La Villa di Massenzio
Non si tratta di speculazione, come molti hanno detto, ma del modo migliore per rendere vivo e fruibile un meraviglioso monumento archeologico, quale è la Villa imperiale in questione. L’Italia è infatti piena di parchi archeologici lasciati a se stessi, nel più totale degrado ed abbandono, basti pensare ai recenti crolli della famosa “casa del moralista” avvenuti a Pompei. Pensiamo che realizzare intorno a quell’area un contesto urbano residenziale e religioso, in piena armonia con gli imponenti resti della Villa di Massenzio, significa garantire lunga vita ai reperti, oltre a lasciare alle future generazioni un segno tangibile dell’esistenza della nostra splendida città, per conoscere la storia di questa terra, le sue tracce, i suoi tesori». Il Il sindaco ha quindi ringraziato l’archeologa Maria Cristina Recco e la dott.ssa Marisa De Spagnolis, responsabile della Sovrintendenza Archeologica del Lazio, «per il modo impeccabile con cui stanno portando avanti il lavoro di studio e di recupero del sito. Un lavoro minuzioso ed indispensabile per l’amministrazione perché è solo la Sovrintendenza l’organo competente a parlare e che, all’esito dei procedimenti di verifica, dovrà pronunciarsi definitivamente sulla compatibilità del progetto con il sito archeologico». Il dibattito ovviamente rimane aperto.
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