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Le strategie degli insetti per superare l’Inverno

Le strategie degli insetti per superare l’Inverno
Febbraio 16
18:45 2021
Gli insetti o entomi costituiscono una numerosa classe del regno animale che fa capo al gruppo degli Antropodi. Li osserviamo intorno a noi per tutto l’arco della stagione estiva, piccoli esseri volanti spesso fastidiosi e mal visti da molti, alcuni come le api in realtà sono fondamentali nel mantenimento dei delicati equilibri degli ecosistemi. Durante l’Inverno sembra che scompaiano, invece, come la maggior parte delle specie, anche gli insetti mettono in atto delle strategie per superare i mesi freddi e le condizioni avverse.

In autunno gli insetti sono particolarmente attivi, in questo periodo infatti svariate specie diventano frenetiche proprio in vista della preparazione per il lungo periodo di freddo invernale. Gli insetti hanno cicli vitali molto diversi l’uno dall’altro, tutti depongono le uova ma si sviluppano successivamente in modo differente a seconda della famiglia, le specie sono comunque molto condizionate dall’ambiente esterno e dal trascorrere delle stagioni. Quelli con un ciclo di vita annuale scompaiono con i primi freddi, tuttavia prima della loro fine depongono le uova in zone e luoghi riparati (tronchi marcescenti, fessure di muri, cavità rocciose ecc.), che si schiuderanno con i primi caldi.

In alcuni casi gli insetti alla fine della stagione estiva ci salutano, come la maggior parte delle farfalle, ma non tutte, alcune come la Vanessa atalanta sopravvivono alle temperature rigide invernali e si ritrovano anche nei mesi più freddi, rifugiate in ambienti riparati, in attesa della stagione più mite. Nel podalirio (Iphiclides podalirius), le larve si impupano durante la stagione invernale, per effettuare la metamorfosi nell’individuo adulto in primavera. La specie macaone (Papilio machaon), invece, deposita le uova sulla pianta del finocchio selvatico o su altre ombrellifere, di cui si nutrirà la larva appena nata.

Tra l’autunno e l’inverno, molte specie entrano in uno stato singolare, chiamato diapausa. Dopo aver trovato un luogo confortevole e tranquillo, anche sottoterra, per trascorrere la stagione fredda, questi insetti entrano in una sorta di ibernazione che, grazie alla produzione di speciali sostanze chimiche, possono rallentare al minimo le loro funzioni vitali, resistendo al freddo, all’immobilità e alla mancanza di cibo in attesa che tornino le piacevoli temperature primaverili. Tra questa tipologia di insetti ci sono le cicale che cadono in questa sorta di letargo che nel caso specifico può durare anche diversi anni.

Una strategia completamente diversa è quella attuata dalle api, le quali rimangono attive durante l’inverno sfruttando l’energia contenuta nel miele, è quindi indispensabile che possano disporre di miele in quantità sufficiente a soddisfare sia le esigenze alimentari che caloriche. Non le vediamo in giro durante questa stagione, in quanto trascorrono le giornate fredde all’interno del loro alveare, dove si riuniscono in piccoli gruppi e quando le temperature diventano più rigide, in un unico grappolo o come viene chiamato in gergo ‘glomere’, costituito da un numero diverso di individui, una tecnica utile per sopravvivere anche a temperature che si abbassano di molti gradi sotto lo zero. Nel ‘glomere’ le api tendono a mantenere una temperatura che si aggira intorno ai 25°, e che gli consente di muoversi attivamente; hanno infatti bisogno di spostarsi ad intervalli regolari per approvvigionarsi di miele nei favi di riserva. La produzione del calore dipende dal metabolismo degli zuccheri ingeriti che si ossidano attraverso i processi digestivi, con la conseguente produzione di energia calorica e acqua, il miele è quindi la materia prima essenziale alla sopravvivenza delle api nel periodo invernale.

I metodi utilizzati da questi piccoli esseri viventi per far fronte al gelido inverno sono molteplici e disparati. Gli insetti possiedono anche una particolare capacità di adattamento al clima del luogo in cui si trovano, questo perché il loro intento non è tanto permettere la sopravvivenza del singolo individuo, ma prediligere la prosecuzione della specie.

 

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