Notizie in Controluce

Lumpen Italia – Il trionfo del sottoproletariato cognitivo di Davide Miccione – Ipoc 2015 € 16,00 isbn 9788867721689 e-book € 9,99;

Leggendo questo saggio si comprende appieno che il capitalismo populista non ha deciso di svuotare solo i gangli della cultura e della istruzione italiane ma abbia già portato i suoi attacchi, concentrati negli ultimi vent’anni, anche alla cultura e istruzione inglese, americana, al fine di confezionare elettori consumatori senza istruzione, o illusi di avercela solo per aver conseguito un titolo svalutato all’origine. Cittadini sudditi votati allo scambio di pseudo opinioni su social sempre più pervasi di ignoranza e notizie bufala (oggetto di critica anche nella nostra tv ‘sana’, vedi Gazebo, TV Talk, Le parole della settimana…). Così per l’autore, con tutta probabilità il sottoproletario cognitivo (emarginato dalla cultura o autoemarginatosi) è nato pressappoco negli anni dell’istituzione del laureificio (riforma Berlinguer) o quando l’antipolitica ha ‘deciso’ che il cittadino più regrediva riguardo le conoscenze civiche e socio-politiche e meglio stava. Le prove sembrerebbero propendere per questa ultima possibilità visti gli svariati tentativi della Lumpen destra di crearsi un lettore dalla memoria corta, dalla visione ristretta, dall’odio, sfrenato verso qualsiasi forma intellettuale. Intellettuale, ovvero, nello specifico, verso una visione astratta e ampia che sappia mettere assieme i dati più disparati per cercare di individuare orizzonti possibili nei quali si muove la politica locale e poi, estendendo, quella transnazionale, con conseguente visione critica. A questo proposito sono passati da poco in televisione (proprio sul mezzo bistrattato a causa della ‘freddezza’ con la quale tratta non tutto ma di tutto), due esempi agli antipodi, stavolta al femminile: Emma Bonino ex ministro degli esteri intervistata da Riccardo Iacona per Presadiretta, la quale con estrema sicurezza, in pochi minuti ha tracciato l’attuale situazione orientale e tratteggiato scenari legati alle prossime elezioni presidenziali francesi e tedesche al fine di leggere i destini europei. Nel film tv Game Change, con una brava Julianne Moore, invece, l’ascesa, già contenente la disfatta, della lumpen politica Sarah Palin. La Palin, oltre una presenza carismatica e qualche competenza quale Governatore dell’Alaska, non sapeva nulla di politica estera né di economia, avendo difficoltà a parlare di ball out, o a saper porre su una carta storico geografica avvenimenti importanti per la storia mondiale nella quale, nella mente di tutti ma non nella sua, l’America si inserisce quale co-protagonista e non come protagonista assoluta (dice qualcosa sugli ultimi sviluppi dell’America di Trump?). Molti degli attuali rappresentanti politici completano il quadro, non lo determinano, e il saggio disegna con sapienza il tracollo cognitivo, con contributi di Pasolini, De Mauro, Mastrocola, Eco, Siti, Labranca, senza rinunciare, infine, a formulare interessanti proposte per uscirne. «La massa travolge tutto ciò che è differente, singolare, individuale, qualificato e selezionato. Chi non sia ‘come tutto il mondo’, chi non pensi come ‘tutto il mondo’ corre il rischio di essere eliminato. Ed è chiaro che questo ‘tutto il mondo’ non è ‘tutto il mondo’». Cit. Ortega y Gasset (Serena Grizi)