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Scarpette rotte di Emma Dante in scena all’Arena del Sole di Bologna e al Teatro Storchi di Modena

Scarpette rotte di Emma Dante in scena all’Arena del Sole di Bologna e al Teatro Storchi di Modena
Dicembre 13
14:46 2022

 Scarpette rotte

testo e regia Emma Dante

con Martina Caracappa, Davide Celona, Adriano Di Carlo, Daniela Macaluso

scene Carmine Maringola

costumi Emma Dante

disegno luci Cristian Zucaro

coordinamento di produzione Daniela Gusmano

direttore tecnico Massimo Gianaroli

tecnico audio e luci Sergio Taddei

produzione Emilia Romagna Teatro ERT/ Teatro Nazionale, FONDAZIONE TRG Onlus

in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale

lo spettacolo è presentato in collaborazione con Fondazione Banco S. Geminiano e S. Prosperoin

 

Teatro Arena del Sole

Via dell’Indipendenza 44, Bologna

16 e 17 dicembre 2022

venerdì ore 10.00 e 12.00, sabato ore 17.00

 

Teatro Storchi

Largo Garibaldi 15, Modena

dal 18 al 20 dicembre 2022

domenica ore 16.30, lunedì e martedì ore 10.00

 durata 50 minuti

dai 6 anni e per le famiglie

Dopo il debutto cesenate nella scorsa stagione, va in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna (il 16 dicembre per due repliche dedicate alle scuole e il 17 dicembre per il pubblico) e al Teatro Storchi di Modena (il 18 dicembre nell’ambito della rassegna dedicata alle famiglie “La domenica non si va a scuola”, il 19 e 20 matinée per le classi) Scarpette rotte, la produzione ERT di teatro per l’infanzia, diretta da una delle registe più affermate del teatro contemporaneo, Emma Dante.

Sin dai suoi esordi la regista siciliana ha esplorato vari generi e linguaggi, mutando continuamente prospettiva. Il suo teatro, che si fa carne nell’incontro viscerale con l’attore e scaturisce da un costante conflitto dialettico, ben si coniuga con l’espressività dei personaggi fortemente tipizzati e degli spazi metaforici caratteristici del teatro per i ragazzi.

Le fiabe che Emma Dante porta in scena sono storie adatte a bambini e adulti: ripercorrono le trame note scoprendo anfratti misteriosi, suggestioni originali, parole nuove per divertirsi e sorprendersi, in un gioco di specchi deformanti e bacchette magiche che “non funzionano troppo bene”. Emerge un’autentica vocazione per fate e principesse, orchi e streghe, che incarnano le tensioni del presente e rinnovano l’invito a non arrendersi alla superficie delle cose.

La storia di Scarpette rotte, personale rilettura di Dante della fiaba di Hans Christian Andersen, ha inizio in un cimitero, dove una giovane orfana e povera è accucciata sulla tomba di sua madre. Celine non sa dove andare, non ha più niente, neanche le scarpe. È muta.

Di là passa una ricca signora e con uno slancio di generosità decide di adottarla e di prendersene cura. In un attimo la ragazzina si ritrova in una villa circondata da un fantastico giardino, ha una stanza di lusso con l’armadio pieno di abiti, giocattoli, libri, peluche e due servitori tutti per lei pronti a qualsiasi cosa pur di intrattenerla.

Celine riceve in dono le scarpette rosse con la raccomandazione di restare umile e generosa; ritrova la voce, si inorgoglisce e comincia ad annoiarsi. La noia, il benessere, i capricci, la porteranno a rinnegare i valori più importanti, tra cui la gratitudine e l’altruismo.

Lascerà morire da sola la ricca signora per andare al ballo del re, ma verrà punita: le scarpette rosse attaccate ai suoi piedi la costringeranno a camminare, a saltare, a ballare per i campi, nelle piazze, sui marciapiedi, al mare, sotto la pioggia, al sole, di giorno e di notte, quando non riuscirà più a dormire. Danzerà, finché le scarpette rosse non perderanno nuovamente lucentezza e colore.

 

Dentro la vicenda di Celine si inserisce una sorta di apologo che racconta la storia di due scarpette sorelle.

Una scarpetta rossa abbandonata sul ciglio della strada aveva una speranza: ritrovare sua sorella.

La scarpetta sinistra aspettava, d’estate, d’inverno, ma intanto il suo colore scoloriva e la sua pelle si rattrappiva. Un pomeriggio una macchina la schiaccia bucandole la suola. La scarpetta piange, si dispera, si sente sola ma resiste e continua a sperare. Passano i mesi, gli anni e lei si sente come se piano piano si fondesse con l’asfalto fino a sprofondare giù nel centro della terra.

