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Marino – «Ad arricchire l’animo e il pensiero». Io, Noi, le Altre – Donne portatrici di cambiamento tra Bosnia Erzegovina, Istria e Italia. È il titolo del libro che, edito da Infinito, è stato presentato nell’Aula Consiliare di Palazzo Colonna lo scorso 24 gennaio. Ad ascoltarne i passi, tra gli altri, gli alunni di classe terza delle scuole secondarie di primo livello Giuseppe Ungaretti, Giacomo Carissimi e Primo Levi. Scritto da colei che rappresenta una tra le persone di maggior

riferimento della comunità bosniaca in Italia e nel mondo, oltre che nome tra i più conosciuti della cooperazione italiana e internazionale, il volume vuole raccontare, declinandola al femminile, una realtà segnata da grandi sofferenze legate alle difficoltà di comunicazione e integrazione e alla non accettazione della diversità, quale elemento che arricchisce l’animo e il pensiero. Quello stesso elemento che, secondo la filosofa Hannah Arendt, è la base capace di scongiurare immani tragedie. Comune denominatore tra i personaggi femminili raccontati dalla Bukvić, che si fondono con i suoi ricordi che parlano di guerra ma anche di pace, l’amore per la famiglia, l’orgoglio dell’identità, i valori morali, la volontà della conoscenza, il diritto di avere diritti, la tutela delle minoranze e degli emigranti del nostro oggi, l’incontro e la preziosità delle tradizioni. Testimonianze, oltre che ricchezze di un popolo, tramandate alle nuove generazioni e portate al di fuori dei confini della nazionalità grazie alla comunicazione, spesso timida e stentata, espressa tramite la letteratura, i racconti di vita segnati dalla durezza del quotidiano o semplicemente, la cucina. Patrocinato dal Comune di Marino tramite gli assessorati alla Cultura, Pubblica Istruzione e Servizi Sociali guidati da Arianna Esposito e Remo Pisani, l’evento è stato promosso dall’associazione Marino Cresce presieduta da Mario Biancucci che ha sottolineato il valore della presenza degli studenti «testimoni e ambasciatori del nostro futuro» alla lettura di un libro come quello della Bukvić che, con un linguaggio semplice e accessibile, raccontando il cuore di un popolo, arriva al cuore. Più nel dettaglio delle vicende legate ai contrasti interni alla sua Nazione raccontati dalla Bukvić, è andato l’assessore ai Servizi Sociali Pisani che, nel suo intervento, ha voluto spiegare ai ragazzi le origini e i perché dei contrasti. Ribadendo, ancora una volta, l’importanza del concetto di vera integrazione, nella sua più alta accezione: «da respirare e vivere – ha detto – già a scuola e nei momenti di gioco con i compagni, ogni giorno di più espressione di tradizioni e culture diverse che si fondono con quelle del nostro Paese e le arricchiscono». L’aspetto didattico dell’evento, dopo averne analizzato le tematiche più profonde, è stato toccato dall’assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Arianna Esposito che ha invitato i ragazzi, dopo aver letto il libro di Enisa Bukvić donato ad ogni classe dall’Amministrazione, a tradurre in elaborato il proprio feedback e le emozioni provate, lavoro da leggere poi in presenza delle Autorità Comunali e della stessa scrittrice. «Affinché le guerre e le tragedie balcaniche connesse alla vita delle donne raccontate da Enisa Bukvić, che si intrecciano con le storie di donne italiane – ha detto – non divengano solo tiepidi ricordi nella storia e nella memoria dell’Europa». A coadiuvare Enisa Bukvić nella presentazione, Nela Lucic, attrice italo-bosniaca e vice presidente della Comunità Bosniaca romana che, insieme all’attore Antonio Fazio, ha curato la lettura di alcuni brani tratti dal volume.(Nella foto – La scrittrice E. Bukvić al centro fra i ragazzi, a destra il Presidente di ‘Marino cresce’).