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«NOI VITTI SIAMO FATTE COSI’» Torino festeggia i 90 anni di un’icona del cinema

«NOI VITTI SIAMO FATTE COSI’» Torino festeggia i 90 anni di un’icona del cinema
Novembre 02
12:21 2021

Film, incontri, reading, un’appendice fotografica alla Mole
Il 3 novembre 2021 Monica Vitti compirà 90 anni e lei rimane nella memoria collettiva insieme al
suo indimenticabile profilo di donna e di attrice. Icona della modernità, Monica Vitti ha interpretato
con i suoi personaggi femminili quasi 40 anni di trasformazioni del ruolo della donna nella
società italiana, entrando nell’immaginario collettivo.
Torino la ricorda con “Noi Vitti siamo fatte così”, progetto promosso e organizzato da Distretto
Cinema a cui collaborano Archivio Michelangelo Antonioni di Ferrara, Museo Nazionale del
Cinema di Torino, Centro Culturale Polo del ‘900, Centro Sperimentale di Cinematografia –
Cineteca Nazionale, Lavazza Eventi e MyMovies.it.
Distretto Cinema renderà omaggio alla figura di donna e di attrice di Monica Vitti con retrospettive
cinematografiche (in sala, al Cinema Massimo, al Cinema Ambrosio e al Cinema Splendor di Chieri e
in modalità streaming online nella piattaforma di MyMovies /MioCinema dedicata al cinema d’autore),
un’appendice fotografica alla Mole Antonelliana, incontri e letture che rielaborano l’iconografia
dell’attrice, i suoi ruoli e personaggi, testimonianza dell’emancipazione femminile nell’Italia del boom
economico fino agli anni ’80 e delle contraddizioni e dei conflitti ancora in parte irrisolti. Ad
inaugurare l’omaggio il 3 novembre sarà Rocío Muñoz Morales, che ha voluto essere presente per
portare la testimonianza di quando il nuovo cinema italiano e le attrici contemporanee amino ancora
Monica Vitti.
«Monica Vitti non è soltanto la grande attrice che tutti conosciamo, emblema dei profondi silenzi del
cinema di Antonioni o mattatrice comica in un mondo, quello della Commedia all’italiana, fatto pressoché
di soli uomini, ma è anche, e forse soprattutto, il simbolo della diva antidiva, della donna moderna,
indipendente, femminista che ha fatto del femminismo e dell’indipendenza il suo stile di vita – dice Fulvio
Paganin, presidente di Distretto Cinema – Il novantesimo compleanno è solo uno tra i tanti motivi per
cui vale la pena celebrarla, per ricordare un’attrice e una donna che resiste comunque e nonostante tutto,
la cui immagine rimane inalterata attraverso i decenni, complici quel suo stile e quella sua bellezza rara,
così fuori dagli schemi per la sua epoca, da essere così sfacciatamente moderni oggi».
“Le cinque foto del Fondo Frontoni che compongono l’omaggio sono state realizzate tra gli anni ’60 e ’70
e sono tra gli scatti più belli che Frontoni dedica alla Vitti – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore
del Museo Nazionale del Cinema – Il grande ritratto centrale è stato scelto perché propone un primo
piano dell’attrice e comunica immediatamente allo spettatore il suo volto iconico. Gli altri quattro scatti
ritraggono un’inedita Monica Vitti con abito animalier su fondale animalier, immagini pop che
caratterizzano l’opera di Frontoni, il cui archivio fotografico è parte delle collezioni del museo. Una
curiosità: quelle esposte sono fotografie originali dell’archivio del fotografo, che mostra, negli scatti
animalier, un fuoriscena inusuale che, in fase di stampa sulle riviste, sarebbe stato occultato».
Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900: «Come Polo del ‘900 siamo felici di collaborare
all’omaggio di una grande icona del cinema italiano insieme a Distretto Cinema e altri importanti
partner. Oltre l’icona, però, verranno indagati aspetti più intimi della vita della Vitti come attrice e come
donna controcorrente in due appuntamenti al Polo del ‘900 con giornalisti, critici, esperti e con l’aiuto di
altri linguaggi dalla video arte alla performance che aiuteranno a meglio contestualizzare e fornire
nuovi spunti alle proiezioni serali in programma».
