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Il paese delle badanti

Il paese delle badanti
Aprile 17
14:35 2012

Titolo: Il paese delle badanti

Autore: Francesco Vietti

ISBN: 9788883536984

Editore: Meltemi – coll. Melusine

Prezzo: € 20,00

Copertina: ViettiY091 1

Descrizione:  Il titolo del libro di Francesco Vietti, interessante saggio etnografico sui percorsi delle migrazioni soprattutto dalla Repubblica Moldova, porta già in se la doppia chiave di lettura delle esistenze che va narrando: l’Italia diviene il Paese nel quale molte donne migranti vengono a cercare futuro per se e per le proprie famiglie con la qualifica di badanti, abbandonando il Paese di provenienza, a volte per sempre.

In questa dualità mai risolta, se ne potrà trarre valida testimonianza dalle oltre duecento pagine scritte con cura scientifica e occhi attenti da ricercatore, si muovono molte delle donne che rinunciando ad una migrazione più breve verso Romania o Russia, tentano la ‘carta’ Italia dove, effettivamente, potranno guadagnare oltre le aspettative. L’autore segue anche ‘la strada verso casa’ che le migranti percorrono con cadenza trimestrale o semestrale per portare le loro rimesse in denaro presso le famiglie di origine. Leggendo si può avere il polso di esistenze disgregate, di famiglie che fanno fatica a tenersi assieme anche a causa del riposizionamento dei ruoli familiari sovvertiti dal forte incremento del guadagno femminile. Vietti racconta, senza enfasi e con occhio attento capace di frugare anche i più piccoli risvolti della quotidianità familiare, di nuclei il cui tenore di vita cresce frettolosamente a fronte dei sacrifici di un componente il quale, a sua volta, comincia a diventare straniero a casa propria. I migranti, molto spesso equipaggiati di una solida istruzione, dopo qualche tempo colgono molto bene le contraddizioni insite nella loro scelta: la costruzione di benessere nei piccoli villaggi attorno alla capitale Chişinau, diviene specchio della positiva riuscita della migrazione, ma anche barriera che i componenti della famiglia devono mediare ogni giorno per essere accettati nel loro stesso ambito dai connazionali rimasti poveri. Inoltre il veloce miglioramento del tenore di vita di pochi non migliora con la stessa velocità lo scenario circostante che resta povero e arretrato. L’epilogo delle migrazioni narrate nel libro è amaro e produce riflessioni, non risposte: «Il migrare implica un movimento nel quale né il punto di partenza né il punto di arrivo sono immutabili e certi» (cit. da Chambers). «L’assenza delle donne moldave da casa e dai figli non è che lo specchio dell’assenza delle donne italiane dalla cura dei propri genitori: una doppia assenza che chiama inesorabilmente in causa il welfare state italiano con tutte le sue carenze, le sue contraddizioni, la sua inadeguatezza a far fronte ai cambiamenti sociali innescati dall’emancipazione femminile…». Conclude il volume una ricca bibliografia internazionale.

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