“Ragionamenti”
Sul caso degli incendi dolosi o dell’abusivismo-speculazione che uccide, l’episodio della terrazzina amalfitana, (altra fresca acqua calda scoperta in Italia) si scriveranno purtroppo ancora altre pagine e di sola cronaca giornalistica. Sono fatti ormai cadenzati. Ci deve ancora scappare il morto? Due? Tre?… “n” morti prima di “fare il passaggio a livello”? La storia più recente di questo Paese, la vita civile, è ora cadenzata da un affannoso rincorrere le emergenze, le offese, doli e violenze (stupri) tanto sul territorio propriamente fisico quanto, soprattutto, sulla popolazione, quella più umile, discreta e indifesa, che sconta sulla propria pelle, carne e spirito l’incoscienza, inciviltà e ignoranza di schegge impazzite, che percorrono liberamente la Penisola in lungo e in largo. Un Paese, il cosiddetto “sistema Paese”, che stenta a metabolizzare qui la cosiddetta “cultura del rischio e della responsabilità”, nonostante il continuo avvicendarsi delle emergenze, più o meno tali, dei rischi e dei problemi nazionali, più o meno noti, arcinoti e “stagionati”. La lotta ai problemi e ai pericoli nazionali oggi purtroppo, ricordandolo, deve poi fare i conti con un drenaggio di risorse ed energie per combattere la criminalità organizzata internazionale, sempre più spregiudicata quanto quella “autoctona”, e il fanatismo religioso islamico. Il fanatismo tribale o di clan in generale. Alle spalle degli incendiari non c’è solo l’ignoranza, l’incoscienza, l’immaturità o la stupidità di gente che non riesce proprio a capire la gravità del loro gesto. Dietro il dolo, il distruggere con il fuoco, c’è anche (soprattutto) la follia della più deviata e distorta ragione. L’orrore dei più deviati e perversi, malati, ragionamenti, magari all’insegna del “ricostruire dopo”. (Ri)costruire è un bellissimo “gioco” che piace sostanzialmente a tutti i soggetti e gruppi implicati, ma questa azione deve essere però avallata, legittimata, giustificata in qualche modo, altrimenti il “gioco” è solo un puerile capriccio. Quale migliore scusa quindi che intervenire laddove e quando c’è un disastro? Impunito? Dietro l’affare, l’interesse del creare ex novo c’è ora purtroppo l’interesse, deviato, del distruggere per potere ricreare. Dietro una distruzione, dolosa, bisogna ora ragionare su chi può avere vantaggi a svalutare l’oggetto colpito, su chi gode o potrebbe godere degli interessi. Alle spalle dell’offesa e violenza verso un ambiente e territorio, verso la comunità civile, non c’è solo irrazionalità. Purtroppo c’è anche, e soprattutto, deviati o malati ragionamenti. C’è un’abuso/forzatura della ragione.
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