Notizie in Controluce

sicuramente per quattro giorni, e alcuni molto di più. Il primo cittadino ha sollecitato fortemente Enel ed Acea affinché risolvessero la situazione prima possibile, tanto da dover installare dei generatori di corrente. Ad una settimana dall’emergenza più di trecento persone si sono dovute far ospitare da amici e parenti. La situazione più grave al centro storico e ai piani di Caiano con cittadini inferociti riversati in strada a chiedere aiuto al primo mezzo di soccorso che vedevano arrivare perché cellulari e telefono fisso erano fuori uso. La caduta degli alberi ha ostruito i passaggi ai comprensori adiacenti alla via Tuscolana con panico generale per tutte quelle persone malate, senza medicinali, bambini piccoli che non potevano accedere alle vie principali, panico anche per una partoriente che non potendo raggiungere l’ospedale ha chiamato la Protezione Civile. Disagi anche per quello che concerne la scuola: alunni a casa per due settimane con grande difficoltà dei genitori lavoratori e ovviamente per la mancata didattica. Oltre agli spazzaneve provinciali, al Parco dei Castelli Romani e alle Forze dell’Ordine, a disposizione del Comune di Rocca Priora tre mezzi della Protezione Civile, due della Comunità Montana e la presenza costante di alcuni privati che hanno lavorato con somma urgenza notte e giorno per togliere la neve dalle strade e da i viali di particolare importanza. «Il costante uso delle pale ha provocato dei danni ai nostri mezzi – spiega il vice coordinatore V. Moreschi della protezione civile roccapriorese – grazie all’aiuto disinteressato di alcuni meccanici abbiamo potuto affrontare subito l’emergenza senza compromettere la tempestività del nostro intervento.» Dal canto suo il sindaco Damiano Pucci, al suo primo mandato, è stato chiamato ad affrontare una situazione inusuale e assai critica, non facile da gestire; ha coordinato tutto dal Comando dei Vigili assieme all’amministrazione e agli organi di soccorso, scelta decisiva per poter agire in massima sinergia al fine della riuscita degli interventi. I consiglieri Fatelli, Pezzetta, gli assessori Pacini, Fedeli ed Emili, in prima persona si sono rimboccati le maniche perché l’aiuto di tutti fosse fondamentale per le persone in disagio. Positiva è stata la decisione di istituire un centro solidale di assistenza all’interno dell’ospedale Cartoni per tutte quelle persone rimaste senza riscaldamento luce ed acqua. Due settimane da incubo vissute come un apocalisse da tutti i roccaprioresi: «temevo che la neve ci seppellisse» dice un cittadino. Il coordinatore della Protezione Civile Giampiero Fiore dal canto suo è soddisfatto di come sono andate le cose: «per come si era messa la situazione abbiamo reagito positivamente; la prima nevicata così abbondante ci ha spiazzati e l’amministrazione non aveva mai affrontato una simile situazione se non trent’anni fa con amministratori diversi ovviamente; alla fine abbiamo sostenuto bene l’emergenza. Siamo stati in difficoltà nell’operare la seconda settimana quando la neve fresca si è depositata sul ghiaccio; impossibile intervenire con i nostri mezzi, tanto che si è dovuto far ricorso all’Esercito che ha tolto i cumuli di neve ghiacciata in via degli Olmi e in via di S. Antonio; ma il più lo abbiamo fatto noi degli enti locali con le nostre forze per quattordici giorni e non è ancora finita.» Anche se il paese pian piano sta riprendendo le sue attività, molti disagi sono continuati a causa di una frana in via della Montagna Spaccata, zona d’ingresso del paese, e sulla via Ariana che porta a Macere di Artena, per la caduta di tronchi. Indefiniti i danni economici alle attività commerciali e al manto stradale; attenzione anche alla neve che cadendo dai cornicioni ha provocato qualche incidente.