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Mara Galassi (arpa a tre ordini) in Musiche per Cristina Alessandra Regina di Svezia

Mara Galassi (arpa a tre ordini) in Musiche per Cristina Alessandra Regina di Svezia
Febbraio 12
12:52 2016

Il Classico del martedì, dal barocco al jazz
Mara Galassi (arpa a tre ordini) in
Musiche per Cristina Alessandra Regina di Svezia
Autori: Galilei, Piccinini, Frescobaldi, Pasquini, Stradella, A. Scarlatti, Lahey, Anonimo
Martedì 16 febbraio, h. 21.00
Quirinetta, Via Marco Minghetti 5, Roma
L’appuntamento con Il Classico del Martedì, dal Barocco al Jazz al Quirinetta di Roma, prosegue il 16 febbraio con la bellissima arpa a tre ordini di Mara Galassi in Musiche per Cristina Alessandra Regina di Svezia
Un ritratto recentemente ritrovato, di proprietà del Museo Mimara di Zagabria, raffigura Cristina Alessandra Regina di Svezia in atto di suonare una grande arpa.
Da qui l’idea di creare un programma musicale dedicato alla Minerva del Nord che raccolga brani di compositori che, sia durante il periodo svedese, sia durante quello romano, furono in contatto con la regina.
Già nell’anno della sua nascita, il 18 dicembre 1626, vennero ordinate dall’Italia musiche di Tarditi, Giovannelli ed altri, ad uso della cappella musicale del Palazzo Reale; successivamente, una volta salita al trono, la stessa Cristina invitò nel 1647 sei violinisti francesi, tra i quali il misterioso Mons. Lahaey, per allestire i balletti di corte e comporne le musiche, seguiti, nel 1654, da una compagnia di musici italiani che portò con sé brani di compositori “moderni” quali Luigi Rossi, Marco Marazzoli, Antonio Cesti, Giacomo Carissimi.
Dopo aver lasciato il trono di Svezia e giunta a Roma, Cristina Alessandra si circondò dei più famosi compositori della scena romana: Marco Marazzoli, detto Marco dell’arpa, che in quel periodo aveva in consegna la famosa arpa Barberini (forse fu lui a prestarle l’arpa del famoso ritratto?), quindi Bernardo Pasquini, Alessandro Stradella, Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti. Il mecenatismo di Cristina non mirava tanto ad un godimento privato: “esso mirava piuttosto ad affermare e rafforzare pubblicamente la sua immagine ed il suo status di regina” (A. Morelli, Cristina di Svezia e la Musica).
Se mai Cristina suonò l’arpa, quale avrebbe potuto essere il repertorio da lei eseguito?
Brani tratti dal repertorio per liuto, tiorba e cembalo dei famosi compositori che circolavano nel suo palazzo, dei loro maestri, e forse anche qualche antico ricordo dei balli alla corte di Svezia.
Per info e prenotazioni: info@aimab.it 06.69.92.56.16
info@quirinetta.com – www.quirinetta.com
Marta Volterra marta.volterra@hf4.it Marika Polidori marika.polidori@hf4.i

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