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Piano annuale 2010 per la realizzazione delle opere pubbliche

Dicembre 31
15:12 2009

Approssimativo, perché la maggioranza prevede di realizzare molte opere pubbliche con contributi da parte della Regione Lazio, senza che la Regione abbia determinato con atti certi la concessione dei relativi stanziamenti, carente perchè non contempla la realizzazione di opere pubbliche fondamentali per l’economia della nostra Città : I PARCHEGGI.

Posto di seguito un sunto del mio intervento in aula sul tema :

” Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho ascoltato con molta attenzione la relazione dell’Assessore Paoletti tutta incentrata, in modo particolare all’inizio, in un riassunto di dieci anni di attività amministrativa portata avanti dal precedente Sindaco. L’Assessore si è dimenticato, volendo fare questa autocelebrazione, diciamo, per alcuni versi strumentale, non dovuta in questo punto all’Ordine del Giorno che riguarda l’annualità 2010 e la triennalità 2010/2012, si è dimenticato, però, nell’elencare le varie opere realizzate, di ricordare quanti, molti, diversi di questi interventi, sono stati fatti non a regola d’arte. Fatto sta che oggi, nel Piano annuale delle opere pubbliche del 2010, l’Amministrazione comunale inserisce il rifacimento di opere che già erano state effettuate nel corso delle due precedenti consiliature; infatti troviamo, in questo piano per il 2010, il rifacimento di Corso Italia, il tratto alto, via Cavour, che era già stata…(Interruzione dell’Assessore Paoletti).

PRESIDENTE. Non può interrompere il Consigliere, mentre sta parlando, abbia pazienza. Prego, Consigliere Gori.

CONSIGLIERE GORI. Grazie Presidente. Ma penso che poi se aggiungo lo stadio di Cocciano, lì voglio vedere che cosa mi replica, ma lo vedremo dopo nella descrizione che andrò a fare punto per punto. Quindi si è voluto celebrare quello che è stato fatto dalla precedente Amministrazione, evidenziando una continuità. Con questo Piano di opere pubbliche, dal 2010, questa Amministrazione dovrà dimostrare di saper camminare con le proprie gambe, anche perché tutto quello che è stato fatto in questi sei mesi, è ancora il proseguimento di quello che è stato impostato dalla precedente Amministrazione. E se andiamo a vedere, invece, quanto progetta questa Amministrazione, in modo particolare per l’anno 2010, non possiamo non evidenziare che trattasi di un piano approssimativo. Approssimativo, perché si prevede di realizzare molte opere pubbliche, con contributi da parte della Regione Lazio. Ma la stragrande maggioranza di queste opere pubbliche non presentano uno specifico atto deliberativo di impegno da parte della Regione Lazio, con il quale si ha quindi la certezza matematica che la Regione corrisponderà quei soldi al Comune di Frascati per realizzare queste opere pubbliche previste. Io mi ricordo già nel passato l’ex Assessore al bilancio Frascatani che aveva previsto di finanziare l’acquisto dell’edificio delle Maestre Pie Filippini con un contributo della Provincia di Roma, che è rimasto con il famoso cerino in mano, poiché il contributo della Provincia di Roma non è mai arrivato e siamo stati costretti ad acquisire al patrimonio l’istituto delle Maestre Pie Filippini con i contributi dei nostri soldi incassati con i Boc comunali. Quindi questo è un rilievo che caratterizza l’indeterminatezza di questo Piano delle opere pubbliche relativo al 2010. Le opere che volete finanziare con il contributo della Regione Lazio, sono le opere più significative tra quelle inserite in questo Piano per l’annualità 2010. In modo particolare la piazza di Cisternole, il campo di rugby e addirittura il Mercato coperto, per il quale prevedete di chiedere un contributo di cinquecentomila euro alla Regione Lazio, senza presentarci un progetto specifico di destinazione relativa. Approssimativo, non solo per la mancanza di determinate garanzie da parte della Regione Lazio, ossia di garanzie di entrata di questi soldi per realizzare le opere pubbliche, ma anche per il fatto che la Regione Lazio è in una fase operativa molto particolare, perché è in Amministrazione, tra virgolette, ordinaria, è quindi in una fase di transizione, perché a marzo ci saranno le elezioni regionali e quindi probabilmente, se la parte che noi rappresentiamo potrà – come siamo certi – avere l’onere e l’onore di governare la Regione, sicuramente ci saranno altre progettualità diverse da quelle tipiche della vostra amministrazione.

