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Mutui e tassi: Eurirs e Euribor

Mutui e tassi: Eurirs e Euribor
Giugno 12
21:46 2018

Quando si richiede un mutuo ci vengono presentate varie offerte, perché sono disponibili sul mercato numerose tipologie di finanziamento. La differenza principale riguarda i tassi di interesse, che possono essere fissi o variabili. Vediamo ora come calcolare un mutuo a tasso fisso con Eurirs o a tasso variabile con Euribor, per meglio comprendere come funziona questo tipo di operazione.

I mutui a tasso fisso

Un mutuo a tasso fisso è un finanziamento ipotecario per l’acquisto di un immobile con un tasso di interesse fisso, quindi identico con il passare degli anni. Tale tasso viene indicizzato seguendo l’Eurirs, ossia il tasso interbancario che viene diffuso dalla Federazione Bancaria Europea pari alla media ponderata delle quotazioni sugli interessi a livello della Comunità Europea; viene a volte indicato anche con l’acronimo IRS, il quale però non si calcola a livello europeo ma a livello mondiale. In realtà nel momento in cui si richiede un mutuo a tasso fisso in Italia è chiaro che i tassi di riferimento saranno quelli a livello europeo e non mondiale. Il concetto di tasso fisso è abbastanza semplice da comprendere: se la banca ci indica una cifra percentuale, la stessa rimarrà tale fino alla fine del periodo di ammortamento del prestito.

I mutui a tasso variabile

I mutui a tasso variabile si basano sull’indice Euribor, che è definito come la media ponderata dei tassi di interesse a cui le Banche europee cedono i depositi in prestito. Anche in questo caso l’indice viene rilasciato giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea ed è una cifra ben nota e di facile reperimento. Quando si stipula un mutuo ipotecario a tasso variabile, il calcolo delle rate viene effettuato mese per mese, considerando l’indice Euribor specifico del periodo. Per calcolare il tasso di interesse iniziale si fa una media dell’indice Euribor per un certo periodo di tempo, che può essere di 1 o più mesi. In seguito si potranno avere importanti sbalzi dell’ammontare delle rate, in quanto il prestito sarà sempre correlato all’andamento dell’indice di riferimento.

Meglio un tasso fisso o variabile

Per chi si trova alle prese con l’accensione di un mutuo la questione fondamentale è sempre la stessa: meglio un tasso fisso o uno variabile? La risposta è diversa a seconda del periodo storico. Di solito prima di accettare le condizioni di un prestito conviene monitorare per qualche tempo i tassi Eurirs ed Euribor, per valutarne l’andamento nel corso delle settimane. Se ci si trova in un periodo storico con tassi fissi molto bassi è chiaro che il futuro difficilmente sarà più roseo rispetto ad oggi, conviene quindi preferire un mutuo con questo tipo di tassi, mantenendo una percentuale molto bassa per tutti gli anni di durata dell’ammortamento. Se invece ci si trova in un periodo in cui i tassi risultano particolarmente alti è sicuramente meglio prediligere i tassi variabili. Esiste anche la possibilità di accendere un mutuo a tasso misto, che ci consentirà di modificare periodicamente il metodo di calcolo degli interessi, a seconda dell’andamento dei mercati.

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