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Grottaferrata – Conferenze pubbliche – Arte e Cultura

Grottaferrata – Conferenze pubbliche – Arte e Cultura
Maggio 31
12:12 2015

Sala Conferenze della Biblioteca Comunale “B. MARTELLOTTA” di Grottaferrata, dove sono state trattate tematiche attinenti l’Arte e l’Archeologia.
Il Sindaco Giampiero FONTANA ha introdotto gli illustri relatori, nell’ordine il Prof. Rodolfo PAPA ed il Dott. Franco ARIETTI.
Il Prof. PAPA, pittore, scultore e storico dell’arte nonché Professore incaricato di “Storia delle teorie estetiche” presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, ha concluso il terzo ciclo delle Conferenze di Storia dell’Arte, avviate nel mese di settembre 2014.
Nell’occasione, il Prof. PAPA ha relazionato sul tema dell’Annunciazione nell’Arte, proseguendo lo studio e l’interpretazione artistica e teologica dell’iconologia legata alla cristianità, riferito a diversi artisti nelle varie epoche storiche.
Le esposizioni del Prof. PAPA, molto apprezzate e seguite da un sempre più numeroso pubblico, riprenderanno il prossimo mese di settembre, in occasione delle iniziative per le celebrazioni del Santo Patrono Nilo di Grottaferrata.
Concluso il tema dell’iconologia, è stata la volta del Dott. Franco ARIETTI, Presidente dell’ArcheoClub di Roma L.V. ed allievo storico di Bruno MARTELLOTTA, il quale ha ricostruito le vicende che hanno portato alla scoperta ed alla ricostruzione storica della Tomba principesca del Vivaro di Rocca di Papa.
Il Dott. ARIETTI ha illustrato con dovizia di particolari lo straordinario ritrovamento archeologico, corredando il suo intervento con la proiezione di immagini e documenti inediti, a testimonianza della valenza della scoperta archeologica avvenuta per caso nel 1973 ed i cui scavi si sono conclusi nel 1984 grazie alla preziosa opera dello stesso ARIETTI e del compianto MARTELLOTTA, supportati da altri volenterosi appassionati dell’archeologia.
Sorprendenti alcuni passaggi della narrazione del Presidente dell’ArcheoClub di Roma L.V. Tra questi, il fatto che le pietre costituenti il sacello funebre furono ritrovate e portate a proprie spese in una sede istituzionale, come testimonia il documento olografo della presa in carico da parte della soprintendente e del curatore di un museo; purtroppo questi non era molto interessato agli importanti reperti, che furono più volte spostati in varie parti di un cortile antistante il museo, sino alla definitiva sparizione delle pietre… Altrettanto sbalorditivo che lo stesso gruppo archeologico era riuscito a fermare l’azione di una ruspa, il cui ignaro operatore stava demolendo i ruderi di un’importantissima Chiesa del X sec., tra cui un pavimento cosmatesco, costruita a fianco dell’antico insediamento protostorico. Gli archeologi riuscirono a fermare l’ignaro operaio ed avvisarono subito i responsabili della Soprintendenza, affinché si recassero celermente ad ispezionare il cantiere. Tuttavia, come ha ricordato ARIETTI, il richiesto sopralluogo avvenne dopo una settimana con lo scavo ormai pulito e privo di ogni traccia di reperto storico…
Il rinvenimento della tomba principesca del Vivaro, oltre a rappresentare una svolta del corso degli studi sulla protostoria dei Colli Albani, ha fornito nuovi importanti spunti sulle leggende sorte attorno alle origini di Roma.
A margine della relazione del Dott. ARIETTI è intervenuto anche il Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale BOCCIA, che ha ringraziato il Sindaco FONTANA e tutta l’Amministrazione comunale per aver dato risalto all’importante ritrovamento avvenuto nell’area del Vivaro.
Data e luogo dello svolgimento della Conferenza del Dott. ARIETTI non sono state scelte a caso. Infatti, alla presenza di esponenti dell’Archeoclub di Roma, dell’Associazionismo locale e di un folto pubblico di appassionati dell’Archeologia, il Sindaco FONTANA e lo stesso ARIETTI hanno evidenziato come l’evento rappresentasse il primo appuntamento del “Ciclo di Studi in onore di Bruno MARTELLOTTA”, approvato dall’Amministrazione comunale in occasione del tredicesimo anniversario della scomparsa dell’illustre studioso (24 maggio 2015), che ha donato un enorme contributo culturale alla Città di Grottaferrata, ed al quale è intitolata la Biblioteca Comunale.
