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Isole che Parlano Festival internazionale XXIV edizione

Isole che Parlano Festival internazionale XXIV edizione
Settembre 03
18:32 2020

7 – 13 settembre 2020
Palau / Arzachena / Luogosanto / Santa Teresa Gallura

Abbiamo seguito a ritroso un filo rosso…
Il filo di Arianna che ha legato le nostre scelte dal 1996.
Lo abbiamo seguito e con pazienza, avvolto in un gomitolo che a settembre, in un cielo limpido, scandirà il ritmo di questa edizione.
Un metronomo personale con ritmi zoppi e variabili, appeso al filo che, ancora una volta, ci consentirà di uscire da questo labirinto con un sorriso consapevole”

Palau (SS), 3 settembre 2020 – Come annunciato negli scorsi mesi dai direttori artistici Paolo e Nanni Angeli il Festival internazionale Isole che Parlano non si ferma e dal 7 al 13 settembre 2020 festeggerà insieme al suo pubblico la XXIVa edizione che coinvolgerà, oltre a Palau, da sempre cuore della manifestazione, i comuni di Arzachena, Luogosanto e Santa Teresa Gallura.
Quest’anno più che mai il programma culturale, che si caratterizza da sempre per l’originale accostamento tra contemporaneo, avanguardia e tradizione, favorendo un confronto tra ciò che circuita nei network dei festival internazionali e le espressioni più originali della Sardegna, si coniugherà alla valorizzazione del prezioso patrimonio materiale e immateriale di queste terre e il Festival toccherà alcuni luoghi particolarmente suggestivi e significativi per la storia e la cultura del territorio. Un occhio di riguardo sarà dedicato alla scena avantgarde della Sardegna (nella declinazione post rock, gotico e pop sperimentale) e alle commistioni di linguaggi tra musica improvvisata e le tradizioni del Mediterraneo, dei Balcani e dell’Africa.
Anche questa XXIV edizione prenderà il via il lunedì con i 3 giorni di Isole che Parlano ai bambini a cura di Alessandra Angeli. Ad aprire il festival sarà la puntata zero di Racconti su Misura, un incontro sulle “onde radio” alla base delle prime comunicazioni via etere, per ripercorrere insieme i quindici anni del piccolo Festival dedicato all’infanzia e all’adolescenza attraverso delle audio interviste agli operatori didattici, allo staff, ai ragazzi ed ai bambini di ieri e di oggi. Dopo la presentazione, il podcast sarà disponibile su isolecheparlano.bandcamp.com.
Sarà poi la volta del laboratorio di narrazione e collage su carta Storie che parlano sul filo a cura di Laura Capra e Gianluca Sciannameo – per bambini e ragazzi dai 6 anni in su, che abbiamo frequentato la scuola primaria – un assaggio di due ore per scoprire le magie di un microfono, l’orchestrazione di più voci per poi dedicarsi alla tecnica del collage e alla creazione di una cartolina postale. Un’occasione per ri-scoprire le prime forme di comunicazione radio e le cartoline postali, che ancora oggi hanno un sapore di magia. Il programma proseguirà nei pomeriggi di lunedì 7 e martedì 8 settembre con le visite guidate gratuite Monte Altura a misura di bambini e ragazzi a cura della LUGORI Sardinia Tourism Services e dedicati ai bambini a partire dai 4 anni, ai ragazzi e ai loro genitori, a sottolineare due delle caratteristiche che caratterizzano Isole che Parlano fin dalla sua nascita: lo stretto legame con il territorio, la sua storia e l’ambiente, ma anche la ricerca di momenti di condivisione tra differenti generazioni, bambini e adulti.
La tre giorni dedicata ai bambini e ai ragazzi si concluderà il 9 settembre all’Arena Effetto Notte con la proiezione del film d’animazione Lorax il guardiano della foresta a cura dell’Associazione Ariele. Introdurrà il film, la cartolina radiofonica Racconti su misura con le narrazioni dei ragazzi e dei bambini dei laboratori.
La sezione musicale si aprirà con l’anteprima Aspettando Isole che Parlano – per il terzo anno consecutivo ad Arzachena alla Tomba dei Giganti “Coddu Vecchju” dove, giovedì 10 settembre alle ore 18:30, si terrà il concerto del duo Nostos – una fanfara transadriatica (Albania-Italia) formato da Irida Gjergji (viola, voce, elettronica) e Flavia Massimo (violoncello, elettronica): un viaggio acustico/elettronico in cui la musica popolare rivisitata è messa al servizio di un minimalismo espressivo scuro e luminoso, in un cortocircuito geografico di sonorità che partono dai Balcani per raggiungere le atmosfere mediterranee e mediorientali in un libero abbraccio.
Sempre giovedì 10 settembre, ma alle ore 21.00, prenderà il via anche Isole che Parlano di fotografia, con l’inaugurazione della personale Broken Songlines di Monika Bulaj – fotografa, reporter, documentarista e performer – ospitata fino all’8 ottobre al Centro di Documentazione del Territorio di Palau. La mostra, realizzata con il contributo di Fujifilm e in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, presenta 51 immagini 80X50 che fanno parte di un più ampio progetto dedicato alle minoranze in fuga, nomadi e pellegrini. Nel Medio Oriente e nel Caucaso, in Asia e nelle Afriche degli esili, lungo i confini d’Europa, sotto i nostri occhi sta scomparendo la ricchezza della complessità, in quelle terre dove per millenni le genti hanno condiviso i santi, i gesti, i simboli, i miti, i canti, gli Dei. I cristiani del Pakistan, i maestri sufi d’Etiopia e Iran, gli sciamani afghani, gli ultimi pagani del Hindu Kush e degli Urali, i nomadi tibetani, le sette gnostiche dei monti Zagros: Monika Bulaj sta costruendo un atlante delle minoranze a rischio e dei luoghi sacri condivisi, ultime oasi di incontro fra fedi, zone franche assediate dai fanatismi armati, patri perdute dei fuggiaschi di oggi, luoghi dove di Dei parlano spesso la stessa lingua franca e, dove, dietro ai monoteismi, appaiono segni, presenze, gesti, danze, sguardi.
A seguire, alle 22:30 presso il Cine Teatro Montiggia, si terrà uno speciale incontro con la fotografa, che sarà protagonista della performance multimediale Broken Songlines – Tre manoscritti: una narrazione estemporanea in cui, sul grande schermo, con luce e suoni che danno vita alla scenografia naturale del luogo, scorrono storie di amori e separazioni, resistenze e fughe, danze sacri e cammini, dei silenzi dei grandi spazi e masse che ondeggiano come alghe, accompagnati dal reportage in azione.
