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All’altezza di 451 metri sul livello del mare e su uno dei coni laterali del Vulcano Laziale sorge il paese di Monte Porzio. La splendida e vantaggiosa posizione lo hanno reso, nel corso della storia, luogo di intense frequentazioni, facilitate anche dalla fitta trama di collegamenti. Già nel periodo della tarda Repubblica era luogo di attrazione per le famiglie romane che lo elessero sede di ville e residenze estive. Si pensi che una delle tante abitazioni romane era posta in cima alla collina ed i resti di un tratto di muro sono ancora visibili nei sotterranei del Duomo. Il nome Monte Porzio lo si incontra per la prima volta nel 1068 in un atto di donazione che Gregorio III conte di Tuscolo fece della Chiesa di S. Antonino, che sorgeva nella località di Monte Porculi, all’Abbazia di Montecassino. Nel 1081 il papa Gregorio VII fece dono del Montem Porculum al Monastero di San Paolo di Roma al fine di renderlo un punto fortificato capace di resistere alle ambizioni imperiali. Nel corso del tempo la fortezza fu soggetta ad una serie di disgrazie e di passaggi di proprietà: dai Colonna al papa Eugenio III.
Grazie a Giulia degli Albertoni, vedova Annibaldi della Molara, e di Gregorio XIII Boncompagni Monte Porzio visse un periodo di grande sviluppo. Infatti nella seconda metà del 1500 il borgo venne modificato e sistemato grazie alla creazione di un tessuto urbanistico composto da strade regolari e adeguate. Allo stesso periodo risale la costruzione della Chiesa dedicata a San Gregorio Magno che nella seconda metà del XVII secolo lasciò il posto all’attuale Duomo. Alla fine del Cinquecento il paese, di proprietà della Camera Apostolica, fu venduto al Cardinale Altemps signore di Monte Compatri. Alla morte di quest’ultimo Monte Porzio cadde in possesso di Scipione Borghese nipote di Paolo V e nel 1872 adottò al proprio nome la denominazione “Catone” allo scopo di distinguersi dall’omonimo paese esistente in provincia di Pesaro.