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 MARINO – IL GRANDE LIBRO DEL DERBY DI ROMA

 MARINO – IL GRANDE LIBRO DEL DERBY DI ROMA
Ottobre 27
15:08 2022

Il Principe Giuseppe Giannini ospite dei “Martedì Letterari”
Quasi 300 pagine, prefazione di due grandi capitani Totti e Nesta,” Il Grande libro del
derby di Roma”, Ultra Sport di Lit Edizioni s.a.s., scritto da Fabio Argentini e Luigi Panella,
ha emozionato il pubblico presente a Palazzo Colonna.
Ospite d’onore del pomeriggio letterario, ieri martedì 25 ottobre 2022, è stato il
calciatore Giuseppe Giannini, ex centrocampista della AS Roma, squadra nella quale
ha militato per 15 anni ricoprendo il ruolo di storico capitano e 47 volte presente nella
Nazionale.
“Quella che mi lega a lui non è solo l’ammirazione per un grande professionista ma una
lunga storia fatta di momenti condivisi, di rapporti fraterni di lunga data e degli stessi
valori con i quali siamo entrambi cresciuti – ha dichiarato il Sindaco Stefano Cecchi –
Giuseppe è stato e sarà per tutti ‘Il Principe’ per me è stato ed è ancora l’Amico di
sempre”.
L’interessante volume è quasi una enciclopedia che parte dal primo derby
dell’8.12.1929 fino a quello del 2021 raccontando i linguaggi, le atmosfere degli stadi
romani, dalla Rondinella, il primo, a quello di Testaccio, poi il Flaminio e all’Olimpico con
i tabellini di tutte le partite ma, soprattutto, i retroscena e i racconti inediti.
“E’ il libro che abbiamo sempre voluto scrivere – ha dichiarato il coautore Fabio
Argentini – soprattutto abbiamo voluto spiegare una parte importante del derby quella
che non gioca sul campo: la tifoseria, un’identità che accompagna i tifosi quasi come
uno stile di vita. È una storia di squadre che racconta le identità delle due società
capitoline: la Roma nata per vincere sotto la quale si sono riunite più squadre con un
unico obiettivo e la Lazio creata da un gruppo di giovani ragazzi uniti dalla voglia di
giocare insieme”.

Comune di Marino comunemarino @ComuneMarino COMUNE DI MARINO App. Municipium
“È un libro scritto con passione – ha ribadito Luigi Panella – una passione che trapela
dalle parole e dalle foto in bianco e nero, sempre affascinanti, che raccontano la storia
del calcio, l’evoluzione dei costumi fino al merchandising delle due squadre con le loro
icone: l’aquila Olimpia e il lupo Romolo”.
“Era la metà degli anni Settanta quando mio padre Pietro entrava in contatto per la
prima volta con la Roma – ha ricordato Michelangelo Gratton, ospite dell’evento e
regista – Dall’ iniziale idea di realizzare delle nuove tessere per andare allo stadio si
passò grazie alla sua creatività a qualcosa di più elegante, dei tagliandi che si
staccavano con un disegno in giallo e rosso, fino alla proposta fatta al Presidente
Anzalone di adottare un nuovo logo al posto della Lupa, immagine ormai inflazionata.
Nacque così nel 1978 il famoso lupetto per commercializzare il nuovo marchio e
ampliare ancora di più la grande azienda chiamata Roma”.
“Oggi ho realizzato un sogno – ha detto Giuseppe Giannini emozionato – quello di
sedere accanto all’Amico e Sindaco Stefano Cecchi per parlare e rivivere in qualche
modo alcuni momenti della mia vita, quei lunghi anni in cui ho conosciuto tanti
giocatori, tante e diverse strategie legate alla Lazio e alla Roma che mi hanno
consentito di vivere momenti speciali e ben 17 derby, ognuno dei quali mi ha lasciato
emozioni ancora vive. Tutti noi giocatori per la partita del derby nutrivamo grande
rispetto, non è mai stata una partita come le altre”.
Sabrina Minucci, Vicesindaco, Assessore allo Sport e ai Servizi Sociali ha sottolineato
l’importanza che oggi riveste lo sport. “Con Alessandro Cochi, Dirigente Nazionale A.S.I.,
oggi presente, condividiamo l’appartenenza alla stessa associazione Sodalizio LAzio, io
per Marino e lui per Roma ma, soprattutto, la passione per il derby. Attraverso lo sport
vogliamo far comprendere alle giovani generazioni, ai bambini e agli uomini di domani,
quale sia la spinta giusta per affrontare la vita. La lealtà, la forza, l’orgoglio è quello che
lo sport ci restituisce in termini di valori, senza aver timore di manifestare
un’appartenenza”.
“È stato bello aver sentito parlare di competizione, sana, leale” ha aggiunto Cochi – e
ringrazio l’Amministrazione comunale per il significato aggregativo e l’alto valore
identitario e culturale dell’evento che ha raccontato un calcio ancora fortemente
umano. Alle istituzioni oggi l’arduo compito di creare e mantenere vive le strutture a
supporto dello sport non solo come impianti ma come luoghi di aggregazione sociale, di
scambi sociali e di umanità”.

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