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Il Pensiero unico

Febbraio 28
20:09 2023

Si chiedeva qualche tempo fa, in un gioco televisivo, quale, tra le varie manifestazioni dell’intelligenza, sia quella più importante. Io avrei scelto sicuramente la capacità di non lasciarsi condizionare.

Oggi, però, che siamo in guerra, non farsi ammaestrare, non seguire il “pensiero unico” che ci viene somministrato da giornalisti, politici, opinionisti, è molto improbabile.

Oggi, persino chi credeva nei valori del Pacifismo ha cambiato casacca e, se qualcuno osa introdurre una valutazione discordante, viene accusato di “putinismo”.

Eppure, tutti siamo d’accordo sull’assunto che Putin sia un despota imperialista fornito di armi nucleari che non ha mai esitato a colpire oppositori e altri paesi per raggiungere i suoi obiettivi.

Dall’altra parte dell’Atlantico, però, c’è il vecchio Joe Biden, erede di una lunga dinastia di imperialisti e neocolonialisti, che si avvale della Nato per gestire l’occidente. 

Dopo la caduta del muro di Berlino e lo sfaldamento dell’URSS, il Patto di Varsavia (corrispondente alla Nato per il blocco sovietico) si era sciolto e la maggior parte dei paesi aderenti erano addirittura entrati a far parte della Nato che, invece, a rigor di logica, avrebbe dovuto essere sciolta anch’essa in quanto la Guerra Fredda era finita e i due blocchi non esistevano più.

Ma il criterio basilare degli USA non è mai stato di lavorare per il disarmo e la pace bensì di dominare entrambi i blocchi in un nuovo ordine mondiale. Criterio al quale l’Europa (non certo quella di Altiero Spinelli) si è supinamente inchinata.

Così siamo arrivati al conflitto.

“Bastava smettere di dire che l’Ucraina doveva entrare nella NATO, bastava rispettare gli accordi di Minsk per il Donbass. Sarebbe bastato un negoziato in cui si stabilisse la neutralità dell’Ucraina e un’autodeterminazione per il Donbass.” scrive Peacelink ( Perché la guerra in Ucraina? (peacelink.it) )

Invece, la guerra è stata provocata ad arte, a partire dalla disattesa degli accordi di Minsk, armando l’Ucraina che avrebbe dovuto rimanere neutrale. Come si poteva credere che il nostro Putin si sarebbe rintanato in buon ordine al Cremlino?

Joe Biden, telecomandato dalle lobby delle armi vere trionfatrici di qualsiasi conflitto, si fa vedere, intanto, sempre attivo e sorridente. Fa bene, perché vende più gas e la distruzione causata dalle bombe e dai missili non tocca il territorio statunitense.

Nel contempo, la produzione delle armi è aumentata a dismisura e neppure il nucleare è più un deterrente. Stiamo giocando, infatti, proprio alla roulette russa: trovandosi in grave difficoltà uno qualsiasi dei contendenti si asterrà dal suo utilizzo?

Nel mezzo di questi trastulli imperialisti è caduta l’Ucraina, un paese, prima della guerra, così indigente da mandare le sue donne a fare le badanti all’estero, lontane dalle famiglie, dai mariti e dai figli. Oppure, ancora peggio, a vendere l’utero partorendo bambini di estranei ricchi che pagano per usare le femmine come mucche da produzione.

Si tratta di un vero e proprio genocidio di quella popolazione, con case distrutte, attività perdute e interi quartieri rasi al suolo. Mentre il bulimico Zelensky, famelico di presenze televisive in tutto il pianeta oltre che di armi, continua a propagandare la guerra.

Quanto hanno guadagnato gli USA e quanto guadagneranno ancora come signori del mondo?

Quindi, non servono trattative di pace se l’obiettivo a lungo termine, non importa quali siano i costi in vite distrutte, è l’indebolimento della Russia e la marginalizzazione della Cina.

Infine, il “pensiero unico” sostiene che, essendo l’Ucraina un paese aggredito, noi dobbiamo difendere l’integrità di uno stato sovrano.

Bene, se il ragionamento è questo, io lo condivido totalmente.

Allora, mandiamo armi a tutti i popoli che vengono aggrediti.

Ad esempio, in Palestina dove lo stato canaglia di Israele erode ogni giorno territori e diritti umani.

Mandiamo armi nello Yemen bombardato dall’Arabia Saudita, liberiamo la Nigeria da Boko Aram, o il Messico dai cartelli della droga o l’Etiopia dai ribelli. E perché non armare i curdi magari contro l’amato -oggi- Erdogan, o i militanti in Kashmir perché si liberino, finalmente, degli invasori India e Pakistan?

Al 21 marzo 2022 si contavano 59 guerre nel mondo ( Guerre nel mondo, quali e quante sono in corso – FocusJunior.it ).

59! Ma ci ha appassionato solo l’Ucraina.

Forse, perché ce lo chiedono gli USA, davanti ai quali il nostro encefalogramma europeo è piatto. O, forse, perché il popolo ucraino è bello: alto, con gli occhi chiari e soprattutto la pelle bianca. Invece, quando la stessa Russia ha invaso la Cecenia, siamo rimasti a casa tranquilli perché di quella gente di altra religione (e anche meno bella) non c’importava nulla.

Così finisce in bolla il Pacifismo, la diplomazia, i colloqui per trovare un compromesso, il mantenimento di accordi precedenti…

Nei corsi e ricorsi della storia, tratteggiati da Giambattista Vico nel 1700, nonostante il progresso tecnologico, siamo ricaduti nello “stato bestiale” anteriore alla civiltà.

 

 

 

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