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Dopo gli eventi della pandemia, il Centro anziani di Albano Laziale è stato commissariato. A due anni di distanza, un inedito “Comitato delegato” ha convocato una riunione degli ex iscritti (vedi foto) per approvare lo statuto di una Associazione di Promozione Sociale (APS) che è destinata a sostituire il Centro anziani.

La riunione è stata presieduta dal commissario il quale ha chiarito che poteva approvare autonomamente lo statuto, e che lo scopo della riunione era esclusivamente quello di illustrarlo (nella convocazione della riunione era coerentemente prevista l’approvazione e non la discussione del documento).

I numerosi presenti alla riunione, a cui ha partecipato anche il sindaco della città, non avevano alcun titolo per approvare alcunché (peraltro non disponevano del testo scritto) essendo il Centro commissariato ed essendo le tessere di iscrizione scadute da due anni.

E’ stato fatto presente che lo statuto era affetto da tutta una serie di errori, omissioni, incongruenze, che lo rendevano inadatto a regolare la vita della nuova Associazione.

Al termine di una riunione “lunare”, mal concepita e mal gestita, i presenti hanno “approvato” un documento senza averne titolo e senza averlo nemmeno letto.

Il processo di transizione da Centro Anziani ad APS, che deve fare i conti con una recente e complessa normativa, richiederà un tempo non breve e specifiche competenze specialistiche. Nel frattempo è inevitabile che si andrà avanti con un Centro anziani commissariato, con tutte le limitazioni che ciò comporta in termini di partecipazione democratica e di limitazione delle attività svolte.