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Il Cardinale Enrico Stuart Duca di York – 3

Febbraio 09
14:51 2010

La Rocca di Frascati. La storia della diocesi di Frascati trae origine dalla più antica diocesi labicana, che faceva capo a Labici ad Quintanas. Il primo vescovo che si ricordi – oltre al semileggendario Marzio, vissuto sotto l’imperatore Aureliano ma di cui non si hanno notizie certe – è Zotico, che partecipò al sinodo convocato in Laterano nel 313 per prendere decisioni sullo scisma donatista. Nell’XI secolo, con l’ascesa dei Conti di Tuscolo, la diocesi assunse il nome di labicana-tuscolana e divenne appannaggio quasi esclusivo della potente famiglia. Dopo la distruzione di Tusculum (1191) i vescovi tuscolani ricevettero da papa Onorio III una sede a Roma, nella chiesa-fortezza di S. Maria in Monasterio, nelle vicinanze di S. Pietro in Vincoli (sulle sue rovine fu eretta, nel XVI secolo, la chiesa della Purificazione; del complesso sacro è sopravvissuta, al giorno d’oggi, la torre degli Annibaldi). Da qui governarono la loro diocesi per più di tre secoli, senza quasi mettervi piede; per tutto questo tempo i vescovi tuscolani, sempre più distanti dal loro territorio, furono più che altro membri della Curia romana, grandi elettori del Sommo Pontefice.
Con Alessandro Farnese (Paolo III) inizia la rinascita di Frascati e della sua diocesi: vescovo tuscolano dal 1519 al 1523, papa dal 1534 al 1549, colmò una lacuna secolare dotando la cittadina tuscolana di una Cattedrale (S. Maria in Vivario). Sia Paolo III che il suo successore Paolo IV, prima di raggiungere il papato, passarono dalla diocesi di Frascati a quella di Velletri. Dopo di loro altri quattro vescovi tuscolani salirono alla Cattedra di Pietro tra la fine del XVII e la prima metà del XIX secolo: Pietro Vito Ottoboni (Alessandro VIII), Pier Francesco Orsini (Benedetto XIII), Lorenzo Corsini (Clemente XII) e Francesco Saverio Castiglioni (Pio VIII)1.
Un ruolo centrale nella storia della diocesi tuscolana fu sicuramente occupato dal cardinale Enrico Stuart duca di York (1761-1803), tuttora ricordato come benemerito vescovo tuscolano nella toponomastica di Frascati, che gli ha dedicato un largo stradale che introduce nella piazza Paolo III, antistante il palazzo vescovile. A lui si devono una serie di istituzioni che hanno lasciato un’impronta indelebile nella vita sociale e culturale della cittadina: basti ricordare, fra le altre, l’Ospedale San Sebastiano, il Seminario Tuscolano, la Biblioteca Eboracense.
Nel 1761, quando prese possesso della diocesi di Frascati, il duca di York aveva trentasei anni ed era cardinale da quattordici. Al primo incarico nella Curia romana quale titolare di S. Maria del Portico in Campitelli si era aggiunto, il 18 dicembre 1752, quello della basilica dei Ss. Apostoli, a pochi metri da Palazzo Muti, dove Enrico Stuart aveva visto la luce il 6 marzo 1725.
Enrico Benedetto Maria Clemente era il secondogenito di Giacomo III Stuart, pretendente in esilio al trono d’Inghilterra (da cui il padre, Giacomo II, era stato allontanato nel 1689 con un famoso atto del Parlamento, il Bill of Rights), e della principessa polacca Maria Kazimira Klementyna Sobieska. Al piccolo furono imposti “solo” quattro nomi (il fratello maggiore, Carlo Edoardo, ne aveva otto!) ma, oltre al dinastico Enrico2 e al canonico Maria, gli altri due appartenevano alla più illustre tradizione pontificale e si riferivano al papa Clemente XI, che aveva generosamente accolto Giacomo III nel suo esilio a Roma, e al suo successore Benedetto XIII, che aveva concesso a Klementyna l’onore di battezzare il neonato: come inizio, per il futuro Cardinale duca di York, non era male… Come avveniva per i nuovi nati di stirpe regale, la nascita del principino fu salutata dai cannoni di Castel S. Angelo.
Sorretto da una sincera vocazione religiosa, a soli ventidue anni prese i voti e contemporaneamente la porpora (privilegio dei nobili natali!). Dopo i primi incarichi pastorali, il 12 febbraio 1759 divenne titolare di S. Maria in Trastevere, lasciando definitivamente la commenda della Madonna del Portico. Infine con la nomina a Vicecancelliere di Santa Romana Chiesa, avvenuta il 24 gennaio 1763, il Cardinale Duca passò dal titolo di S. Maria in Trastevere a quello della chiesa di S. Lorenzo in Damaso, annessa al Palazzo della Cancelleria. Tutti questi luoghi di culto furono ampiamente beneficati e arricchiti dal generoso porporato, del quale conservano a tutt’oggi paramenti, oggetti, preziosi restauri e altre testimonianze. (Continua)
———————-
1 Dal 1962, come nelle altre diocesi suburbicarie, la carica di cardinale-vescovo di Frascati è stata sdoppiata nelle due figure di un cardinale titolare e di un vescovo residenziale, al quale sono affidate la direzione e la cura pastorale della diocesi.
2 Nella storia della monarchia inglese il nome Enrico risale ai grandi sovrani Plantageneti; in seguito lo portarono Enrico VII Tudor (che si garantì la corona ponendo fine alla guerra delle Due Rose) e suo figlio, il celeberrimo Enrico VIII. In casa Stuart Henry non fu un nome particolarmente fortunato: oltre a lord Henry Stuart Darnley (il secondo marito della regina Maria Stuarda, assassinato in circostanze misteriose nel 1567), si ricordano due giovani principi, figli rispettivamente del re Giacomo I e di sua figlia Elisabetta, accomunati da uno stesso destino (entrambi, dopo aver acceso le speranze dei loro sostenitori per magnanimità di carattere e sensibilità culturale, morirono prima di raggiungere la maggiore età: il primo per una polmonite contratta in seguito ad una partita a tennis, il secondo in un incidente durante una gita in barca, in cui annegò).

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