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‘Che mangino la torta allora!’ è la frase che meglio riassume l’ultima, frivola produzione cinematografica di Sofia Coppola, Maria Antonietta. L’espressione, da sempre attribuita alla regina francese destinata alla ghigliottina, sembra essere stata creata appositamente per descrivere la natura di questo film, ricco di calorie inutili!
Maria Antonietta avrebbe potuto essere qualcosa di molto più interessante di una banale e, a tratti, eccessiva descrizione della decadenza e dello stile di vita edonistico che caratterizzavano la maestosa ed elegante corte di Versailles ai tempi di Luigi XVI. Il film, basato sulla biografia di Maria Antonietta scritta da Lady Antonia Fraser, non ha nessun interesse per gli aspetti maturi che caratterizzano la regina né per la Rivoluzione che segnò la fine della monarchia francese. Ciò che affascina la regista è l’idea di un’adolescente che, condotta all’altare a soli 14 anni, si trova a crescere in un mondo ossessionato dal protocollo di corte, dal gossip e dalla devozione ad uno stile di vita puramente materiale. In molte scene del film Maria Antonietta e la sua corte si dedicano a quella che sembra essere l’unica attività per la quale impiegare energie, lo shopping in versione XVIII secolo. La Coppola sembra voler suggerire allo spettatore che, si, Maria Antonietta era una sciocchina priva di immaginazione ma in un ambiente simile non sarebbe potuta essere diversa! Lo stile di vita lussurioso della corte francese non è l’unica tesi proposta nel film, la regista infatti dedica ampio spazio ad un aspetto della vita privata di Maria Antonietta e Luigi XVI che sembra ossessionarla, il fatto che il loro matrimonio sembra non sia stato consumato se non dopo sette anni dalle nozze. I primi 90 minuti del film sono incentrati sulla frustrazione intima della giovane regina, per lo più preoccupata, con la complicità di sua madre, di perdere visibilità sul trono in mancanza di un erede. Poco spazio rimane, quindi, per descrivere gli altri aspetti della vita di Maria Antonietta: la nascita di un figlio, la relazione extraconiugale con un ufficiale svedese e la crescente ostilità del popolo nei suoi confronti. La scelta narrativa della Coppola risulta essere alquanto triviale considerando quello che realmente accadeva durante il regno di Luigi XVI.
Paradossalmente, anche quello che doveva essere il punto di forza del film, ossia la colonna sonora composta da moderne musiche pop, risulta essere un elemento poco convincente. L’utilizzo di alcune canzoni in determinati momenti e l’immagine di una Maria Antonietta che recita come fosse in un video di MTV produce un effetto abbastanza ovvio.
La scelta del cast, invece, è brillante per quanto riguarda Jason Schwartzman nei panni di Luigi XVI, probabilmente il personaggio maggiormente apprezzato nel film. Kirsten Dunst nel ruolo di Maria Antonietta offre invece un’interpretazione che poco si addice alla sua bravura’ Probabilmente Paris Hilton sarebbe stata una scelta molto più interessante e convincente per vestire i panni della regina frivola e molto glamour che Sofia Coppola ha scelto di portare in scena!