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Il Piccolo Teatro delle Streghe ripropone Il cappotto della porta accanto

Il Piccolo Teatro delle Streghe ripropone Il cappotto della porta accanto
Agosto 01
02:00 2007

La compagnia alla fine della rappresentazioneAnche quest’anno si rinnova uno dei migliori appuntamenti dell’estate di Monte Compatri: quello con le belle rappresentazioni che si tengono al Casale delle Streghe, a firma Maria Letizia Mele.
Proposta già nel luglio del 1999 la commedia Il cappotto della porta accanto (vedi nostro su Giugno 2004) è stata rivista dall’autrice in diverse parti, senza però che ne venissero stravolte la brillantezza e l’attualità.
Trattasi di storia di bravo salotto borghese che si apre alla modernità della famiglia atipica, in cui tornano molti dei temi e degli schemi di queste fortunate commedie, che stavolta ruota tutto intorno al personaggio di Filli.
Filli/Filomena (Susanna Pacini) è una giovane donna che si gode beata la sua indipendenza da single nella sua casa romana: non rifiuta gli affetti, anzi ha un fidanzato (Vittorio), ma non vuole sposarlo perché teme di perdere la sua libertà. Tuttavia le usanze sociali, rappresentate dalla nonna Annunziata, le imporrebbero di sistemarsi e per ovviare a ciò la giovane inventa un fantomatico marito per non perdere l’eredità della ricca zia siciliana. Ma l’affezionato pubblico delle Streghe sa bene che dopo una menzogna seguirà sicura una grossa grana, nella fattispecie l’improvviso arrivo della zia (zitella) in quel di Roma, annunciato tramite lettera recapitatagli all’ultimo dal portiere Luigi (Vito Tolomei): la giovane, persa, tenta prima di farsi prestare il marito dall’amica Monica (Silvia Pennacchiotti) che gongolando glielo nega e poi disperata simula con l’aiuto del portiere una presenza maschile nella casa.
La zia Annunziata (M.L. Mele) quando sopraggiunge trova infatti nella casa il cappotto (del titolo) appeso dietro la porta assieme ad altri indumenti, la cui presenza mal si concilia con le frottole che Filli continua a raccontarle: per fortuna la vecchietta è stanca del viaggio e dopo aver fatto aspettare senza fortuna alla nipote il marito per la cena si addormenta. Il mattino seguente però la vecchina è sparita e non si trova da nessuna parte: piena d’angoscia la nipote interroga il portiere Luigi ed in un momento di smarrimento lo abbraccia; il portiere, innamorato da tempo dell’inquilina, lo prende come un incoraggiamento e tenta con forza di sedurla. Respintolo con arte Filli viene raggiunta da Monica e dal di lei marito Roberto (Claudio Cusano) che la rincuorano e proteggono quando Luigi torna alla carica. Poco dopo torna la zia, o meglio torna “Nuna” la versione moderna e restaurata di Annunziata, con la permanente, abiti nuovi ed il racconto di un ammiratore conosciuto in treno che ha preso a frequentare qui a Roma. Finito il racconto, la zia vuol finalmente conoscere il nipote, ma a quel punto Filomena vuota il sacco (a modo suo) raccontando che il marito è scappato con la vicina di casa e lei ora è sola. La zia si congeda poco dopo ed a quel punto arriva Vittorio (Davide Mamone) il fidanzato che per la prima volta mette piede in casa sua: egli le fa una seria proposta di matrimonio stanco della precarietà della loro situazione, ma la giovane non vuol sentirne parlare.
Tornata la zia questa ammette la sua relazione con l’uomo conosciuto in treno, il cui nome è Vittorio Sinisi: nome, professione e tutto coincidono con quelli del fidanzato di Filli che dapprima è incredula poi si convince che incredibilmente le due persone che ha più care al mondo stanno per sposarsi. Uscita di scena la ragazza la zia si trova ad accogliere una vicina di casa, Concetta (Marina Tosi), che scoperti gli indumenti del marito Sasà (procurati a Filli dal portiere) equivoca la cosa, temendo una relazione tra il marito e la giovane: la reazione violenta della donna scatena un altro equivoco; la zia infatti pensa che la vicina con cui sarebbe scappato il marito di Filomena sia proprio lei. E giù invettive che coinvolgono anche Sasà (Domenico Masi), sopraggiunto nella casa. Solo il tornare di Filli chiarisce la situazione ed a quel punto la giovane dice davvero tutto alla zia, ma le tace del fidanzato temendo di ferirla.
Siamo prossimi alla conclusione della storia quando torna in scena la selvaggia cameriera Maria (Francesca Nicotera), che apparsa all’inizio della storia rivendica per sé il portiere Luigi convinta che la padrona sia interessata a questi: Filli invece le dà il via libera e la indirizza con perfida soddisfazione a lui, risolvendo così due problemi in un colpo solo. Ma la soddisfazione dura poco perché il destino poco dopo le riserva una sorpresa: ormai certa di aver perso Vittorio rimugina sui suoi passati rifiuti al giovane e quando si convince che accidenti se non fosse stato per la zia l’avrebbe sposato ecco il colpo di scena! Il Vittorio della zia è in realtà a sua volta lo zio (Carlo Mancia) del suo Vittorio. A questo punto non ci sono più scuse: questo matrimonio s’ha da fare!
Gradevole e ricca di contenuti, questa commedia si avvale dell’opera di giovani attori ben motivati: importante la prova di Susanna Pacini in scena quasi tutto il tempo e chiamata a combattere durante l’ultima rappresentazione anche contro i cervi volanti; ottima come al solito la Mele che cura anche la regia. Bravi in parti minori Pennacchiotti, Cusano, Mamone, Masi e Mancia; divertenti i ruoli della Nicotera, Tolomei e della Tocci.

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