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RICERCA, ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN ITALIA

RICERCA, ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN ITALIA
Ottobre 11
12:33 2021

L’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030, “Istruzione di Qualità”, ricorda l’importanza di un’istruzione e di una formazione di qualità per migliorare le condizioni di vita delle persone, delle comunità e delle società. Esso non si limita all’istruzione primaria dei bambini, ma si concentra anche sul punto di contatto tra istruzione di base e formazione professionale. Venerdì 8 Ottobre, 2021, si sono registrati almeno due eventi che hanno sottolineato l’importanza dell’istruzione e della formazione, mettendone in evidenza le carenze in Italia.

ISTAT ha pubblicato i Dati 2020 su “Livelli di istruzione e partecipazione alla formazione”  che confermano il gap sempre ampio tra Italia e resto d’Europa sui livelli di istruzione, https://www.istat.it/it/files//2021/10/REPORT-LIVELLI-DI-ISTRUZIONE-2020.pdf In Italia solo il 20,1% della popolazione tra i 25 e i 64 anni possiede una laurea contro il 32,8% nell’UE. L’incremento è stato di soli 0,5 punti nell’ultimo anno, meno della metà della media UE27 (+1,2 punti) e decisamente più basso rispetto a quanto registrato in Francia (+1,7 punti), Spagna (+1,1) e Germania (+1,4).   Le quote di laureati sono più alte al Nord (21,3%) e al Centro (24,2%) rispetto al Mezzogiorno (16,2%) ma comunque lontane dai valori europei. Ampia distanza dagli altri Paesi europei anche nella quota di popolazione con almeno un diploma (62,9% contro 79,0% nell’UE27). Il diploma è considerato il livello di formazione indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro con potenziale di crescita individuale.

In Italia la quota delle donne laureate in discipline STEM è la metà di quella maschile. Nel 2020, il 24,9% dei laureati complessivi (25-34enni) ha conseguito una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche; le cosiddette lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il divario di genere è molto importante, se si considera che la quota sale al 36,8% tra gli uomini (oltre un laureato su tre) e scende al 17,0% tra le donne (una laureata su sei). Un settore storicamente sotto-rappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. La differenza aumenta se si guarda al settore specifico della sicurezza informatica. Il tema della “parità di genere”, Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, e della “istruzione di qualità”, Obiettivo 4 dell’Agenda2030, vanno a braccietto. L’ iniziativa Women4Cyber Italia (W4C Italia), già trattata da Velletri 2030, ha l’obiettivo di colmare il gender gap nella sicurezza informatica.

Il Premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi, nel corso del suo intervento alla riunione PreCop26 dei parlamentari italiani, in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sfiorato tantissimi temi: energia, ricerca scientifica, giustizia sociale, economia ed educazione dei giovani, e tra questi il tema dell”struzione e della formazione. Temi da sempre cari a Velletri 2030. E’ possibile riascoltare la registrazione dell’Evento su webtv.camera.it: https://webtv.camera.it/evento/19023
Sono 75 minuti, ma l’intervento di Giogrio Parisi è di circa 10 minuti, tra il 42esimo e il 52esimo minuto. 

Sul tema dell’educazione il fisico afferma: L’educazione è un punto cruciale. I giovani devono essere in grado di capire la situazione generale e di formarsi le proprie idee. Dobbiamo dare ai bambini un’educazione scientifica a partire dalla scuola materna. Per prima cosa devono imparare il metodo scientifico, a dedurre dalla propria esperienza.

Passando al tema delle metriche per la misura del Benessere percepito dalla popolazione, il neo Premio Nobel dice: “Permettetemi di aggiungere una considerazione di natura economica. Il Prodotto Interno Lordo dei singoli Paesi sta alla base delle decisioni politiche, e la missione dei governi sembra essere di aumentare il PIL il più possibile, obiettivo che è in profondo contrasto con l’arresto del cambiamento climatico”. Nel suo intervento Parisi ha detto di voler fare proprie alcune delle parole che Robert Kennedy pronunciò il 18 marzo del 1968 all’università del Kansas: “Il prodotto nazionale lordo comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per ripulire le nostre autostrade dalla carneficina. Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per le persone che le rompono. Comprende la distruzione delle sequoie e la perdita della nostra meraviglia naturale come effetto di un caotico sviluppo… Insomma misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta. E può dirci tutto sull’America, tranne perché siamo orgogliosi di essere americani, ed è così in tutto il mondo”.  Il neo Premio Nobel per la Fisica ha lanciato un’indicazione molto forte per l’economia globale: “Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell’economia. Cattura la quantità ma non la qualità della crescita. Sono stati proposti – ha ricordato Parisi – molti Indici diversi, tra cui l’Indice di sviluppo umano e l’Indice di Benessere Economico Sostenibile (BES)”. Ma, ha osservato, “se il prodotto nazionale lordo rimarrà al centro dell’attenzione, il nostro futuro sarà triste. I politici, i giornalisti, gli economisti che pianificano il nostro futuro e monitorano i progressi che sono stati fatti, devono usare un Indice che consideri altri aspetti oltre al prodotto nazionale lordo”. Tema che richiama alla mente il lavoro e le pubblicazioni di Velletri 2030, l’ultima “Misuriamo la Comunità per uno Sviluppo Sostenibile“, Dicembre 2019, scaricabile dal sito web dell’Associazione.  

Il dibattito è aperto!
 

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