Ma questo non è l’unico elemento negativo che caratterizza questo Piano per le Opere Pubbliche per il 2010, infatti è evidente l’assenza di quelle che sono le opere pubbliche fondamentali per l’economia della nostra Città : I PARCHEGGI.

L’Assessore ha voluto ricordare che stà lavorando su alcuni progetti – anche qui non concreti – forse perché già questa mia osservazione in Commissione lavori pubblici era stata evidenziata. Abbiamo sentito anche lì una serie di progetti, sui quali si sta lavorando, uno non inserito per non turbare la trattativa con il privato, l’altro con le Ferrovie che non si sa come, non si sa perché. Quindi anche su questo c’è indeterminatezza e non si trova riscontro di quello che dovrebbe essere l’intervento di realizzazione di opere pubbliche importanti, opere che sono fondamentali per le esigenze della nostra Città, per il rilancio dell’economia della Città di Frascati : I PARCHEGGI . Volenti o nolenti nell’atto ufficiale che oggi andate ad approvare, non c’è neanche una voce a ciò dedicata. Ci sono soltanto i sogni e le promesse elencate poco fa dall’Assessore.

Nonostante questo, vogliamo dare il nostro contributo partecipativo – così come abbiamo fatto già in Commissione – a quelle che sono le opere che l’Amministrazione prevede di realizzare nel 2010. E lo vogliamo fare proprio con senso di responsabilità, anche a dimostrazione che il nostro intervento, la nostra azione di opposizione, l’azione del Popolo della Libertà è sempre volta all’interesse supremo della Città di Frascati.

Abbiamo proposte concrete e andrò adesso, punto per punto, ad elencare, a leggere i suggerimenti che, come minoranza, come Popolo della Libertà,vogliamo dare all’Amministrazione Di Tommaso, all’Assessore Paoletti, affinché ci sia un contributo nell’interesse della città.

Andiamo ad esaminare il primo punto relativo alla viabilità delle zone periferiche, decimo stralcio, finanziato per – lo voglio ricordare – quattrocentomila euro con l’accensione di un mutuo. Le opere più importanti sono il sottopasso di via Tuscolana e il piano di recupero della zona del Tiro a Segno. Per quanto riguarda il sottopasso di via Tuscolana, in Commissione l’Assessore ci ha detto – e anche su questo c’è indeterminatezza – che prevede di chiedere il finanziamento di ventimila euro alla Provincia di Roma per la realizzazione dello studio di fattibilità. Io pensavo che per questa opera ci fosse già il progetto. Anche perché avevo visto che nel programma del candidato Di Tommaso c’era già la piantina, c’erano già i dettagli – ce le ho qui – quindi pensavo che un’opera inserita nel vostro programma elettorale, avesse già un progetto. Così come avevamo fatto noi con il candidato Sindaco Conte per l’opera relativa al parcheggio all’ospedale di Frascati, con tanto di plastico. Tanto per dimostrare la nostra concretezza. Questo sottopasso della Tuscolana, di cui riconosciamo l’importanza – perché va riconosciuta l’importanza – auspichiamo che non venga realizzato in tempi biblici. Auspichiamo che la Provincia finanzi lo studio di fattibilità e che la Regione, poi, di conseguenza – che dovrebbe concedere il finanziamento anche qui – conceda il finanziamento per la realizzazione del sottopasso all’altezza della chiesa di Vermicino. Assessore, la prego di farsene carico, di dare indicazione ai tecnici, affinché sia predisposto un progetto complessivo di recupero di via Tuscolana, perché i problemi legati alla via Tuscolana non si limitano a quel tratto di strada, ma sono anche, in modo particolare, scendendo da Frascati e andando verso Roma, in primis sull’incrocio all’altezza di via Di Salé, dove lì andrebbe realizzato un interve
nto con una rotatoria e comunque, nell’immediato, andrebbe richiesto alla Provincia di modificare il funzionamento del semaforo per chi sale da Roma e gira a destra in via Di Salé, dove non c’è assolutamente la necessità di un semaforo rosso per la svolta a destra. Invito il Sindaco, ed il Consigliere provinciale Posa, a relazionare al Consiglio sullo stato dei lavori di un atto approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale su mia iniziativa e su mia propota per il recupero e la messa in sicurezza di via Di Salé. Vorrei capire a che punto sono le trattative con la Provincia per la messa in sicurezza di via Di Salé. Secondo problema da risolvere su via Tuscolana è quello all’altezza dell’incrocio con via Del Fontanile di Vermicino e via dell’Acqua Acetosa. Anche lì i due semafori che sono collocati, causano, in modo particolare nelle ore serali di rientro da Roma verso Frascati, una notevole quantità di traffico. Anche lì andrebbe risolto questo problema. Innanzitutto i semafori non sono in sincrono, quindi tra i due semafori spesso c’è da attendere più cinque minuti, con una fila che si forma già all’altezza dell’Ikea. Anche questo sarebbe un problema da risolvere con una rotatoria. Quindi invito l’Assessore – come ho già fatto in Commissione – invito il Sindaco a voler provvedere in tal senso, perché via Tuscolana, che è l’arteria principale di collegamento a Frascati, ha necessità di interventi prioritari. Anche perché, Frascati è una città turistica, è una città – forse è meglio dire lo era – che vive di turismo e vive di commercio, e quindi chi, per arrivare a Frascati, si trova imbottigliato in una strada così caotica, sicuramente fa inversione di marcia e si orienta in direzione tutt’altri lidi. Come è stato fatto per l’Anagnina dove, all’altezza delle attività commerciali, sono stati fatti dei sottopassi e delle rotatorie, credo che siano prioritari questi due tipi di interventi anche per la Via Tuscolana.