Il progetto
Monica Vitti è stata così tante cose (e così tante donne) che ognuno in lei può scorgere una cosa
diversa. Oltre trentacinque anni di cinema, teatro e tv, più di cinquanta film (uno solo da
regista, Scandalo segreto, del 1990, che è anche l’ultimo in cui compare come attrice): la sua carriera è
un prisma inesauribile, talmente sfaccettato che non può essere guardato mai in un colpo solo, ma solo
osservato un po’ per volta, da un’angolazione precisa ma per forza di cose parziale. Col risultato che,
spesso, ognuno ha la sua Vitti in testa, e fatica a riconoscere le altre, o perlomeno a prenderle sul serio.
“Nostalgica o spensierata, algida o verace, comica o tormentata. Gli aggettivi per definirla in effetti
sono tutti validi: perché Monica Vitti è stata tutte queste cose. Non si è mai cristallizzata in un ruolo,
ma ha speso il suo talento per andare sempre oltre, per trasformarsi in qualcos’altro o in qualcun’altra,
senza mai accomodarsi sul trono né cercare riparo” (Eleonora Marangoni). E’ un repertorio vastissimo
quello di Monica Vitti, le sue interpretazioni sono entrate nella storia del cinema, lavorando con i più
grandi registi italiani: nella sua lunga carriera ha vinto 5 David di Donatello come migliore attrice
protagonista, 3 Nastri d’Argento, un Ciak d’oro alla carriera, 12 Globi d’oro, il Leone d’oro alla
carriera a Venezia e un Orso d’Argento alla Berlinale.
Unica in una folla di mattatori maschi, copre ogni tipologia femminile. Donna borghese, nevrotica,
dolente per Antonioni, popolana vitale con Alberto Sordi. Nella seconda metà degli anni ’60, archiviato
il cinema di Antonioni e lo stesso regista da cui si era separata, Monica Vitti passò al genere della
commedia che aveva ben frequentato a teatro. Con Mario Monicelli (La ragazza con la pistola, 1968)
poté esprimere a pieno la sua vocazione comica. Accanto ad Alberto Sordi (in Amore mio aiutami)
cominciò un sodalizio che li porterà al grande successo di Polvere di stelle del 1973. In mezzo ci sono
le collaborazioni con i nostri più grandi registi: Ettore Scola (Dramma della gelosia accanto a Giannini e
Mastroianni), Dino Risi (Noi donne siamo fatte così), Luciano Salce (L’anatra all’arancia), Nanni Loy,
Luigi Comencini (due degli episodi di Basta che non si sappia in giro).
Il programma coniuga cinema, narrazione e diverse espressioni artistiche in un unico racconto.
PROGRAMMA NOI VITTI SIAMO FATTE COSI’
3 – 30 novembre 2020
3 novembre
Ore 17
inaugurazione mostra fotografica alla Mole Antonelliana, alla presenza di RocíoMuñoz Morales
L’omaggio fotografico è stato realizzato da Distretto Cinema e Museo del Cinema in collaborazione con
il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, saranno messi in mostra alcuni scatti di
Monica Vitti a cura del fotografo Angelo Frontoni.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, ad esclusione del martedì, fino al 30 novembre.
Ore 18,30
Polo del ‘900
Presentazione in anteprima dell’opera di videoarte “Esterno giorno” prodotta per l’occasione da
Distretto Cinema con la collaborazione dell’Archivio Michelangelo Antonioni di Ferrara, di Enrica Fico
Antonioni, moglie del regista, e con materiali concessi da Mediaset e MondoTv.
Scritto e diretto da Giulia Magno è un viaggio nell’universo estetico e simbolico del maestro ferrarese.
Seguendo i passi dei personaggi interpretati da Monica Vitti, la regista ripercorre la geografia dello
sguardo di Antonioni, interrogando i confini tra soggetto e paesaggio, rappresentazione e realtà.
Dalle vedute metafisiche dell’EUR alle ciminiere dell’area industriale di Ravenna, dalle distese
sconfinate del deserto del Wadi Rum alle scogliere di granito rosa su cui si staglia la Cupola – la
visionaria villa in Sardegna che l’architetto Dante Bini costruì per Antonioni alla fine degli anni
Sessanta –, gli spazi esplorati dalla macchina da presa si trasformano in paesaggi interiori, stati
d’animo, atmosfere.
In quest’opera sperimentale, le immagini contemporanee dialogano con materiali d’archivio e scene