Ma un giorno, durante un temporale, un fulmine spezza il ramo di un albero. Da quel ramo cade la scarpetta destra sua sorella, nuova, intatta, bellissima. La scarpetta sua sorella, protetta dall’albero a cui era rimasta appesa, è rossa, brillante, un numero 35 da schianto!

Non appena la scarpetta bucata e malconcia riconosce sua sorella, decide di non farsi notare e si immerge sempre di più nell’asfalto, nascondendo la sua punta smussata nel grigio polveroso della strada. Ma la scarpetta destra la vede e corre ad abbracciarla.

Le due scarpette sono diverse: una è rotta e l’altra è perfetta. Come fare per camminare insieme, per ballare e saltare? Passa di là una fata che le sente interrogarsi e subito con la bacchetta magica le rende identiche, usando come modello la scarpetta tutta rotta.

Finalmente insieme, le due scarpette sbiadite e bucate, camminano, saltano, danzano per le strade del mondo, finché un giorno, improvvisamente, ritornano rosse e brillanti.

La felicità non ha a che fare con la superbia, né con la vanità. La felicità ha a che fare con il cammino di due scarpe bucate su una strada. Prima un passo e poi un altro, in un movimento armonioso e febbrile.

Emma Dante

Nata a Palermo, si diploma a Roma nel 1990 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Nel 1999 costituisce la compagnia Sud Costa Occidentale con la quale vince il premio Scenario 2001 per il progetto mPalermu e il premio Ubu 2002 come migliore novità italiana. Nel 2001 vince il premio Lo Straniero, assegnato da Goffredo Fofi, come giovane regista emergente, nel 2003 di nuovo l’Ubu, con lo spettacolo Carnezzeria come migliore novità italiana, e nel 2004 il premio “Gassman” come migliore regista italiana e il premio dell’Associazione Nazionale Critici del Teatro per la drammaturgia e la regia. Nel 2005 il premio Golden Graal come migliore regista per Medea.

Fra i suoi spettacoli rappresentati in Italia e all’estero: Vita mia, Mishelle di Sant’Oliva, Il festino, Cani di bancata, Le pulle e le tre favole per bambini e adulti pubblicati da Dalai editore, Le principesse di Emma, La trilogia degli occhiali (pubblicata da Rizzoli), Operetta burlesca, Le sorelle Macaluso (premio “Le Maschere del Teatro Italiano” 2014 come spettacolo dell’anno, Premio della critica, Premio Ubu per la regia e come miglior spettacolo), Bestie di scena, La scortecata, Eracle (che a maggio 2018 ha inaugurato il 54° Festival del Teatro Greco di Siracusa), Fable pour un adieu (che ha debuttato nel 2019 a Parigi), Pupo di zucchero e Misericordia, per cui Manuela Lo Sicco ha vinto l’Ubu 2021 come migliore attrice.

Pubblica nel 2007 Carnezzeria. Trilogia della famiglia siciliana con una prefazione di Andrea Camilleri (Fazi editore) e il suo primo romanzo, Via Castellana Bandiera (Rizzoli, 2008), vince il premio Vittorini e il Super Vittorini nel 2009, anno in cui l’artista ottiene anche il premio Sinopoli per la cultura.

Nel 2014 vince il premio De Sica per il teatro e il Premio Ipazia all’eccellenza femminile.

Il suo film Via Castellana Bandiera, tratto dall’omonimo romanzo, presentato in concorso alla 70° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2013, ha valso a Elena Cotta la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile mentre Le sorelle Macaluso, presentato a Venezia nel 2020, nel 2021 ha vinto i Nastri d’Argento e il Globo d’oro.

È stata direttrice artistica del 67° e 68° ciclo di spettacoli classici al teatro Olimpico di Vicenza, regista principale al Teatro Biondo e direttrice della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” costituita all’interno del teatro stabile della città di Palermo.

Nel 2022 ERT ha dedicato al suo lavoro una personale composta da Gli alti e i bassi di Biancaneve, Anastasia, Genoveffa e Cenerentola e la nuova produzione ERT che ha debuttato il 19 febbraio al Teatro Bonci di Cesena Scarpette rotte.

Informazioni e prenotazioni Teatro Arena del Sole:

via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti: da 5 € a 25 € esclusa prevendita

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Per le matinée prenotazioni a ufficioscuola@arenadelsole.it  

 Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi:

Largo Garibaldi 15, Modena

Prezzi dei biglietti € 8 / 5

Orari apertura al pubblico: martedì e sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00;

mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 14.00

biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it

Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021

Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00

Per le matinée prenotazioni a teatro.ragazzi@emiliaromagnateatro.com

 

 

 

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