Per quanto riguarda il piano di recupero di Via del Tiro a Segno, finanziato con centoventimila euro, c’è un intervento credo propedeutico per il recupero del rudere di via del Tiro a Segno. Dallo studio di fattibilità si evince che il restauro del rudere viene fatto con centomila euro di contributo privato, mentre la realizzazione della strada viene fatta a seguito dell’acquisizione – forse con l’esproprio – del terreno. Vorremmo sapere chi è questo privato che concede un contributo. Sono sicuro che si tratta di un’opera a scomputo, ma vorremmo in modo particolare sapere chi è, e se c’è relazione tra questo privato ed il proprietario dell’area che andremo ad acquistare per costruire la strada in via del Tiro a Segno. Quindi o se sono due soggetti diversi, o se pure è lo stesso soggetto che da un lato ci dà dei soldi, per opere a scomputo, per costruire il rudere, dall’altro, invece, dopo prende dei soldi, per l’acquisto e la realizzazione della strada, vendendoci il suo terreno. Cosa più importante, poi, è la destinazione di questo immobile. Che cosa ne faremo con questo immobile che andremo a restaurare? Io ho letto dallo studio di fattibilità, che l’intervento è collegato alla creazione di uno spazio da dedicare ai comitati di quartiere. Io ricordo, nello studio di fattibilità per il recupero del rudere di via del Tiro a Segno, nella parte finale – credo che sia il punto 13 – relazione descrittiva: “L’intervento si propone la ristrutturazione del rudere presente nell’area del Tiro a Segno, in Catasto a foglio 11, da destinarsi ad attività sociali per i residenti del quartiere di Macchia dello Sterparo”. (Interruzione dell’Assessore Paoletti).

PRESIDENTE. Assessore, la prego, faccia finire il Consigliere, poi la farò replicare.
Consigliere, la prego di continuare.

CONSIGLIERE GORI. Volevo semplicemente dire che è giusto che i soggetti che andranno a gestire questo bene di proprietà comunale, siano dei soggetti riconosciuti in base allo Statuto comunale. È giunto il momento che l’Assessore al decentramento – l’Assessore credo che sia il Vice Sindaco Iacono – metta mano al Regolamento per la determinazione dei comitati di quartiere, in modo tale d avere dei soggetti istituzionali che possono essere referenti del Comune per la gestione anche di spazi comunali. Altrimenti si fa la fine del Bosco Ceduo.

