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IL CENTENARIO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

IL CENTENARIO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Dicembre 20
12:53 2022

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è il maggiore ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari che affronta le sfide del nostro tempo in molteplici settori: salute dell’uomo e del pianeta, ambiente ed energia, alimentazione e agricoltura sostenibile, trasporti e sistemi di produzione, ICT, nuovi materiali, sensori e aerospazio. Ma anche scienze umane e tutela del patrimonio culturale, scienze sociali, bioetica, scienze e tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale, tecnologie abilitanti.

Il CNR, fondato il 18 novembre 1923, impiega 8.500 persone, di cui il 63% ricercatori, che operano in quasi 100 laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale e dispone di un bilancio di 900 milioni di euro. La sua dimensione è inferiore a quella degli analoghi enti europei, a testimonianza del fatto che il nostro paese non crede a sufficienza nel ruolo della scienza – non a caso l’Italia destina alla ricerca e sviluppo soltanto l’1,4 per cento del PIL a fronte di una media europea del 2 per cento.

Prima di illustrare le iniziative varate per la celebrazione del centenario del CNR, è utile ripercorrerne, anche se brevemente, la storia.

Subito dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, in molti paesi europei gli scienziati cercarono di dar vita ad organismi in grado di aggregare tutte le attività relative alle invenzioni e alla ricerca. Nel 1916 venne costituito in Italia il Comitato nazionale scientifico tecnico per lo sviluppo e l’incremento dell’industria italiana (CNST) con il compito di “stringere maggiormente i legami fra la scienza e le sue applicazioni”; mentre nel 1917 venne autorizzata, con decreto del 25 novembre, una spesa straordinaria di 3 milioni di lire per “gli impianti e gli arredamenti degli Istituti Superiori di fisica, chimica e le loro applicazioni tecniche”; sempre nel 1917 venne costituito l’Ufficio invenzioni e ricerche.

Attraverso queste iniziative cominciava a farsi avanti una maggiore sensibilità verso il tema della scienza, confermata dalla costituzione nel novembre del 1918 di un Consiglio internazionale delle ricerche (CIR), al quale l’Italia prese parte con Vito Volterra assieme a rappresentanti di Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Belgio. Ma soprattutto da un decreto presidenziale del 17 febbraio 1919, che istituiva una commissione “con l’incarico di preparare un progetto di costituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche”, il quale in un articolo precisava che “il Consiglio Nazionale delle Ricerche deve avere per fine di organizzare e promuovere ricerche a scopo scientifico industriale e per la difesa nazionale”. Con questo atto veniva sancito il punto d’inizio ufficiale del processo di costituzione del CNR, che si sarebbe concluso con l’emanazione del decreto del 18 novembre 1923.

Figura centrale del nuovo ente pubblico è stato Vito Volterra, insigne scienziato, che mantenne la presidenza dalla fondazione fino al 1927. A proposito di Volterra va ricordato che nel dicembre 1931 fu uno dei pochi (solamente dodici in tutta Italia) professori universitari a rifiutarsi di prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo. Fu quindi costretto a lasciare la cattedra di Fisica matematica all’università e nel 1934 decadde anche dall’Accademia dei Lincei per un identico rifiuto (il figlio di Vito, Edoardo, insigne giurista, partecipò alla guerra di liberazione come partigiano combattente).

Nei primi anni di vita il CNR svolgeva soprattutto un’attività di promozione scientifica; la rete dei primi laboratori di ricerca si formò negli anni Trenta e venne stesa negli anni Cinquanta e Sessanta includendo anche le scienze sociali e umane.

A partire dal 1923 il vertice del CNR è stato ininterrottamente affidato a 21 presidenti uomini, nella stragrande maggioranza professori universitari (con l’esclusione di Guglielmo Marconi e Pietro Badoglio); soltanto nel 2021 è stata nominata una presidente donna, anch’essa docente universitaria, Maria Chiara Carrozza. Il CNR, come d’altra parte gli altri enti di ricerca pubblici italiani, è stato e continua a essere guidato dagli accademici, mentre ben poco spazio è disponibile per i propri ricercatori le cui qualità scientifiche e gestionali sono unanimemente riconosciute.

Il centesimo anniversario de CNR vuole essere anche occasione per proporre un programma di iniziative per riflettere sulla collocazione di questa importante istituzione all’interno del panorama culturale nazionale e internazionale, e sul suo contributo al progresso scientifico e civile. Destinatario e interlocutore è l’intera la comunità nazionale, dalle istituzioni alla società civile, privilegiando in particolare i giovani, data la vocazione del CNR nella formazione postuniversitaria e nel sostegno dell’attività scientifica dei giovani ricercatori.

Le manifestazioni del centenario sono iniziate con l’evento di apertura il 23 novembre 2022 presso la Sede centrale, moderato dal giornalista scientifico Massimo Sideri, con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani (MUR) e di Cristiana Capotondi.

Il programma Porte aperte al CNR (tra marzo e ottobre 2023) prevede un calendario di incontri/dibattito organizzati presso le sedi del CNR disseminate sul territorio nazionale, da Venezia a Palermo, dedicati a grandi problematiche e a grandi domande della società a cui la
scienza può dare risposte. Fra le parole chiave individuate per il Centenario vanno annoverate: sostenibilità, biodiversità, transizione ecologica e digitale, energia pulita, economia circolare, scienze della vita, one health, patrimonio culturale, pace e diplomazia scientifica.

L’evento di chiusura del 18 novembre 2023 prevede una Lectio Magistralis del Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi sui temi della sostenibilità. La Cerimonia commemorativa del centenario del CNR si svolgerà presso le sale di rappresentanza della sede centrale del CNR, con la partecipazione delle più alte cariche dello Stato e i massimi rappresentanti del mondo accademico nazionale e internazionale.

 

 

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