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Più libri Più liberi

Dicembre 07
15:06 2012

È una giornata nuvolosa, ma non fredda, quella del 20 novembre. Alle ore 11.30 nel suggestivo scenario del Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra a Roma, si attende l’inizio della conferenza stampa di presentazione della undicesima edizione di Più libri Più liberi, la fiera della piccola e media editoria. Ma chi è oggi l’editore? Le case editrici solo ora sembrano iniziare a concepirsi come aziende che non producono più soltanto l’oggetto “libro” – vittima oggi della crisi economica, delle trasformazioni tecnologiche, di un processo di svalutazione della cultura – ma come imprese che distribuiscono contenuti veicolati attraverso la carta o il digitale, attraverso prodotti di merchandising o sfruttamento di piattaforme web, televisive e cinematografiche.

L’editore oggi è colui che coordina professionalità diverse: tradizionali e non, tecnologiche e narrative, finanziarie e di comunicazione. Ha le capacità di individuare e selezionare quei titoli che, per una qualità migliore, possano essere offerti al lettore e portare alla vendita, perché l’editore è un impresario che deve ricavare un utile dal proprio prodotto per continuare a vivere. L’editoria si trasforma, si rinnova e lo fa anche attraverso Più libri Più liberi, una manifestazione che è un unicum in Italia e in Europa, perché è la fiera dell’editoria indipendente. La fiera di quelle aziende che difficilmente riescono a promuovere i loro prodotti attraverso i tradizionali canali di vendita, dominati dalle grandi concentrazioni editoriali, come Mondadori o il gruppo RCS. Questa undicesima edizione conferma quindi un titolo di merito, un segnale di vitalità che, nonostante le difficoltà economiche della crisi, continua a essere forte e a promuovere varietà ampie e ricche di contenuti. Quattrocento gli espositori, sessantamila i titoli, più di duecento gli appuntamenti in fiera, centoquaranta le iniziative in cinquanta diversi luoghi della città. Questi i numeri di una manifestazione che, dal 6 al 9 dicembre, aprirà le porte del Palazzo dei Congressi dell’Eur accogliendo autori italiani e internazionali, operatori del settore, lettori e chiunque voglia o senta il bisogno di avvicinarsi al mondo del libro, ai suoi contenuti e alle sue storie. Enrico Iacometti, presidente del gruppo Piccoli Editori Italiani, ribadisce in conferenza stampa il grande successo di una manifestazione che accoglie ogni anno più di cinquantamila visitatori, ma sottolinea anche la necessità di uno sforzo maggiore che deve essere fatto a livello istituzionale per difendere il valore minacciato della bibliodiversità. Il responsabile dell’Ufficio di Roma dell’Associazione Italiana Editori, Fabio Del Giudice, parla dell’inizio di un nuovo decennio che rilancia e avvia una manifestazione diversa dalle prime dieci, con un programma differente che accoglie i contenuti degli editori veicolandoli attraverso nuovi percorsi di costruzione ideati con Silvia Barbagallo, ex libraia, esperta del panorama editoriale italiano e internazionale, impegnata da anni nella realizzazione di festival come Minimondi e Trame. Da questa collaborazione nascono le grandi novità di quest’anno. Una versione off della fiera, Più libri Più luoghi, che coinvolge università, librerie, biblioteche, cinema e teatri per contaminare gli spazi esterni della città con i contenuti e la vitalità dell’editoria indipendente. Tutti enti che hanno offerto la loro disponibilità alla realizzazione di questo programma allargato, sviluppando collaborazioni dalla risposta eccezionale che sono il punto di forza della manifestazione. A questo progetto si affianca quello di Più Libri Più grandi dedicato agli studenti di scuole elementari, medie e superiori, che avranno l’opportunità di incontrare editori, narratori e illustratori, in un percorso che li porterà in fiera consapevoli e pronti a essere accolti negli spazi loro dedicati, come le due mostre dedicate a Emilio Salgari ed Elsa Morante. Prende poi la parola Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro e la Promozione della lettura, che ribadisce la necessità di ripensare a un nuovo modo di fare e agire su una realtà, come molte altre, colpita duramente dalla crisi, partendo dall’analisi del principale problema dell’editoria italiana: lo scarso numero di lettori. Bisogna uscire dai luoghi comuni e Più libri Più liberi è una «bella prova di aguzzamento dell’ingegno». Chiude la conferenza l’intervento di Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori, che promuove una fiera in mutamento, che si espande e pensa anche allo sviluppo culturale del Paese, perché «il libro è vivo».

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