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Lago di Bracciano, Goletta dei Laghi continua i campionamenti alla ricerca di microplastiche

Lago di Bracciano, Goletta dei Laghi continua  i campionamenti alla ricerca di microplastiche
Luglio 27
07:02 2018

Il Tribunale Delle Acque Respinge Il Ricorso Di Acea E Comune Di Roma Fermando La Captazione: Livello Del Lago -155 Cm, Nonostante Le Molte Piogge Solo 9 Cm In Piu’ Del Luglio 2017
Blitz Di Legambiente: “ACEA e Comune di Roma giù le mani dal lago: siamo al fianco dei sindaci di Anguillara, Bracciano e Trevignano per difendere il Lago di Bracciano, esprimiamo soddisfazione per la sentenza del Tribunale delle Acque.”
La Goletta dei Laghi ha svolto anche quest’anno i campionamenti delle microplastiche nel lago di Bracciano, un bacino che già in passato era stato monitorato dalla campagna di Legambiente, realizzata in collaborazione con il CONOU e con Novamont. L’anno scorso la densità media rilevata dalla Goletta dei Laghi e da Enea è stata di 117mila particelle per km2, con il massimo accumulo di 554mila rilevato nei transetti a Nord.
“È di cruciale importanza continuare a monitorare la presenza di microplastiche nel Lago di Bracciano – dichiara Loris Pietrelli, presidente del circolo Legambiente “Territori e oltre” che opera nel comprensorio – si tratta, infatti, di un importante indicatore dello stato di salute dei laghi, soprattutto in un caso come quello del bacino laziale, già fortemente colpito dai problemi legati al livello delle acque. Mi riferisco in particolare, alla criticità degli habitat presenti nel lago che sono tutelati dalla normativa europea”.
Il bacino oggetto del monitoraggio della Goletta dei Laghi è un caso nazionale, a causa di un lungo periodo di captazione forzata da parte di Acea e di siccità che l’hanno messo a dura prova. Di fronte a solo 196,4 mm di pioggia che sono caduti nel lago l’estate scorsa, ACEA è arrivata a captare dal Bracciano fino a 2.600 litri al secondo, facendo crollare il livello del bacino fino a -198 cm dallo zero idrometrico (dato 29/11/2017) mettendo gravemente a rischio un ecosistema che, secondo il CNR, ha una soglia massima di tolleranza di 150 cm. Una situazione che ha spinto la Regione Lazio a imporre, tramite decreto, il giusto blocco della captazione per tutelare il bacino, blocco contro il quale la stessa Acea, insieme al Comune di Roma hanno fatto ricorso e per il quale arriva questa mattina la bocciatura definitiva del tribunale delle acque.
“Legambiente dà sostegno pieno alle amministrazioni di Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano Romano nella difesa del lago dalle captazioni – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – siamo molto soddisfatti per la sentenza del tribunale che ferma le captazioni e insieme chiediamo ad Acea e Comune di Roma di fermare ogni ulteriore tentativo che metterebbe a ulteriore rischio l’ecosistema Lago e l’economia del territorio. Nel 2017 le captazioni hanno inferto al Lago di Bracciano una ferita che a questi ritmi, e sperando sempre in annate così piovose, impiegherà oltre un decennio a rimarginarsi; fa ancor più rabbia pensare che mentre si prelevavano per mesi e mesi oltre duemila litri d’acqua al secondo dal lago, le tubature colabrodo romane permettevano la dispersione di ben oltre un terzo dell’acqua potabile immessa in rete: una situazione che dopo gli interventi annunciati non sembra affatto cambiata in maniera determinante”.
La dispersione nelle tubature colabrodo di Roma era del 44,4% fino al 2016, secondo dati Acea su prelievi e consumi. Dopo i tanti interventi annunciati nell’estate 2017, a febbraio scorso il gestore del servizio idrico raccontava di una cifra arrivata vicino al 37%: una percentuale e dato aggregato non confutata dai numeri di prelievi e consumi, che, anche se fosse confermata, confermerebbe che la dispersione è ancora altissima, con oltre un terzo dell’acqua persa nel sottosuolo.Un dato molto lontano da quel 27% di dispersione di appena otto anni fa.