Andando avanti, per quanto riguarda la viabilità del centro urbano (XI Stralcio) finanziata con quattrocentomila euro di riconversione patrimoniale, siamo favorevoli caro Assessore, lo dico senza falsità – al rifacimento di via Don Bosco, uno dei quartieri storici della nostra città. Siamo favorevoli anche alla soluzione che ha prospettato lei di spostare la zona destinata a parcheggi, proprio per ampliare i marciapiedi, favorendo quindi i pedoni, tra cui gli alunni del liceo classico, delle elementari e della vicina Villa Sora. La invito anche a prevedere nel progetto di collocare dei piccoli dissuasori per evitare che – purtroppo come avviene – degli irresponsabili parcheggino le macchine a destra e a sinistra, intralciando il traffico veicolare, che è un traffico a doppio senso di marcia. Quindi dei piccoli dissuasori, sullo stile di quelli installati su via Fausto Cecconi, credo che potrebbero risolvere il problema e garantire una migliore fruibilità di via Don Bosco.

Per quanto riguarda via Conti di Tuscolo, già l’ho detto in Commissione, le chiedo di far prolungare il marciapiede che dal monumento va fino all’altezza dell’ex palestra Gil, dove attualmente c’è una segnaletica orizzontale a triangolo, che in teoria prevede il divieto di sosta e il divieto di parcheggio. Purtroppo lì – e lei lo sa bene, l’Amministrazione lo sa bene, perché ci sono state anche raccolte di firme dei residenti – quella strada è ostruita, anche lì, da parcheggi fatti in sosta vietata, che limitano lo scorrimento della strada (via Conti di Tuscolo), creando pericoli immensi per i residenti, e per coloro – in modo particolare i bambini – che usufruiscono dell’impianto sportivo Amedeo Amadei. Quella zona è veramente abbandonata a se stessa. Cosa particolare, non vedo e non noto un intervento specifico per sanzionare con delle contravvenzioni. Siccome noi italiani – e ciò per alcuni versi è un bene – siamo un popolo che cerca sempre l’escamotage, dobbiamo cercare di risolvere il problema. Io credo che il proseguimento del marciapiede dal monumento, con un’area anche verde, carina, possa risolvere il problema e mettere in sicurezza i passaggi pedonali.

Per quanto riguarda via Cesare Battisti, carino il progetto, condivisibile il progetto di renderla una piccola area pedonale, togliendo il dislivello con i due marciapiedi. Però una cosa voglio segnalare. Quella è l’area – insieme a piazza San Pietro – che spesso diventa preda dei venditori ambulanti, in modo particolare nei periodi estivi ed il sabato e la domenica. Ho paura che con questa realizzazione ci sia un maggiore disponibilità di spazi liberi, e quindi una maggior frequenza di venditori ambulanti. Suggerisco, anche lì, di fare attenzione, magari di prevedere un arredo urbano sistemato in una maniera tale che funga da deterrente, altrimenti creeremo una bella area dedicata al commercio ambulante illegale.

Per quanto riguarda il percorso pedonale di piazza Marconi, è condivisibile l’idea, personalmente la trovo giusta, in sintonia con il rifacimento del marciapiede sotto al palazzo comunale che io, dal punto di vista architettonico approvo e condivido, proprio perché valorizza il nostro palazzo comunale; C’è qualche piccola pecca però : gli alberi installati, che francamente andrebbero sostituiti con altri di diversa tipologia, più in armonia con quelli già presenti nella piazza; ma in modo prioritario si dovrebbero sostituire i vasi, magari con altri simili a quelli che giustamente sono stati installati davanti alla cattedrale di San Pietro, dove è stato istituito – dietro un invito mio e del direttore del Tuscolo – il divieto di fermata e di sosta. Grazie all’intervento del Sindaco, dietro nostra segnalazione, sono stati posti dei bei vasi che valorizzarono la visuale della
Cattedrale di San Pietro. In modo particolare, Assessore, le faccio presente che sarebbe opportuno, nel nuovo marciapiede che si andrà a realizzare qui in piazza Marconi, installare dei nuovi punti luce, perché la strada è buia. Quel tratto di strada è pericoloso, ci sono le fermate degli autobus, c’è una frequenza impressionante di persone che sono lì ferme in attesa. Spesso le autovetture vanno a una velocità eccessiva. Quindi anche qui credo che sia il caso, su piazza Marconi, di prevedere dei passaggi pedonali rialzati. In modo particolare uno all’altezza dello stop, provenendo dalla strada che costeggia villa Aldobrandini, andrebbe posto un dissuasore di velocità, perché nessuno lì rispetta lo stop. Quel tratto ha visto spesso molti incidenti e ha visto spesso molte persone investite .

