Memoria dal garage
Una delle vetture sportive statunitensi più desiderata di tutti i tempi, la Chevrolet Corvette, ha oltrepassato cinque generazioni nella sua storia e tuttora è ancora in produzione. Nacque nella decade degli anni ‘50, per contrapporsi alle macchine sportive europee, quando la rossa Ferrari già impressionava il mondo. La sua filosofia favoriva, rispetto alle concorrenti, la semplicità meccanica. All’epoca, la General Motors era in crisi – la rivale Ford incalzava nelle vendite nell’America del Nord – e decise, nel gennaio del 1953, di presentare a New York il primo prototipo della macchina, siglato EX-122, ed equipaggiato con un motore sei cilindri in linea con 170 cavalli di potenza. Solo il 30 giugno, però, ebbe inizio la sua produzione con 300 unità, al prezzo di 3500 dollari l’una, l’equivalente d’oggi di 26.000 dollari. Con non molte vendite, la seconda generazione arrivò agli inizi degli anni ‘60, nel 1963, in un design rivisto e un motore più potente, che le consentì di realizzare maggiori introiti. La terza generazione del 1968 fu la più popolare, motore V8 con potenza di 430 cv. All’inizio del ‘70 ci fu una successiva stilizzazione e nel 1977 il motore arrivava a 480 CV con otto cilindri. Era la miglior macchina costruita negli Stati Uniti, ma ancora non riusciva a superare la Porsche 911 e la Ferrari Berlinetta Boxer. Più che di versioni, è corretto parlare di generazioni, riferendosi ai diversi modelli prodotti. Queste generazioni sono identificate con le sigle C1, C2, C3, C4, C5 e l’attuale C6, oggi in vendita. La Chevrolet Corvette è tra le dieci auto più veloci al mondo, con ben mezzo milione di unità vendute, dal 1953 alla fine degli anni ‘70. Per questo, il centro culturale dei trasporti di Detroit ha organizzato per il prossimo mese, in prossimità del Natale, un incontro-raduno, per uno scambio d’idee, una colazione insieme tra nostalgici, appassionati piloti e collezionisti della sportiva americana.
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