lasciò morire d’inedia.
915   Garigliano
(Campania)
Una flotta bizantina vince le forze islamiche e le costringe ad abbandonare questa base che era stata utilizzata fino ad allora per le loro frequenti scorrerie sulle coste italiche.
935 Genova   Una flotta islamica attacca Genova e la distrugge portando in Africa le donne catturate, circa un migliaio, e un ricco bottino.
942   Edessa
(Turchia)
L’abile generale Giovanni Curcuas, dopo una vittoriosa campagna militare di venti anni, si ritrova sotto le mura di Edessa, islamica dal 641. La risparmia in cambio della famosa Immagine di Edessa (secondo alcuni studiosi la Sindone) che viene inviata a Costantinopoli, dove è ricevuta con grandi onori il 15 agosto 944.
Ancora oggi, il giorno dopo la Festa della Dormizione, questa Immagine è celebrata il 16 agosto con la Festa della Traslazione dell’Icona acheropita, in particolare nella Chiesa Ortodossa Russa.
958   Samosata
(Turchia)
Questa strategica città sull’Eufrate viene conquistata dal brillante generale Giovanni Tzimisces, mentre nel 957 anche la città di Adata in Panfilia era stata riconquistata dal generale Niceforo.
961   Creta Il generale Niceforo dopo un lungo assedio conquista Candia, la capitale dell’isola di Creta, e i difensori vengono massacrati.
962   Aleppo
(Siria)
A partire dal 944 l’emiro Saif aveva conquistato Aleppo, e con Damasco, Emesa e Antiochia aveva formato un regno vasto e potente. Nel 1960 decise di invadere nuovamente l’impero e con un ricco bottino stava tornado ad Aleppo, quando il generale Leo Focas lo sorprese distruggendo praticamente il suo esercito. Nel seguito Leo, insieme al fratello Niceforo, attaccò e prese Aleppo con una carneficina che cessò solo per la stanchezza dei soldati, come scrisse un cronista arabo.
L’emiro di Mosul, Saif ed-Daula, era poeta e sapiente, mecenate delle arti, proprietario della più ricca libreria, le più grandi stalle e il più sontuoso e fornito harem del mondo islamico. Inoltre possedeva il più bello e lussuoso palazzo di tutto l’Oriente, ma esso era fuori le mura di Aleppo, e i Bizantini lo depredarono e lo bruciarono dalle fondamenta.
969   Antiochia
(Siria)
Niceforo, ora imperatore, riconquista dopo 332 anni, la città di Antiochia dagli Arabi, dopo che nel 965 aveva già ripreso il controllo totale sull’isola di Rodi.
973   Amida
(Turchia)
Un esercito arabo proveniente dalla Tunisia sotto le mura di questa città distrugge quasi completamente un esercito bizantino.
975   Medio Oriente L’imperatore Giovanni Tzimisces con una campagna fulminea sconfigge tutti gli eserciti arabi e riconquista la Siria, il Libano e parte della Palestina, quasi come ai tempi di Eraclio 300 anni prima.
982 Crotone
(Calabria)
  L’emiro di Sicilia aveva proclamato una guerra santa e si trovava a Rossano quando l’esercito dell’imperatore Ottone III lo attaccò. Lo scontro avvenne presso Capo Colonna o Stilo e, mentre lo stesso emiro perì, gli imperiali subirono perdite talmente pesanti che si dovettero ritirare.
Intorno a questo periodo turbolento, San Nilo lascia la Calabria per regioni più tranquille e approda finalmente a Grottaferrata nel 1004. Con il senno del poi, questo episodio dimostra che non tutti i mali vengono per nuocere.
984 Frassineto
(Provenza)
  Stanchi dei continui attacchi dei Saraceni da questa base vicino a Saint Tropez, e oltraggiati dalla cattura dell’abate di Cluny, i maggiori feudatari provenzali e italici, spinti anche dalla Chiesa che si sentiva in pericolo, attaccano ed eliminano questa ingombrante presenza islamica.
995   Aleppo
(Siria)
L’imperatore Basilio II accorre nel Medio Oriente, dove gli Arabi fatimidi erano di nuovo all’attacco, e li sorprende sotto Aleppo disperdendoli e inseguendoli fino a Tripoli.
1015   Sardegna Gli Arabi di Spagna sbarcano nell’isola, che dopo una lunga parentesi bizantina si autogovernava, e ne tentano la conquista. Ma i loro sforzi, che si protraggono per tre anni, falliscono grazie all’intervento congiunto delle flotte di Genova e Pisa.
La famigerata inimicizia tra le due repubbliche marinare stava per iniziare anche per il controllo dell’isola, e si sarebbe conclusa solo con l’annientamento della flotta pisana presso l’isoletta della Meloria nel 1284, un giorno funesto per Pisa dove viene ricordato ancora oggi.
1037   Sicilia L’Imperatore Michele dei Paflagoni tenta la riconquista dell’isola ma dopo i primi successi fino al 1040, a causa di una generale ribellione la Sicilia ritorna in mani islamiche.
1060   Sicilia Ruggero il normanno inizia la conquista dell’isola che viene completata nel 1091.
Inizia il periodo normanno dell’Italia meridionale che termina definitivamente con la morte dell’ultimo discendente e imperatore Corradino di Svevia nel 1268, giustiziato a Napoli dagli Angioini dopo la sfortunata battaglia di Tagliacozzo.
1071 Manzikert
(Turchia)
  In questa località orientale dell’odierna Turchia, il sultano Arslan ha la meglio sull’esercito dell’imperatore Romanus che viene catturato. Questa sconfitta costò ai Bizantini buona parte dell’Anatolia e rappresentò l’inizio della decadenza dell’impero.
Per capire la gravità dell’accaduto, pari alla battaglia di Yarmuk 435 anni prima, è necessario ricordare che l’Anatolia è sempre stata la regione più importante dell’impero bizantino, sia per le sue ricchezze che per i sui abitanti che costituivano il nerbo dell’esercito. La sua perdita non lasciava alcuna speranza di ripresa ai Bizantini.
1095   Italia I legati dell’imperatore Alessio I Comneno, che partecipano al Concilio di Piacenza durante il mese di marzo, chiedono l’aiuto del papa Urbano II contro i Turchi che minacciano non solo Costantinopoli ma tutta la Cristianità.
1095   Francia Il 27 novembre il papa Urbano II durante il Concilio di Clermont-Ferrand chiede in modo solenne e, a quel che si tramanda, convincente ai cristiani europei di marciare verso la Terra Santa in aiuto dei popoli cristiani d’Oriente. Tra l’altro disse “Chi fosse morto in battaglia avrebbe ricevuto l’assoluzione e la remissione dei peccati; non doveva esservi indugio, si preparassero a partire quando fosse giunta l’estate”.
Questa è la data ufficiale della nascita delle Crociate, anche perché per la prima volta viene cucita una croce rossa sulla tunica dei soldati. Ma, in realtà la Chiesa ed il Papa, senza contare quello che stava già avvenendo in Spagna da circa 400 anni dove la Chiesa era in prima linea, erano già intervenuti in precedenza per chiedere ai vari principati e comunità cristiane d’Europa di agire con più efficacia contro l’espansionismo militare dell’Islam.
1099   Gerusalemme Il 15 luglio i Crociati guidati da Goffredo di Buglione prendono Gerusalemme in una atmosfera di fervore religioso e di condotta sanguinaria che è rimasta memorabile nella storiografia.
Dice lo storico francese Jules Michelet (vixit 1798-1874) “Quando sembrò loro che il Salvatore fosse stato vendicato a sufficienza, cioè quando non rimase quasi nessuno in vita nella città, allora piangendo, gemendo e battendosi il petto, andarono ad adorare il Santo Sepolcro”.

