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Martedì 14 aprile nell’Aula Magna dello storico ITIS “Galileo” di Roma

Aprile 15
05:30 2015

ITIS “Galileo” di Roma dove vi è stata un’ottima rappresentanza anche delle scuole di ogni ordine e grado dei Castelli Romani. Riferendo i punti essenziali contestati al Disegno di Legge che intende rafforzare i ruoli dei dirigenti scolastici (creazione di albi regionali con contratti rinnovabili ogni tre anni, reclutamento del personale per chiamata diretta del dirigente stesso…), i segretari nazionali dei sindacati scuola, al tavolo dei relatori hanno aperto un significativo, costruttivo dialogo, con le centinaia di RSU presenti che con forza hanno dato voce a migliaia di iscritti alla categoria. I vari interventi hanno sottolineato il rischio dei precari, la grave situazione vissuta oggi per l’esiguo personale Ata, per le molteplici difficoltà vissute da insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria, media inferiore e superiore; sono stati “urlati” ancora una volta stipendi più bassi d’Europa, a fronte di richieste sempre maggiori da parte dello Stato; difficoltà che s’incontrano quotidianamente nelle aule affollate, nel Fondo d’Istituto che non permette retribuzione di ore extra per gite o altro; difficoltà di gestire utenza che arriva a scuola spesso carente di punti di riferimento e impegna nel contatto continuo ed intenso con le complessità della nuova generazione, nuove problematiche… e la macchina legislativa si concentra su una riforma che va a demolire la c o l l e g i a l i t à, quel sistema proficuo che invece deve essere favorito e incoraggiato nella società del futuro, perché sia più costruttivo. La scuola è un lavoro di squadra, è questo quanto l’eco ha riportato nell’aula magna del “Galilei” di Roma. Riferimenti sono stati fatti anche a quanto avvenuto in provincia di Brindisi dove il tetto è crollato durante la lezione e alla vicenda delle insegnanti dell’infanzia nel Comune di Roma durante le vacanze pasquali. Con il Ddl che verrà presentato al governo rischia di far saltare la contrattazione nazionale, viene meno quello che è il profilo degli insegnanti, non vengono tutelati i principi del contratto se le assunzioni sono a discrezione del dirigente. E non solo: A sentire molti dirigenti, non si rivedono nel ruolo che il governo vuole dare loro. La RSU con la sua voce incisiva ha dimostrato di essere parte integrante del sindacato: ha rivendicato lo strumento che più si addice in questi casi e cioè uno sciopero generale di tutti i gruppi sindacali. I numerosi interventi dei presenti erano mirati non soltanto a gridare la necessità di recupero sociale, ridare dignità a chi lavora nella scuola, ma all’inutilità o meglio al fatto che non può bastare lo sciopero – in corso- delle attività aggiuntive. I segretari nazionali hanno organizzato un incontro in Piazza SS Apostoli per il 18 Aprile. Non soltanto per la RSU come riportato sul volantino, il segretario Cisl Scrima ha chiarito: “E’ stata scelta la componente RSU in particolare poiché Renzi non riconosce altri se non chi è stato eletto”. Il segretario Cisl Scrima nelle sue conclusioni ha integrato quanto detto dai segretari Cgil, Uil, Snals, Gilda, aggiungendo che il Ddl è stato scritto da chi non conosce la scuola: è stato identificato, erroneamente, il precariato con le graduatorie; il governo ha dovuto fare un passo indietro nella scelta del Decreto con i contenuti inseriti poiché non si tratta di urgenza: un Decreto si adotta soltanto in casi straordinari di necessità e urgenza. Non è così che si migliora la scuola che abbiamo. La scuola per funzionare non ha bisogno di questo cambiamento, di dare questo potere al dirigente, la scuola non funziona perché mancano le coperture finanziarie. Se verranno selezionati gli insegnanti anche gli alunni lo saranno e si rischiano scuole di serie A e scuole di serie B. Fino all’ultimo momento i presenti hanno fatto sentire un’unica voce: sciopero generale prima che sia troppo tardi! Alla grande richiesta, è stato il segretario Scrima a rispondere: “Gli scioperi non si proclamano soltanto ma si fanno”. Non possiamo che condividere e invitare tutti: colleghi, genitori, famiglie… a riflettere sul futuro della scuola e partecipare allo sciopero di maggio.

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