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Il tempo dei sacrifici

Luglio 11
15:39 2010

È dalla notte dei tempi che il ciclo umano vive “il periodo delle vacche grasse e quello delle vacche magre”. Da sempre la società si organizza per superare l’evento affrontando con sacrifici il periodo di crisi. È di fondamentale importanza l’equità del carico delle rinunce. In un passato recente, alle carestie ed alle gabelle, il popolo (ridotto alla scarsità alimentare) afferrava “il forcone” contro la pancia piena degli aristocratici di turno. Oggi è la politica con “il forcone” tra le mani a scandire i tempi della società. L’inutilità dei politici si evidenzia dalle proposte fatte dagli stessi interessati. È ormai datata la proposta dello scioglimento delle Province, ritenute per una grossa percentuale uffici copie di Regioni o Comuni. Quanto può esserci di utile, in uffici provinciali, può essere assorbito da Regione o Comune secondo gli indirizzi territoriali. Stesso discorso per le Comunità Montane, inutili organismi di posti politici lottizzati dai partiti.
Nel 2006 le 107 province italiane sono costate 115 miliardi di euro. Parte di questi soldi sono stati restituiti ai cittadini sotto forma di servizi (manutenzioni strade, scuole ecc. il 27%), il restante 73% (84 miliardi) per il mantenimento delle province stesse: personale, affitti, bollette, spese di rappresentanza, auto blu, ecc. (Fonte Unione delle Province Italiane). Se aboliamo le province, la competenza di questi 31 miliardi di euro (27%) da spendere passa in parte ai Comuni e in parte alle Regioni. Considerando la spesa di un 50% aggiuntivo rispetto agli investimenti da mantenere, cioè altri 15,5 miliardi di euro, a parità di investimenti sul territorio e servizi ai cittadini, fanno 68,5 miliardi di euro all’anno che si risparmierebbero abolendo le province. È l’importo di due o tre manovre Finanziarie. Gratis tutti gli anni! Diviso per 40 milioni di contribuenti, fanno 1.712 Euro a testa all’anno (un’ottima mensilità mettendo qualcosa di reale nelle tasche degli italiani). Le comunità montane sono 356 e hanno oltre 12.800 consiglieri. Solo i loro presidenti costano alla finanza pubblica oltre 13,6 milioni di euro l’anno, cui si aggiunge il costo dei consiglieri, più difficile da calcolare (dati segreteria ADUC 2007).
Mentre nelle altre nazioni si agisce in modi tempestivi e decisi riducendo i privilegi, anche per i nostri parlamentari si parla di partecipare ai sacrifici necessari alla risoluzione della crisi. Un 5%, o una mensilità (proposta La Russa). Per il Parlamento i conti sono molto più elementari: “Paghiamo i parlamentari come tutti i cittadini con la presenza di lavoro in aula”. Ad essere pessimisti risparmieremmo il 50% degli stipendi. Daremmo, inoltre, un contributo contro i cosiddetti “fannulloni” che inquinano il rendimento economico italiano.
Il governo plaude ad ogni dichiarazione europea positiva nei confronti dell’Italia, tacciando la stessa di ingerenze ingiustificate per un richiamo di rispetto delle regole internazionali. Abbiamo il terzo debito pubblico al mondo che ci costringe ogni anno a sprecare 80 miliardi di euro. Si sottolinea l’approvazione del Consiglio d’Europa per la manovra economica, così come da parte della Banca d’Italia. Chiaramente alla Comunità Europea – così come alla Banca d’Italia – non interessa da dove arrivino soldi e sacrifici, questo è un problema dei Governi locali, per le istituzioni l’importante è che arrivino soldi, chi farà i sacrifici non li riguarda.
Berlusconi ha un grosso problema, non riesce a telefonare. È difficoltoso prendere appuntamenti con l’estetista, ordinare regali, o quantomeno prenotare un ristorante.
Un’indagine del Foglio sulle intercettazioni nelle altre nazioni ha evidenziato l’anomalia italiana. Per completezza dell’uso delle intercettazioni il Foglio avrebbe dovuto chiedere: Qual’é il livello di corruzione nella vostra nazione? Quanti parlamentari sono interessati ad indagini o concussione con il campo imprenditoriale o delittuoso? Quanto incide, nelle vostre nazioni, la presenza di mafia – camorra – ’ndrangheta – sacra corona unita, in collaborazione con i politici (vedasi Comuni – Regioni – Province sciolti o commissariati)? Ebbene, ricavando le percentuali interessate si evidenzia il grado delle intercettazioni.
In questo paese di poeti, navigatori e inventori, la Padania ha trovato la sua collocazione. Finalmente un’istituzione ne evidenzia l’anomalia. Cosa risponde Bossi: “… allora non esiste neanche il problema Sud…” Ha perfettamente ragione. A parte la criminalità, con l’aiuto di aristocratici decaduti e qualche politico in organico, le persone integre del Sud hanno chiesto solo giustizia e lavoro.
Il tempo delle vacche magre dovrebbe interessare tutta la società. A partire dai ministri, dai parlamentari e dai grandi commissari di Stato, è stato previsto un taglio del 10%. Un segnale dal forte valore simbolico (l’effetto quantitativo è limitato per il basso numero di soggetti coinvolti). Sottosegretario: Riduzione media -6,0%; Capi dipartimento: media -5,6%; Dirigenti ministeriali: media -2,5%. Personale dipendente (docenti, personale amministrativo, bidelli, quello colpito dal blocco dello scatto di anzianità – circa il 50% del totale – oltre che del blocco del contratto): Riduzione media -11 / -15%. In pratica chi ha più dà meno e chi è abituato a pagare continua a farlo. Sento doveroso un appunto prettamente morale. Nella giornata in cui viene varata dal Consiglio dei Ministri una raccolta di sacrifici, leggiamo che il figlio del Presidente del Consiglio, con un tempismo encomiabile, vara la sua nuova barchetta: uno yacht di 37 metri da 18 milioni di euro! Forse quando il Premier diceva che siamo tutti sulla stessa barca, nelle sue parole c’era un accenno ironico a questa barca!!! Vorrei aggiungere: si salvi chi può!!!

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