Nel seme la realtà d’un albero
Una carezza un sospiro un sorriso, il volumetto Pensieri in Semi di Silvia Concilio, studentessa di Ciampino. Sappiamo poco di Silvia, nessuna notizia che la concerne viene riportata sul libricino pubblicato a ottobre del 2010, ma molto ci parlano di lei i suoi pensieri appena sussurrati, eppure così penetranti, e i disegni che in altra forma fissano un istante irripetibile.
A voler leggere tra gli spazi bianchi e tra le righe della raccoltina di riflessioni di cui Silvia ci fa dono, traspare il suo desiderio di entrare in sintonia con “l’altro” per un momento di riflessione comunitaria che sia anche raccoglimento e ricerca del bello e del buono, in opposizione al chiasso vuoto di significati che impedisce di ascoltare i battiti della vita. Ma Silvia riconosce bene il linguaggio della natura, custodito in tutti i suoi elementi “nelle scatole dei sogni” e ce ne fa partecipi: “Foglia di marzo che arride al vento…/ emozione sospinta da un alito di voce”.
La cosa che più colpisce della giovane autrice è la consapevolezza dell’importanza della sintesi che essa paragona a quella di ogni seme, che nel suo codice preserva il principio di vita che lo generò e che attraverso il suo stesso donarsi continuerà ad esistere e a propagarsi e a dare frutti.
Un concetto, quello del seme che nel sacrificio di sé coltiva la vita, ripreso da tante dottrine e da tanti pensatori che ne hanno fatto un luogo dell’anima e un’elaborazione infinita, e che Silvia semplicemente sente e trasmette, con la levità di “un sogno al mattino”. Stupori e folgorazioni che arrivano al lettore come “scintille di emozione” o come “novelli profumi”: “Ero felice del mio soffitto dipinto di azzurro…/ ma non avevo capito che fuori c’era il cielo”.
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