“La dispersione di acqua è ancora altissima e quest’anno non c’è stata alcuna crisi idrica grazie unicamente alle molte piogge invernali e primaverili che hanno rialzato il lago di soli 9 centimetri, e rigonfiato gli acquedotti romani principali del Peschiera, dell’Acqua Marcia e tutte le altre fonti secondarie – prosegue Scacchi – Nella capitale o altrove, nessuno deve rimanere senz’acqua e il gestore, al quale continuiamo a ricordare l’esito del referendum del 2011, investa gli utili per il miglioramento del servizio idrico con la totale rigenerazione dell’acquedotto colabrodo”.
“GIU’ LE MANI DAL LAGO, diciamo ad Acea e alla sindaca Raggi che invece di risistemare gli acquedotti romani o mettere in campo politiche di abbattimento dei consumi, hanno fatto ricorso per continuare a poter prendere acqua dal Lago di Bracciano – conclude il presidente di Legambiente Lazio – sappiamo di andare verso anni con sempre maggior siccità, arrivarci continuando a sprecare acqua nel sottosuolo sarebbe catastrofico. Buono l’avvio del percorso di Contratto di Lago, strumento migliore per difendere la biodiversità e restituire al territorio il protagonismo necessario per la cura e l’eco-sostenibilità del Lago di Bracciano”.
Va ricordato che non si tratta di un caso isolato nel Lazio, regione che ha vissuto l’anno scorso una vera e propriaemergenza idrica, a causa di una riduzione di precipitazioni sul territorio fino all’85% rispetto ai massimi degli anni precedenti. Si pensi al Lago di Albano che si è andato prosciugando dal 1980 al 2005, anno in cui ha raggiunto la soglia negativa di meno quattro metri rispetto al livello originario, perdendo 21 milioni di litri d’acqua. Ma anche il lago di Vico è in sofferenza idrica: l’anno scorso è sceso un metro sotto il livello massimo della soglia farnesiana. Altro elemento di forte criticità nel Lazio è un’ altissima dispersione idrica degli acquedotti: come riporta Ecosistema Urbano del 2016, si perde nel trasporto il 44,4% di acqua a Roma, il 53,8% Rieti, il 67,0% a Latina e addirittura il 75,4% Frosinone.
Da Bracciano Legambiente rilancia l’appello per la lotta agli sprechi dell’acqua. È necessario che si mettano subito in campo politiche indirizzate verso il risparmio e l’efficienza nell’uso dell’acqua: servono l’ammodernamento degli acquedotti, così come la riconversione dei sistemi di irrigazione dei terreni e azioni per il risparmio della risorsa idricanelle case, con la raccolta della pioggia e con la separazione, trattamento e riuso delle acque grigie. Per una gestione consapevole e sostenibile di questa risorsa Legambiente, con il sostegno di Fondazione con il Sud, ha lanciato questa estate la campagna “Un Mondo di Gocce”. L’acqua diventerà, infatti, in futuro un bene sempre più prezioso, perché tra gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, c’è anche l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi, come la forte siccità che ha colpito il territorio del lago di Bracciano. Un cambiamento che obbligherà le istituzioni a ripensare il ruolo delle acque interne in chiave strategica. L’UN-Water, agenzia Onu che si occupa delle problematiche legate all’acqua, stima che entro il 2025 saranno 1,8 milioni di persone a vivere in condizioni di scarsità idrica assoluta, mentre due terzi della popolazione globale potrebbero soffrire di tensioni dovute alla difficoltà di accesso all’acqua.
Per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, secondo Legambiente, è necessario accelerare sul Piano nazionale di adattamento al clima, con una legge nazionale che diventi riferimento per gli interventi locali di messa in sicurezza del territorio.
Si ringrazia il Circolo velico “Planet Sail Bracciano”, protagonista del prossimo campionato mondiale juniores di vela classe 470, e il Parco Naturale Regionale di Bracciano/Martignano che
hanno messo a disposizione le barche per i campionamenti

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Luca Cirese 3459213878 – golettadeilaghi@legambiente.it

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Ufficio Stampa Legambiente Lazio
Matteo Nardi –  m.nardi@legambientelazio.it
Ufficio – 0685358051 – stampa@legambientelazio.it
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