Passando ora al terzo punto (adeguamento degli impianti di illuminazione) finanziato con duecentocinquantamila euro di riconversione patrimoniale, questo punto l’Assessore l’ha inserito nello schema della delibera delle opere pubbliche per il 2010. Però ai nostri atti manca il relativo studio di fattibilità e non abbiamo neanche la descrizione dell’intervento. Quindi gradiremmo sapere a che cosa si riferisce questo tipo di intervento di adeguamento degli impianti di illuminazione. Rinnovo l’invito già fatto dal collega Carboni con una specifica mozione. Credo che dovremmo iniziare anche noi – come sta facendo il Comune di Roma – a prevedere la sostituzione degli impianti a sodio, ad alta pressione di sodio, con gli impianti a led, che sicuramente consentono un grande risparmio energetico e che vanno nella direzione di una politica di riduzione delle spese che ogni buona Amministrazione dovrebbe perseguire. Noto che ciò non è previsto, perché nel successivo punto 4, nell’installazione di nuovi impianti di illuminazione, nella nota descrittiva tecnica sono inserite “lampade a sodio ad alta pressione”, invece che lampade a led. Credo che anche lì dovremmo prevedere uno studio complessivo, ovviamente pluriennale. Ci rendiamo conto che non è un’opera che può essere realizzata in un’annualità o in una triennalità, ma che comunque va fatta, come sta facendo il Comune di Roma, che prevede entro il 2020 la sostituzione totale di tutte le lampade di pubblica illuminazione a sodio ad alta pressione con lampade a led. Quindi invito anche qui l’Amministrazione a fare un piano in tal senso.

Favorevoli, caro Assessore, in modo totale alla sistemazione di via Micara e al restauro
della porta storica di Frascati, che è la Porta Granara e il Muraglione di Porta Granara. Un intervento sicuramente da apprezzare. Un intervento, tra l’altro, finanziato con i soldi nostri della riconversione patrimoniale. Speriamo che l’intervento sia fatto a opera d’arte.

Sistemazione di piazza delle Cisternole. Progetto sicuramente bello, interessante. Ho avuto modo di apprezzare lo studio di fattibilità fatto dall’architetto Monachesi. Lo trovo sicuramente un progetto che va a riqualificare via delle Cisternole. Anche lì, però, vedo che il finanziamento per trecentomila euro viene fatto con il contributo della Regione Lazio. Vorrei sapere se anche qui c’è già un atto deliberativo specifico con il quale la Regione Lazio si impegna a corrisponderci queste trecentomila euro.

Gli interventi di risanamento igienico finanziati con cinquecentomila euro di mutuo. Qui – interventi sicuramente indispensabili – vorremmo sapere se esiste un elenco con una graduatoria dei piccoli nuclei da collegare alla rete principale e alla rete secondaria. Deve esserci qui una progettualità specifica, anche perché vengono stabilite delle priorità di intervento tra tutti i cittadini che ne fanno richiesta.

Per quanto riguarda, invece, il miglioramento e l’adeguamento delle strutture degli edifici scolastici, abbiamo visto che è finanziato con seicentomila euro di mutui. Vorremmo sapere qual è la tipologia di questi interventi e in quali edifici verranno realizzati. Io credo che – da quello che abbiamo capito in Commissione – gli interventi prioritari sono quelli da fare a Villa Sciarra e al plesso della scuola centrale, attualmente Tino Boazzelli. Vorremmo capire nel dettaglio come vengono spesi questi seicentomila euro per la ristrutturazione degli edifici scolastici.

