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PERMETTE? ALBERTO SORDI con Luca Manfredi a Velletri

PERMETTE? ALBERTO SORDI con Luca Manfredi a Velletri
Febbraio 29
15:51 2020

Mercoledì sera al Multiplex Augustus

LUCA MANFREDI CON SHANY MARTIN E LUCA DE GIOVANNI PER PRESENTARE AL PUBBLICO VELITERNO “ PERMETTE? ALBERTO SORDI”

Mercoledì sera presso il Multiplex Augustus di Velletri, Luca Manfredi, ospite della famiglia Fontana insieme con i veliterni Shany Martin e Luca De Giovanni ha presentato al pubblico veliterno “Permette? Alberto Sordi”il suo ultimo lavoro che dopo quello dedicato al padre “in arte Nino” è il secondo film biografico su personaggi che ormai fanno parte della storia della settima arte italiana. L’opera dove i veliterni Martin e De Giovanni hanno un piccolo ruolo, presenta un Sordi quasi inedito quello della prima ora, che con enormi sacrifici è riuscito ad imporsi con “Un americano a Roma” sfondare e diventare l’Albertone nazionale che tutti ricordiamo e rimpiangiamo. La serata è iniziata con l’introduzione del responsabile del Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola che ha ricordato i rapporti di Alberto Sordi con il regista romano che lo ha diretto prima “Nell’Anno del Signore” dove faceva il celebre frate che cerca di far pentire i due carbonari Targhini e Montanari tentando di evitargli il patibolo. Questo ruolo rispecchia molto il Sordi presentato da Luca Manfredi, perché nel film Permette? Alberto Sordi si sottolinea molto l’estrazione cattolica di Alberto, il quale disse a Magni che i Carbonari si dovevano pentire per forza non li si poteva decapitare e Magni dopo avergli detto che il finale non si poteva cambiare la storia per placarlo scrisse apposta il segmento in cui il frate pochi minuti dell’esecuzione corre sul patibolo cercando di assolverli ma viene bloccato dagli emissari di Rivarola interpretato da Ugo Tognazzi. Quest’aspetto intimo della vita di Alberto Sordi è un po’ tutto il filo conduttore dell’opera di Luca Manfredi che non ci presenta come abbiamo detto l’attore consacrato e orami celebre che tutti conosciamo ma quello della gavetta che si incrocia con gli esordi di un’altra colonna portante della cinematografia italiana Federico Fellini che giovanissimo appena arrivato da Rimini conosce Giulietta Masina e la sposa chiedendo ad Alberto di fargli da testimone, ma alla fine la cosa salta perché Sordi è trattenuto da un impresario con la minaccia del licenziamento, sono gli anni dell’Avanspettacolo nei teatri sconosciuti di Roma. Bellissima la scena di Sordi che interpreta un toro sotto gli occhi innamorati di Andreina Pagnani e che ad un certo punto si interrompe per fare gli auguri a Federico e Giulietta che dopo il matrimonio erano andati a vederli. Un inciso merita la scena della morte della madre, qui si vede l’attaccamento alla famiglia e a quei valori puliti e belli della Roma di quel periodo, una Roma che aveva appena conosciuto gli orrori dell’occupazione militare e cercava con fatica di ricominciare. Meraviglioso ed imponente il lavoro di scenografia con delle ricostruzioni storiche di ambienti e di architetture veramente degne di nota. Che dire? Un lavoro che merita di essere visto attentamente e letto tra i fotogrammi per cogliere l’essenza che Luca figlio del grande Nino gli ha voluto dare. Anche Nino è stato ricordato Mercoledì sera dal responsabile del Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola perché è stato diretto insieme con Sordi dal grande maestro romano. In Nell’Anno del Signore Nino Manfredi interpreta Cornacchia il calzolaio analfabeta che in verità era Pasquino interpretazione che gli valse il David di Donatello quale migliore attore protagonista. Mentre ne In nome del Popolo Sovrano i due si trovano ancora insieme nei ruoli del Marchese Arquati Sordi e di Ciceruacchio Manfredi. Una bella ed emozionante serata con l’una pecca il poco pubblico in sala. Questo ci dicevano i fratelli Fontana gestori delle sale veliterne è il riflesso di quello che stà accadendo in tutta Italia a causa dell’emergenza coronavirus. Le sale tristemente vuote mettono in seria crisi tutta l’economia del settore e tolgono la visibilità che meritano alle opere in proiezione. Un grido d’allarme che ci lascia riflettere scorrendo la lista degli incassi dei maggiori film in cartellone tra cui alcuni che hanno vinto l’Oscar quest’anno ci siamo messi le mani nei capelli a far data 27 Febbraio l’incasso era 187.342 euro contro il 1.257.727 di un anno fa (era Giovedì 28 Febbraio 2019) e in testa c’era Dragon Ball Super: Broly con 569.090 euro negativo anche il confronto rispetto ad una settimana prima quando in Italia non era ancora scoppiata l’emergenza coronavirus quando si incassavano  767.520 euro – 75.59%. Per quanto riguarda le regioni attive (dal totale incassi ho estrapolato) le regioni che hanno il blocco della chiusura dei cinema: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Trentino e Friuli Venezia Giulia) gli incassi al 27 Febbraio erano 179.659 euro se raffrontati con quelli dello scorso anno( togliendo anche in questo caso le Regioni colpite dai provvedimenti tramite ordinanze regionali) ottenevano 702.738 euro il calo che si registra è pesante 74.43% . La riflessione la lascio a chi legge aggiungendoci il fatto che le uscite dei film importanti sono state rinviate a data da destinarsi.

 

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