Questo elenco ragionato degli episodi bellici tra Islam e Cristianità è scaturito da una discussione in una casa di Grottaferrata durante un’amichevole convivio nel dicembre del 2013. Ad un certo punto alcuni commensali affermarono che le Crociate erano state in assoluto le peggiori guerre, per atrocità e inutilità, mai combattute dall’Occidente. Naturalmente, l’autore non era assolutamente d’accordo con questa visione, condivisa nel corso dei tempi anche da alcuni storici riduzionisti, per cui la discussione è continuata anche nel seguito, fino al punto che l’autore ha deciso di scrivere questo sintetico lavoro, che dimostra a suo parere l’erroneità dell’ipotesi riduttiva di cui sopra.
Infatti, affermare che una guerra è peggiore di un’altra non significa nulla, perché tutte le guerre sono atroci per loro stessa natura, come è ben noto a tutti gli storici da tempo immemorabile. Inoltre, l’atrocità delle guerre è sempre stata così evidente a tutti i popoli che si è pure cercato di darne una descrizione artistica, forse per esorcizzarle, e numerose sono state tali opere nel corso dei secoli, e la Figura 1 ne è un esempio moderno evidente.
Dire poi che le Crociate siano state inutili, significa non conoscere lo svolgimento degli eventi che hanno portato alle stesse Crociate. E proprio questo punto ha convinto l’autore ad analizzare analiticamente e sinteticamente i fatti antecedenti alle Crociate stesse, che ha significato partire dalle stesse origini dell’Islam.
Infatti, da quando l’Islam venne imposto alle tribù arabe con le buone o con le cattive, ci fu subito dopo una sua espansione armata al di fuori dei confini storici dell’Arabia. In particolare, l’Islam nelle sue varie connotazioni etniche, Arabi, Saraceni, Turchi, Rinnegati e quanti altri, da sempre ha attaccato in modo sistematico e continuo il mondo cristiano con l’intento di convertirlo all’Islam o di ridurlo in uno stato subalterno. Quindi, i popoli cristiani, e non islamici in generale, nel corso dell’espansione islamica hanno avuto solo tre alternative:

  • – accettare la fede islamica,
  • – mantenere la propria fede in una condizione d’inferiorità sociale,
  • – combattere per mantenere la propria libertà di religione e d’opinione.

