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La lastra sepolcrale di Alto de’ Conti sarà il “pezzo forte” del nuovo Museo di Valmontone

La lastra sepolcrale di Alto de’ Conti sarà il “pezzo forte” del nuovo Museo di Valmontone
Febbraio 06
14:44 2023

Grazie alla storica e quasi inusuale collaborazione tra Regione Lazio, ASL, Soprintendenza e Comune

«La lastra sepolcrale di Alto de’ Conti rappresenterà uno dei “pezzi forti” del nuovo Museo di Valmontone, all’interno di Palazzo Doria Pamphilj, che sarà inaugurato a maggio». Ad affermarlo l’assessore alla Cultura del comune casilino, Matteo Leone.

Grazie alla storica e quasi inusuale collaborazione tra Regione Lazio, ASL, Soprintendenza e Comune, la lastra sepolcrale di Alto de’ Conti, conservata fino a dicembre del 2022 all’interno di Palazzo Termini, ospedale vecchio al centro storico di Valmontone, è stata spostata e, dopo il restauro, rappresenterà uno dei pezzi di maggiore interesse dell’intera collezione all’interno del nuovo Museo. Sarà un momento importante per la città e per il Museo che ne custodirà le storie.

«La lastra sepolcrale di Alto de’ Conti, figlio di Ildebrandino e considerato uno degli uomini più illustri della linea dei Conti di Valmontone,fu murata nell’atrio dell’attuale Palazzo Termini subito dopo l’ultimo conflitto bellico, quando la chiesa di Santa Maria in Selce, dove fu sepolto nel 1466, andò distrutta dai bombardamenti – a illustrarci l’opera la direttrice del Museo di Valmontone, Monica Di Gregorio –  Il manufatto marmoreo, di rilevante interesse storico-artistico, riporta incisa la figura del defunto, abbigliato con armatura da soldato e le braccia incrociate all’altezza del bacino, accompagnata da un’epigrafe. Ai suoi piedi vi è una decorazione con motivo a foglie sormontata da un cimiero con al centro l’arme gentilizia della famiglia dei Conti di Valmontone: l’aquila scaccata leggermente inclinata a sinistra. E’ al vaglio l’ipotesi che la salma fosse stata deposta originariamente in un sarcofago e che la lastra ne costituisse il coperchio».

«La collocazione della lastra all’interno del Palazzo termini, oltre a non rappresentare l’originaria sede della tomba di Alto, risultava poco consona ad un manufatto così bello e prezioso, esposta com’era in un’ambiente di passaggio che ne impedivatra l’altro una visuale completa – ha affermato l’assessore Matteo Leone –  Per questo motivo, di concerto con la Soprintendenza e grazie alla disponibilità della ASL, abbiamo deciso di procedere al distacco del manufatto e di esporlo, valorizzandolo al meglio, all’interno del nuovo allestimento del Museo di Palazzo Doria Pamphilj dove rappresenterà senz’altro uno dei pezzi di maggiore interesse dell’intera collezione. L’intervento di distacco ha comportato un’operazione estremamente delicata e complessa e per tale motivo è stata affidata ad un restauratore specializzato nel settore, ela musealizzazione della lastra permetterà di restituire alla pubblica fruibilità un pezzo di indiscutibile valore perché appartenente ad un momento molto importante della storia Valmontone».

 

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