Il giorno successivo, venerdì 11 settembre alle 19:00 in piazza Libertà a Santa Teresa Gallura, sarà il Concerto al tramonto ad aprire ufficialmente il programma di Isole che Parlano di musica. Protagonisti Jabel Kanuteh (Gambia), griot di famiglia e tradizione con tante storie da raccontare, tra cui la sua, di migrante dal Gambia all’Italia, attraverso il Sahara, la Libia ed il Mediterraneo, e Marco Zanotti (Italia) visionario percussionista romagnolo già direttore della Classica Orchestra Afrobeat e di Cucoma Combo, traduttore della biografia di Fela Kuti. Insieme, a Isole che Parlano, porteranno Freedom of Movement, album uscito a marzo 2020, un inno alla libertà di movimento che racconta il desiderio, la necessità e il diritto che ognuno di noi ha di muoversi e attraversare i confini, nella musica così come nel mondo.
Il programma di venerdì proseguirà poi in serata a Palau, alla Fortezza di Monte Altura che domina con la sua mole il Parco dell’Arcipelago di La Maddalena. Alle 22:00 si terrà il concerto in solo di Stefano Pilia, chitarrista e compositore elettroacustico, che propone una musica che accosta le composizioni di Arvo Pärt arrangiate per chitarra solista, in dissolvenza con una lunga suite in cui emerge la sua statura stilistica che lo ha portato a essere il musicista post-rock più trasversale in Italia (collaborazioni con 3/4HadBeenEliminated, ZU, In Zaire, David Grubbs e Andrea Belfi, la stella del Mali Rokia Traoré e Afterhours). Alle 23:00, invece, appuntamento con Dalila Kayros (Sardegna) – cantante, compositrice, ricercatrice vocale, sospesa tra la poetica di pop d’avanguardia di Björk e la sperimentazione vocale di Diamanda Galas, che da anni lavora nell’ambito della ricerca sonora più radicale – e Danilo Casti (Sardegna) compositore e performer del suono, che daranno vita a una performance sonora di voce ed elettronica che unisce una costellazione di elementi vocali accompagnati da processi elettronici generativi, bordoni tessiturali, ritmiche glitch e monolitiche: un viaggio sonoro attraverso spazi percettivi eterei, onirici e viscerali.
Sabato 12 settembre il Festival farà tappa a Luogosanto con tre differenti appuntamenti nel corso della mattinata. Il primo alle 10:30 nella Basilica di Nostra Signora di Luogosanto, dove il consueto appuntamento con le musiche tradizionali tra sacro e profano Di Granito XV Edizione, sarà quest’anno dedicato al concerto Toccos e Repiccos con Gli Amici di Matteo Campanari di Locusantu (Sardegna) e la partecipazione speciale del trombettista sardo avant-jazz Arricardu Pitau (Riccardo Pittau), punta di diamante della scena creativa isolana, capace di fondere la tradizione campidanese con la matrice balcanica e l’improvvisazione: un incontro inedito ai piedi del campanile, in un dialogo serrato in terzinato.
A seguire saranno i resti del suggestivo Palazzo di Baldu – una delle più importanti testimonianze della vita medioevale del Giudicato di Gallura, lo stato sovrano esistente tra il 1020 e il 1296 nel nord Sardegna – a ospitare prima, alle 11:30, l’appuntamento annuale con l’incontro/lezione che vedrà in dialogo quest’anno Jabel Kanuteh e il maliano Kalifa Kone e, subito dopo, alle 12:00, l’inedito concerto che mette a confronto la cultura griot del Gambia con quella del Mali: un incontro all’insegna dell’improvvisazione tra due grandi interpreti e innovatori della tradizione, che hanno scelto l’Italia come terra in cui far fiorire la loro creatività musicale.
La seconda parte della giornata si svolgerà a Palau, sempre alla Fortezza di Monte Altura. Alle 18:30 il secondo Concerto al tramonto di quest’anno sarà Civitates Barbariae del duo Ilienses (Sardegna), un progetto che affonda le sue radici in Barbagia, descrivendo quella che in passato poteva essere la vita delle popolazioni che vi dimoravano, provando a immaginare i conflitti, raccontando avvenimenti storici e leggende, attraverso la musica, la narrazione, il video e valorizzando il potenziale di alcuni elementi culturali e tradizionali caratteristici – come gli strumenti musicali di Gavoi e il canto a tenore e i campanacci di Tonara – e inserendoli in un concetto moderno. Sul palco a Palau, insieme ai fondatori Mauro Medde e Natascia Talloru (Sardegna), ci saranno Andrea Sanna, tastiere e synth, Nicola Vacca, batteria, tumbarinu e sonagias, e, ospite d’eccezione, il Tenore Murales de Orgosolo.
Il programma di sabato riprenderà nel dopocena, alle 22:00, con Su Mimmì non si spara! terzo album solista del violoncellista Francesco Guerri (Italia) che affonda le sue radici tra songs e parti libere, sonorità sulla soglia del rumore e squarci melodici di intensità autunnale e che accompagnerà il pubblico in un concerto intimo e avvolgente.
Alle 23:00, infine, ritroveremo Kalifa Kone (Mali) con Pasquale Mirra (Italia), un viaggio onirico in duo tra il talentuoso polistrumentista maliano, che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Salif Keita e il maestro indiscusso del tamani Baba Sissoko, e uno dei più interessanti vibrafonisti della scena musicale internazionale.
Per domenica 13 settembre, ultima giornata di concerti per questa XXIV edizione, sono due gli appuntamenti pomeridiani in programma, a Palau, nel boschetto che circonda la chiesa campestre di San Giorgio. Alle 17:30, Simone Soro (Sardegna) – giovane violinista-compositore che è passato attraverso il percorso classico, le contaminazioni del tango, della musica jazz e delle forme più libere e improvvisate – sarà protagonista di un concerto centrato sul suo ultimo album Me in loop, eseguito al violino e alla loop-station; mentre alle 18:30 la chiusura dell’edizione 2020 sarà affidata ai Freak Motel (Sardegna) – Matteo Sedda, tromba, Andrea Sanna piano rhodes, Andrea Parodo basso, Nicola Vacca batteria – un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound che spazia tra postrock, atmosfere noise ed electric jazz. Il quartetto proporrà una rivisitazione dell’album Escape Room, in cui affronta il tema dell’isolamento geografico della Sardegna e la ricerca di spazi di libertà nell’open sea che la circonda.
Non mancheranno, infine, momenti di degustazione con Isole che Palano di Sapori. Sabato 12 settembre sarà possibile assaggiare la bottiglia di Idromele Isole 24, mentre domenica 13 settembre sono previste degustazioni di produttori di vino locali.

