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Goodbye, Columbus

Goodbye, Columbus
Giugno 17
17:59 2014

Goodbye, Columbus e cinque racconti
Philip Roth
Traduttore/i: Vincenzo Mantovani
9788806218003
Einaudi
€ 12,00 e-book disponibile € 9,99

Il racconto lungo di Roth è datato 1959 e molti ci troveranno la perfezione cui sono abituati. Solo un poco più didascalica per brevissimi tratti ma piena d’intuizioni. Nella Newark di sempre i due giovani e belli Neil Klugman e Brenda Patimkin si innamorano: ciò che li divide è la collina, dimora e simbolo di status sociale, raggiunta dai Patimkin, produttori di sanitari, sulla quale si gode un clima fresco e una libertà impensata per il centro soffocante della cittadina e i suoi meno abbienti abitanti.

Il culmine dell’estate del loro innamoramento i due lo trascorreranno come in un sogno fra bagni, sport, mangiate e amore fisico, tenuto nascosto a tutti, come si conveniva all’epoca e consumato, però, sotto lo stesso tetto della famiglia della giovane. Neil, dai quartieri poveri di Newark, si dipinge ai di lei genitori, quasi un bibliotecario senza ambizioni che assaggia questo nuovo mondo e lo divora, con sempre più foga, durante non tanto metaforiche mangiate di quella frutta fresca d’ogni qualità di cui i Patimkin colmano il frigo del loro tinello. Quella frutta e le piscine torneranno nel film commedia La ragazza di Tony, con Ali MacGraw e Jack Klugman, che da questo libro trasse il regista Larry Peerce: quasi contrappunti di freschezza e salutismo in contrasto alle rigide coordinate sociali impossibili da svecchiare, (uno Scandalo al sole con meno scandalo). Il libro possiede meno toni da commedia, anche se diverte molto la sua leggerezza: Neil crede d’aver trovato la compagna di vita e la felicità sembra essere a portata di mano ma con tutta probabilità non ha fatto bene i conti con la famiglia e la tradizione ebraica, col pregiudizio, col suo stato sociale ‘inferiore’ seppure in presenza di recenti arricchiti. Forse anche per lui è in serbo un destino come quello del fratellastro del capofamiglia, un commesso viaggiatore, senz’auto che, macinando chilometri a piedi, vende lampadine di qualità mentre già debuttano i supermarket, per mettere assieme pochi dollari a settimana. L’uomo, sbronzo durante il matrimonio del rampollo Patimkin, lontano dal sogno americano, a cui le dita di una sola mano avanzano abbondantemente per enumerare le cose buone capitategli in vita, è protagonista di uno dei dialoghi/soliloquio che crediamo fra i più belli della letteratura contemporanea. Cinque racconti seguono il romanzo breve, fra cui l’esilarante Eli, il fanatico, nei quali un Roth trentenne mette in fila i temi su cui costruirà la sua carriera….«Così espressivi erano quegli occhi che Eli continuò a vederli anche quando voltò la testa. Erano i cuori delle sue giunchiglie, apparsi solo la settimana prima; erano le foglie della sua betulla, le lampadine della sua lanterna da giardino, le gocce di cera sul prato: quegli occhi erano gli occhi che aveva nella testa. Erano suoi, li aveva fatti lui». Serena Grizi

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