Completamento ristrutturazione del campo sportivo Amadei. Centottantamila euro di riconversione patrimoniale. Qui mi corre l’obbligo – anche perché già all’epoca votai a favore – di ringraziare la Regione Lazio, in modo particolare l’Assessore Zaratti, che, dietro segnalazione del collega Marziale, ha finanziato il recupero dell’impianto sportivo oggi Amedeo Amadei, prima il famoso e glorioso Stadio del Mamilio, che era lo stadio di Frascati. Sta diventando sinceramente un piccolo gioiellino che, migliorato e potenziato, farà onore alla Città di Frascati, anche perché è inserito in un contesto di un’area di alto valore. Io credo che l’intervento, che serve per completare l’ingresso e le tribune, debba prevedere – Assessore, la invito anche lì a fare una variante al progetto – la creazione di un punto da dedicare al ristoro per coloro che vanno ad assistere alle partite, e per i frequentatori dello stadio. Una sorta di piccola club house, che consentirebbe alla società sportiva che gestisce il campo, di avere anche qualche entrata in più, sicuramente non disdicevole per chi investe nel settore dello sport, a livello dilettantistico, e sicuramente non disdicevole neanche per il Comune di Frascati. Perché noi abbiamo visto che per la gestione dei campi sportivi, attualmente i costi e le entrate non vengono pareggiati. Infatti spendiamo di più di quanto incassiamo. Quindi credo che per avere maggiori introiti dalle società sportive, dovremmo aiutarle affidandogli anche la gestione di un punto di ristoro, di una piccola club house, di un piccolo bar; sicuramente si avrebbero delle maggiori entrate, ma – cosa importante – si renderebbe lo stadio fruibile per altri tipi di manifestazioni (tornei estivi, concerti). Questo tipo di intervento invitiamo a farlo anche al campo sportivo del rugby di Cocciano. Quindi favorevolissimi a quello che riguarda il completamento del recupero dell’impianto Amedeo Amadei con l’invito ad esaminare questa proposta, sicuramente che va anche in linea con la gestione di tutti gli impianti sportivi per quanto prevedono le norme della Comunità europea.

Discorso particolare merita l’adeguamento normativo del campo di rugby, che anche qui si prevede di finanziare con trecentomila euro di contributo della Regione Lazio. Vorremmo sapere se esiste un atto di impegno della Regione Lazio per tale opera. Crediamo che sia il caso di creare anche qui – e qui gli spazi sono molto più ampi – una vera e propria club house, così come esiste negli impianti di rugby delle società che, come Frascati, hanno una tradizione nobile per quanto riguarda questo sport. Anche qui si potrebbe utilizzare il campo per altri tipi di eventi. Prevedo anche la possibilità di concerti musicali, anche perché il campo si presta bene, perché ha la giusta dotazione di parcheggi ed è facilmente accessibile dall’autostrada. Però mancano questi servizi commerciali, che darebbero tra l’altro anche uno sviluppo ulteriore al quartiere di Cocciano.

Non possiamo non soffermarci sui problemi del campo sportivo di rugby. Una struttura inaugurata nel 2000, finanziata con i contributi dei mondiali di calcio del 1990. Gli interventi che andiamo a prevedere oggi, a distanza di nove anni, sono interventi di recupero. Interventi che sono stati definiti dalla stessa relazione descrittiva da parte dei nostri Uffici – la leggo testualmente come recita: “le aree circostanti l’impianto sono altamente degradate”. La relazione descrittiva dice chiaramente che tutta l’area al di sotto delle tribune del campo di rugby è altamente degradata. Quindi un’opera in teoria finita nove anni fa, mi spiegate come può essere altamente degradata ? Mi risulta, tra l’altro, che non sia stata mai finita, che non esiste un verbale di chiusura dei lavori di costruzione. Vorremmo capire – anch
e qui per risolvere un dubbio – se c’è lo specifico verbale di chiusura dei lavori. Perché qui bisogna che ci prendiamo l’abitudine, che chi consegna lavori non eseguiti a regola d’arte, deve pagare, deve risarcire i soldi alla Città di Frascati. Perché anche se otteniamo un contributo di trecentomila euro dalla Regione Lazio, sono soldi nostri, che provengono dalle nostre tasse. Perché la Regione si finanzia anche con l’imposizione fiscale dei residenti della regione Lazio. Quindi sono soldi nostri. Perché dobbiamo spendere trecentomila euro per ristrutturare un’opera fatta nel 2000? Bisogna che anche qui l’Amministrazione, con vigore, persegua questa politica di punire coloro che non consegnano i lavori a regola d’arte. Quindi sul campo di rugby vorrei capire se esiste un verbale di chiusura dei lavori.

