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NON E’ SOLO UN “SERCIO” !

Febbraio 22
12:09 2022

 Continuiamo la nostra critica ai progetti finanziati dal PNRR per un totale di 10 milioni di euro. Come la scorsa volta ci soffermiamo sul “restiling” di Piazza Cairoli e soprattutto della sostituzione dei sanpietrini, una pavimentazione che è un pezzo di storia di Velletri e che tanti appassionati e studiosi ne potranno comprovare la vetustà.

“La denominazione dell’attuale sampietrino nasce nel 1725, quando monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro, dopo aver valutato le pessime condizioni in cui versava piazza San Pietro, percorrendo la quale, poco tempo prima, la carrozza che trasportava il papa si era quasi ribaltata, decise di lastricare la piazza con i caratteristici blocchetti di leucitite, una roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche laziali.” (Wikipedia) Ecco dunque la nascita del sanpietrino, circa 300 anni orsono, che seppur avviene a Roma in piazza San Pietro (di qui il suo nome), ha le sue radici ai Castelli Romani dove la leucitite si estraeva.

“sampietrino (o sanpietrino) s. m. [dal nome dell’apostolo e, rispettivam., della basilica e della piazza di S. Pietro a Roma …. Elemento lapideo di leucitite, a tronco di piramide a base quadrata, usato a Roma per la pavimentazione di varie strade urbane e, fra l’altro, della piazza S. Pietro.” (Treccani)

Questo il paragrafo da un sito che si interessa anche di architettura. “ATTRAVERSO I SECOLI – L’eccellenza e le potenzialità dei sanpietrini – Ogni materiale che viene impiegato in una costruzione si deve adattare al luogo e all’ambiente in cui questa viene realizzata. In molti luoghi la scelta ideale è il sanpietrino. …. I sanpietrini, grazie al tipo di materiale e alle sue caratteristiche, sono da secoli tra i materiali più apprezzati per varie tipologie d’opera. Sono molto diffusi in Italia, ma praticamente vengono utilizzati in tutto il mondo per le eccellenti caratteristiche che li contraddistinguono. …. I sanpietrini sono composti di porfido, un materiale naturale al 100%. …. Non a caso sono l’ideale sia per contesti di traffico pedonale, che per il transito di automobili e mezzi più pesanti. …. La sigillazione avviene attraverso diversi metodi come quello classico che prevede di più cemento o come l’uso di sabbia semplice, scelta sicuramente più ecologica. …. Versatilità, resistenza e bellezza: un materiale per sempre. Il porfido con il quale è realizzato è un materiale naturale, molto sostenibile. Produrlo produce pochissime emissioni e non rilascia una volta installato gli stessi componenti inquinanti, tipici dell’asfalto e del cemento. Grazie a questo prodotto, il terreno respira favorendo la corretta areazione in diversi contesti meteorologici. Uno dei motivi per cui i sanpietrini sono utilizzati da secoli è la loro resistenza agli agenti atmosferici e al carico che riescono a sopportare. …. E’ un materiale eccelso, che arricchisce gli spazi e valorizza gli ambienti, non necessitando di particolari attenzioni. …. Per questo ragioni i sanpietrini sono da secoli uno dei componenti edilizi più apprezzati, testimonianza di culture differenti, storia e bellezza.” (inarchedu.it)

Ed ecco quindi ciò che andiamo a lasciare con una scelta sbagliata dal punto di vista storico, economico ed ambientale.

Insomma, come dicevamo all’inizio, non è solo un “sercio”.

 

 

 

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