Scheda tecnica

Titolo
Isole che parlano
Festival internazionale – XXIV edizione

Periodo e luogo
7 – 13 settembre 2020
Palau / Arzachena / Luogosanto / Santa Teresa Gallura

Ingresso
gratuito, numero limitato, prenotazione obbligatoria

Organizzazione
Associazione Sarditudine

Con il contributo di
MiBACT/DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO
Regione Autonoma della Sardegna/Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport
CCIAA di Sassari/Salude & Trigu
Fondazione di Sardegna
Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena
Comune di Arzachena
Comune di Luogosanto
Comune di Santa Teresa Gallura
Banco di Sardegna
Unione Buddhista Italiana

Con il patrocinio
diEFFE Label 2019-2020
Comune di Palau
ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico

Media partner
Rai Radio3

Sponsor tecnici e collaborazioni servizi
Sardinia Ferries
Baia Saraceno
Jungle Surf
Aquarius travel
Liune Apicoltura Nomade
Associazione Ariele
Lugori Sardinia Tourism Services

Collaborazioni e coproduzioni
Time in Jazz
Life After Oil International Film Festival
Associazione Archivio Mario Cervo
NoArte paesemuseo
Associazione Culturale Cuncordu Bolothanesu Tottoi Zobbe

Isole che parlano di fotografia
Sponsor
Fujifilm
In collaborazione con
Istituto Polacco di Roma

Info
Associazione Sarditudine
Via Don Occhioni 11, 07020 PALAU (SS)
info: +39 379 1657637
prenotazioni: +39 377 0878191
info@isolecheparlano.it – www.isolecheparlano.it

Ufficio stampa
Francesca Zanardo
zanardo@glass-studio.it
Mauro Barbato
press.icp@gmail.com

 

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