Per quanto riguarda il punto 11 (emergenza abitativa): “ristrutturazione immobili
comunali ai fini abitativi”. Questo è un progetto finanziato con un milione e centomila euro, di cui duecentoventimila con riconversione patrimoniale ed il resto con contributo della Regione Lazio. Anche qui, c’è una delibera della Regione in tal senso? Ma, cosa più importante, un’opera pubblica, il cui costo complessivo è superiore al milione, per essere inserita nel piano delle opere pubbliche, necessita per legge del relativo progetto. Mentre per le opere sotto al milione è previsto, per l’inserimento, lo studio di fattibilità, per le opere superiori al milione – come recita la legge – è previsto il progetto per essere inserita l’opera nel piano triennale delle opere pubbliche. Quindi io qui siccome agli atti non l’ho visto, siccome a questo punto non so se sia agli atti qui a disposizione del Consiglio Comunale, e quindi se è a disposizione degli atti del Consiglio, invito l’Assessore a mostrarci questo progetto. Se non c’è il progetto, chiedo, Presidente, di far intervenire il Segretario Generale per capire se l’inserimento di questo punto 11 è un inserimento legittimo. Perché – ripeto – le opere che superano il milione di euro, ed in questo caso si tratta di un milione e centomila euro, la legge prevede che siano corredate da uno specifico progetto. Se c’è, illustratecelo. Siamo disponibili – perché si tratta di un intervento sicuramente importante – a discuterne anche adesso e non facciamo dietrologia sul fatto che non ci è stato presentato nei tempi. Ma se non c’è, vogliamo capire dal Segretario, se l’inserimento in tal senso è legittimo, in assenza in questa fase deliberativa dello specifico progetto previsto dalla legge.

Abbiamo già avuto modo di parlare della ristrutturazione del tiro a segno. Ultimo, ma non ultimo in ordine di importanza, è la ristrutturazione – punto 13 – dell’edificio del Mercato coperto. Qui avete previsto un contributo di cinquecentomila euro da parte della Regione Lazio. La solita domanda – la ripeto – esiste anche qui un atto deliberativo? Ma, cosa più importante, chiedo : “che cosa si vuol fare con questo immobile del Mercato coperto? C’è una specifica progettualità, un atto di indirizzo da parte dell’Assessore al commercio, da parte dell’Amministrazione su che cosa fare di questo immobile a piazza del Mercato? Perché altrimenti noi andiamo ad investire cinquecentomila euro di soldi regionali – ricordo che sono sempre soldi nostri – senza una specifica progettualità. Io non voglio pensare che l’Amministrazione abbia peccato di tale leggerezza, sicuramente ci sarà un atto di indirizzo per questo recupero. Siccome non abbiamo visto l’atto di indirizzo nella presentazione dello studio di fattibilità, vorremmo capire per conoscere, una volta che è stato ottenuto il contributo dalla Regione, una volta che è stata finanziata l’opera con questi cinquecentomila euro, che cosa ne facciamo con l’immobile in piazza del Mercato?

Per questo primo intervento credo di aver terminato. Non ci è stato dato, tra l’altro, Assessore, il dettaglio delle altre spese in conto capitale non opere pubbliche, che sono inserite nei punti dal 15 al 17 per segnaletica, viabilità, fogne, manutenzione immobili comunali e scuole. Quindi vorremmo avere anche qui un dettaglio di queste opere non classificate come opere pubbliche.

In conclusione di questo primo intervento, evidenzio il nostro contributo che è sicuramente partecipativo, è presente, anche per smentire chi scrive, solo per mistificare la realtà, che il PDL non è mai partecipativo e propositivo.

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