tratte da L’eclisse e Il deserto rosso, creando una continuità tra presente e passato.
La regista ha tratto ispirazione dalle riflessioni di Antonioni sulla pittura, in particolare dalla profonda
affinità elettiva che lo legò a Mark Rothko. Le immagini si distaccano dalla figurazione per tendere
progressivamente verso l’astrazione. Questo scarto è cristallizzato nei fotogrammi conclusivi, che
vedono il “deserto rosso” del Wadi Rum dissolversi in una macchia di puro colore.
All’incontro sarà presente l’autrice Giulia Magno insieme a Francesca Gavioli dell’Archivio Antonioni di
Ferrara che porterà del materiale dell’archivio riguardo al sodalizio Vitti-Antonioni che sarà
proiettato. Parteciperanno inoltre il direttore del Polo del ‘900 Alessandro Bollo e il critico
cinematografico Giampiero Frasca.
Giulia Magno è una regista e curatrice italiana. Laureata in storia dell ’arte contemporanea e in disegno
industriale tra Roma e Parigi, e in cinema a Londra. Ha collaborato con istituzioni italiane e
internazionali – come il MAXXI, l’Institute of Contemporary Art, London e le National Galleries of
Scotland – alla realizzazione di video sperimentali e documentari e alla curatela di mostre dedicate alle
reciproche contaminazioni tra i linguaggi del cinema e delle arti visive.
Ore 21
Cinema Massimo
Proiezione del film “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni.
Saranno presenti alla proiezione RocíoMuñoz Morales che leggerà un pensiero di Monica Vitti, l’artista
Giulia Magno e Francesca Gavioli, dell’Archivio Michelangelo Antonioni di Ferrara.
11 novembre
Cinema Splendor di Chieri
Ore 21.00
Proiezione del film “L’anatra all’arancia” di L. Salce
12 novembre
Ore 18.00
Incontro alla Nuvola Lavazza. Il femminismo, la rappresentazione della donna a teatro, nel cinema, in
televisione e la donna nella società contemporanea. Storie di donne.
Alcune ospiti che hanno portato avanti iniziative a sostegno delle donne nel campo del cinema, teatro,
arte, imprenditoria condivideranno le loro esperienze seguendo un fil rouge intrecciato con la storia di
Monica Vitti.
Introduce la figura di Monica Vitti Pino Strabioli, conduttore Rai. Partecipano all’incontro KaroleVail,
direttrice della Peggy Guggenheim Collection Venice, Eleonora Giovanardi, attrice e fondatrice di
“Amleta” associazione di promozione sociale il cui scopo è contrastare la disparità e la violenza di
genere nel mondo dello spettacolo,Laura Milani fondatrice dello IAAD, ex presidente di
Paratissima, Antonella Parigi, fondatrice del collettivo “Torino per le donne”.
18 novembre
Cinema Splendor di Chieri
Ore 21.00
Proiezione del film “Io so che tu sai che io so” di A. Sordi.
24 novembre
Ore 18,30 Polo del ‘900
Incontro con Laura Delli Colli Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e
Presidente della Festa del Cinema di Roma e Eleonora Marangoni, autrice del libro “E siccome lei” ed.
Feltrinelli.
Laura Delli Colli, autrice della biografia di Monica Vitti, ha frequentato molto l’attrice in occasione della
stesura della sua biografia.
Eleonora Marangoni, per il suo libro, ha analizzato 47 personaggi interpretati da Monica Vitti nei suoi
film e ne ha scritto storie inedite mantenendo intatte le caratteristiche dei personaggi originali.
A seguire performance live con letture tratte dagli scritti di Monica Vitti interpretate da alcune attrici.
Ore 21
Cinema Ambrosio
Proiezione del film “Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca” di E. Scola
Precede la proiezione incontro con l’autrice Eleonora Marangoni e il direttore del Polo del 900
Alessandro Bollo.
Dal 3 al 24 novembre
Retrospettiva quotidiana sulla piattaforma MyMovies di film e contenuti speciali.
I film presenti nella retrospettiva sono:
“L’avventura” di M. Antonioni
“La Notte” di M. Antonioni
“Amore mio aiutami” di A. Sordi
“La ragazza con la pistola” di M. Monicelli
“Teresa la ladra” di C. Di Palma
“Scusa se è poco” di M. Vicario

 

 

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