Il Sindaco FONTANA, a nome dell’Amministrazione comunale, ha consegnato al Dott. ARIETTI una targa celebrativa nella quale si esprimono i ringraziamenti per i preziosi contributi donati alla Comunità cittadina, tra cui la Carta Archeologica di Grottaferrata redatta da ARIETTI a metà degli anni ’90.
“La tomba principesca del Vivaro è stata inserita tre le tombe più prestigiose dell’Italia centro tirrenica, distribuite tra Etruria, Campania e Lazio”, ha affermato il Dott. ARIETTI, ricordando che “Tutto ebbe iniziò nel 1969 con una fortunata ricerca al Vivaro che portò alla scoperta di un abitato dell’età del bronzo, nell’area fra il monte Castellaccio che si eleva a fianco di Colle della Mola. Gli scavi iniziarono nel settembre del 1973, per opera dell’Università La Sapienza, ed io fui invitato a partecipare con MARTELLOTTA, con il Presidente del Gruppo Archeologico Latino CHIARUCCI, con l’amico Carlo COFINI e con la mia futura moglie, Annamaria D’OTTAVI”.
“In quei giorni – ha proseguito ARIETTI – mi giunse la notizia del casuale rinvenimento di una tomba al Vivaro, avvenuto durante i lavori di spianamento di una piccola collina; l’escavatore aveva parzialmente scoperchiato la tomba, all’interno della quale tutto appariva intatto. Una volta svuotata del suo contenuto, i blocchi della sua struttura, un monumentale cassone in tufo sperone, furono asportati con la benna e spinti a una trentina di metri di distanza, lungo le pendici di un costone”.
Come ricordato da ARIETTI, nel 1984 si concluse lo studio e la catalogazione dei reperti conservati, attraverso la stesura del verbale nel quale tutti gli elementi del corredo della tomba, integri o frammentati, furono descritti meticolosamente. Quindi seguì la consegna ufficiale dei reperti al Museo dell’Abbazia di San Nilo.
Le enormi ricerche che seguirono nella zona del Vivaro hanno consentito il ritrovamento di un’elevata quantità di reperti di tutte le epoche, tra cui numerosi resti dell’abitato dove risiedevano la principessa del Vivaro e la sua gente. Purtroppo, la collina area del ritrovamento è stata in seguito interamente distrutta da una cava, causando un grave danno al patrimonio archeologico.
Nel 1998 è stato pubblicato il libro che narra l’intera vicenda, restituendo alla Tomba la sua integrità e dignità scientifica. Nello stesso anno veniva chiuso, per restauro, il museo dell’Abbazia di San Nilo e qualche anno dopo la Soprintendenza, con il consenso del Dott. ARIETTI, decise di trasportare provvisoriamente nella Città di Nemi il prezioso corredo per non mettere a rischio la sua integrità durante i lavori all’interno del Museo abbaziale. Nel 2005 la decisione, del tutto arbitraria, di non far più tornare la tomba nel museo dell’Abbazia.
Al termine della Conferenza, il Sindaco FONTANA, dopo la consegna della targa al Dott. ARIETTI, ha ribadito la volontà dell’Amministrazione comunale di operare, unitamente alle altre Istituzioni interessate, per la pronta riapertura del Museo dell’Abbazia e per consentire che al suo interno sia ospitato di nuovo l’eccelso reperto archeologico.
Inoltre, il Sindaco ha preannunciato l’intenzione di voler riprendere l’assegnazione del Premio “Basco d’Argento” (una creazione orafa che riproduce il caratteristico copricapo indossato da Bruno MARTELLOTTA), introdotta nel 1996 con Delibera di Consiglio comunale al fine di premiare, ogni cinque anni, personalità contraddistintesi nella promozione culturale della Città.
La ricorrenza del Centenario della nascita di Bruno MARTELLOTTA, che cadrà il 10 ottobre 2015, è la data individuata per la consegna del prossimo “Basco d’Argento”.

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