È chiaro che l’ultima alternativa ha lo svantaggio di dover essere perseguita per sempre, o almeno fino a quando ci saranno gli islamici fondamentalisti, perché è nella natura dell’Islam la conversione finale del non islamico, cioè infedele.
In questa prospettiva storica, l’elenco di cui sopra dimostra chiaramente che la maggioranza dei Cristiani sin dall’inizio ha scelto la terza alternativa. In realtà, alcune grosse comunità cristiane in Medio Oriente si schierarono al fianco degli Arabi invasori e contro l’Impero Bizantino, verso il quale nutrivano un forte risentimento religioso, con il risultato di facilitare l’avanzata araba. In pratica scelsero la seconda alternativa, forse senza conoscerla appieno, ma oggi la loro miserevole situazione in Medio Oriente è palese a tutti. Senza parlare poi di quanto accade nel Nord Africa, e in molti paesi africani e asiatici. In pratica, i Cristiani sono in grado di essere tali solo nei paesi di origine occidentale e là dove l’Islam è in netta minoranza.
Quindi, lasciando da parte le atrocità che fanno parte della guerra, una volta che si sia scelto di percorrere questa strada, non si capisce perché le Crociate debbano essere considerate inutili.
Sono stati inutili l’assedio di Costantinopoli e la resistenza bizantina nel 674?
È stata inutile la riconquista spagnola durata ben 800 anni?
È stato inutile il tentativo dei Franchi di fermare gli Arabi a Poitiers nel 732?
È stata inutile la riconquista normanna della Sicilia nel 1080?
È stata inutile la campagna di Tzimisces per la riconquista del Medio Oriente del 975?
È stato inutile il sacrificio di Romanus a Mazinkert nel 1071?
Come si fa a dire allora che la Crociata del 1099 sia stata inutile, così come tutte quelle che l’hanno seguita? Dove è la discontinuità tra utile e non utile in tutti gli episodi del precedente elenco?
Al contrario, le Crociate sono state utili come tutti gli altri eventi elencati nella tabella, e il tentativo di isolarle dal resto della storia come episodi a se stanti, è un esercizio antistorico, e questo si completamente inutile.
D’altronde, l’autore ha scelto di terminare l’elenco precedente con la presa di Gerusalemme nel 1099, vedi Figura 2, solo per mostrare che le Crociate sono in realtà iniziate nel 636 a Yarmuk, vedi Figura 3, dove l’esercito dell’Impero Romano d’Oriente aveva la croce nei vessilli militari e l’esercito arabo combatteva sotto i vessilli verdi e neri del Profeta (solo nel XIV secolo i Turchi presero dai Bizantini il simbolo della mezzaluna e stella), e non sono finite a Gerusalemme. Per assurdo, se si considerano inutili le Crociate, allora sono stati inutili anche tutti gli altri episodi bellici sostenuti dai Bizantini, Franchi, Visigoti, Longobardi, Armeni, Italiani (cioè la variegata gente che abitava allora la penisola italica), e tanti altri popoli che sarebbe impossibile elencarli tutti. Ma, è bene ricordare che è stato grazie alla loro volontà di resistere che noi oggi siamo qui ancora a raccontare questa storia e a discuterla, e a permettere a qualcuno di dissentire. Ancora, perché l’elenco non finisce nel 1099, ma da allora è continuato, continua oggi, e continuerà domani, fino a quando …… ma questa è un’altra storia.

Otto Dix, Krieg (Guerra)
Figura 1. Dipinto del 1914 di Otto Dix intitolato Krieg (Guerra), che si trova nel Kunstmuseum di Dusseldorf. A colpo d’occhio si notano gli attributi della guerra, distruzione, morte, caos, e paura, anche se espressi in modo metafisico.

Claude Jacquand, La presa di Gerusalemme
Figura 2. La presa di Gerusalemme. Questo dipinto del pittore francese Claude Jacquand (1803-1878) venne commissionato nel 1846, e ritrae la cattura di Gerusalemme da parte di Jacques Molay nel 1299. In realtà questo episodio non accadde mai perché Gerusalemme venne persa nel 1244, e ritornò sotto il controllo cristiano solo nel 1917, quando gli Inglesi la presero dai Turchi Ottomani. Questa immagine è uno dei tanti dipinti ottocenteschi sulla conquista di Gerusalemme e possiede un suo innegabile fascino rievocativo dello stesso evento del 1099.

Il campo della battaglia del fiume Yarmuk
Figura 3. Il campo della battaglia del fiume Yarmuk. A 8 chilometri di distanza, in mezzo alle gole si trova il campo di battaglia, la foto è stata scattata dalla Giordania. La battaglia durò sei giorni e alla fine fu vinta dagli Arabi che alla fine approfittarono intelligentemente di una tempesta di sabbia che oscurava la vista dei Romani.

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