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Pieranunzi & C: musicisti italiani, cinesi e inglesi insieme

Novembre 25
17:06 2019

Pieranunzi & C: musicisti italiani, cinesi e inglesi insieme per tre capolavori francesi di fine Ottocento

Il violinista italiano Gabriele Pieranunzi, la pianista cinese Jin Ju e il gruppo inglese Philharmonia Chamber Players si sono riuniti per un concerto dedicato alla musica francese, sabato 30 novembre 2019 alle 17.30 per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti nell’Aula Magna della Sapienza (Piazzale Aldo Moro 5, Roma). Sono in programma tre capolavori di Maurice Ravel, César Franck e Ernest Chausson, raramente eseguiti proprio per la difficoltà di mettere insieme gli insoliti organici strumentali necsssari.

Fa eccezione la Sonata opera postuma di Maurice Ravel, in quanto è destinata al più classico dei duo, quello violino-pianoforte. È un brano piuttosto breve, in un solo movimento, scritto nel 1897 durante il periodo finale degli studi di Ravel, che qui rivela chiaramente l’influsso del lirismo del suo maestro Gabriel Fauré. Ravel stesso la eseguì al pianoforte, insieme al celebre violinista George Enescu, ma poi la Sonata venne dimenticata e fu riscoperta solo alla fine del secolo scorso. Il concerto prosegue col Quintetto in fa minore per pianoforte e archi di César Franck, che fu eseguito per la prima volta a Parigi nel 1880 e segnò uno spartiacque nella musica da camera del tempo per la sua originalità e in particolare per il suo denso svolgimento tematico e l’armonia elaborata, che chiaramente derivano da Wagner. Ma vi si trovano anche una colorata ricerca timbrica e una piacevolezza melodica di marca chiaramente francese. Il brano dall’organico più inusuale è l’ultimo, il Concerto per violino, pianoforte e quartetto d’archi op. 21 del 1889 di Ernst Chausson, che presenta notevoli difficoltà tecniche ai due solisti. Chausson riesce qui a conciliare due influssi apparentemente inconciliabili, quello tedesco di Wagner e quello francese del suo maestro Massenet, che è forse il massimo esempio della eleganza, della grazia e della sensibilità dello stile francese. Poco dopo aver scritto questo Concerto, Chausson sarebbe morto a soli quarantaquattro anni in seguito alle ferite riportate per una caduta col velocipede.

Grazie al suo talento precoce Gabriele Pieranunzi si è presto imposto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei migliori violinisti italiani della sua generazione. Su invito del Comune di Genova ha suonato più volte il famoso Guarneri del Gesù detto “Il Cannone”, appartenuto a Paganini. Ha ottenuto grandi successi nelle principali città italiane, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al festival di Stresa, dove ha eseguito l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, e anche a Londra, Birminghan, Budapest, Bucarest, Belgrado, Buenos Aires, Tokyo e ancora in Svezia, Svizzera, Germania e Cina. Ha inciso il Concerto op.21 di Chausson con gli stessi musicisti con cui lo eseguirà a Roma e lo sta adesso portando in una tournée che toccherà alcune tra le principali società di concerti italiane, l’Inghilterra e la Cina. La stampa inglese ha scritto di lui: “Il violinista dal suono più dolce che si possa immaginare”. E quella svedese: “Da molti anni non si era ascoltata un’esecuzione così perfetta”.

JIn Ju è il nuovo astro del pianoforte nel panorama internazionale, valutata in Cina tra i più grandi virtuosi del suo paese e apprezzata dalla critica internazionale per la perfezione tecnica, la sensibilità appassionata e l’incredibile trasparenza dei dettagli. La critica inglese ha scritto: “Jin Ju è una dei migliori giovani pianisti che abbia sentito da anni. Il suo approccio entusiasmante e dinamico al far musica è semplicemente meraviglioso”. Si è già esibita in alcune tra le più importanti sale da concerto della Cina e a Berlino, Vienna, Mosca, Bruxelles, Oslo, Milano e Firenze e in Nuova Zelanda, Sud Africa, Taiwan. Nel 2009 ha tenuto un concerto straordinario davanti al papa Benedetto XVI e a 5000 persone nella Sala Nervi della Città del Vaticano, trasmesso in mondovisione.

I Philharmonia Chamber Players suonano in varie formazioni, a seconda delle esigenze delle musiche che eseguono. In questo concerto si presentano nella formazione di quartetto d’archi, con Fabrizio Falasca e Sarah Oates (violini), Yukiko Ogura (viola), Eric Villeminey (violoncello). Sono tutti membri della Philharmonia Orchestra di Londra, una delle migliori orchestre del Regno Unito e del mondo intero, fondata nel 1945. È stata diretta da tutti i più grandi direttori e in particolare ha avuto una relazione speciale con Richard Strauss, Arturo Toscanini, Wilhelm Furtwängler, Herbert von Karajan, Otto Klemperer, Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini e Giuseppe Sinopoli.

Prima del concerto, alle 16.30 nella Sala Multimediale adiacente all’Aula Magna della Sapienza, con ingresso libero. si svolgerà un incontro col Maestro liutaio Claudio Rampini: sarà un viaggio attraverso gli strumenti del quartetto d’archi, che ne illustri non solo la storia, ma anche gli elementi tecnico-artistici, con particolare riferimento allo strumento che sarà poi suonato nel concerto da Gabriele  Pieranunzi, un violino Ferdinando Gagliano del 1762, così che l’ascoltatore possa vivere un’esperienza più ravvicinata con gli strumenti protagonisti del concerto.

Mauro Mariani

Ufficio stampa della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti

– m.mariani.roma@gmail.com

 

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