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“Sotto la cenere. Nel ventennio…” incontri con l’autore Ugo Mancini

“Sotto la cenere. Nel ventennio…” incontri con l’autore Ugo Mancini
Maggio 29
14:54 2019

Incontri con l’autore Ugo Mancini per la presentazione del libro Sotto la cenere. Nel ventennio, quando vivere era in qualche modo resistere, Infinito edizioni:

giovedì 30 maggioAlbano Laziale presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli, ore 17,30. Saluti di Nicola Marini, coordina Ada Scalchi, presenta il libro con l’autore Secondina Marafini. Letture e musiche a cura di Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Eleonora Tosto, Danilo Blaiotta;

venerdì 31 maggio, Pomezia presso la libreria Odradek, via Roma 43, ore 18,00. In collaborazione con la sezione Anpi di Pomezia;

sabato 1 giugno Aprilia presso la biblioteca comunale, sala Manzù, ore18,00. Introduce Filippo Fasano, coordina Maurizio Santopietro, sarà presente l’autore.

Un dialogo tra nonno e nipotina, lezione di vita, è una delle dodici vicende realmente accadute, di ordinaria quotidianità, eppure divenute oggetto di indagini, causa di processi e a volte di dure condanne durante il ventennio fascista.

Ugo Mancini in Sotto la cenere. Nel ventennio, quando vivere era in qualche modo resistere descrive storie di donne e di uomini esistiti, riproposti con libertà narrativa nel tentativo di restituire il loro universo interiore, fatto di incertezze e di speranze, di delusioni e di paure, di fronte a un mondo che, con proclami epocali e annunci roboanti, si allontanava sempre più dai loro bisogni reali, rendendo le loro difficoltà ancora più insopportabili.

“Il libro di Ugo Mancini è non solo una lettura coinvolgente e piacevole, un’ipotesi di teatro vivo, ma anche, soprattutto, un utilissimo e innovativo strumento didattico per aiutare i più giovani a rendersi conto che la storia non sono nomi e date sui libri ma materia che è passata per le loro strade, le loro case, i loro vicini e i loro parenti”. (Alessandro Portelli)

«”Anche io ho un po’ di paura – disse il nonno girandosi verso di me –. Tanti hanno paura, chi più, chi meno. Ma, come vedi, sono qui, davanti al mio forno, al sole, a godermi le belle giornate. Vedo tanta gente. Saluto tutti e tutti mi salutano. Questo non vuol dire che posso stare tranquillo o che sono tranquillo. La vita è bella e, per quanto mi è possibile, voglio godermela per tutte le piccole cose belle che può darmi. Se qualcuno ha in mente di farmi del male, sa che non sarebbe giudicato solo da me, ma da tutti quelli che sono abituati a vedermi qui ogni giorno, da tutti quelli che vengono in negozio solo per un pezzetto di pane o magari per fare quattro chiacchiere, ogni mattina, tutte le mattine”. Mi guardava e parlava. Ogni tanto faceva qualche pausa, forse aspettando che cominciassi a parlare anche io. Capivo cosa voleva dirmi, ma era esattamente il contrario di quello che pensava mio padre: mettersi al sicuro, dare poca confidenza, farsi i fatti propri, mettersi quasi da parte rispetto a tutto quello che ci accadeva intorno. (…) Dopo un po’ riprese, e non credo a caso. Disse che c’erano persone che avevano paura e che per questo non uscivano più di casa, che camminavano a testa bassa, che non guardavano mai negli occhi gli altri e che c’erano altre persone che, per tanti motivi, dentro casa non volevano o non riuscivano a starci e che avevano dovuto imparare a vivere tra gli altri, paura o non paura. Poi, quasi all’improvviso, mi chiese: “Tu che vuoi fare? Chiuderti in casa per tutta la vita, oppure…?”».

L’Autore – Ugo Mancini è docente di Storia e Filosofia nei licei e studioso del fascismo. Tra le sue pubblicazioni: Lotte contadine e avvento del fascismo nei Castelli Romani (2002); 1939-1940. La vigilia della seconda guerra mondiale e la crisi del fascismo a Roma e nei Castelli Romani, (2004); Il fascismo dallo Stato liberale al regime (2007); Classe industriale e costituzione economica. Il progetto liberista del “partito degli industriali”, in A. Buratti, M. Fioravanti, Costituenti Ombra (2010); La guerra nelle terre del papa (2011); Il fascismo a settant’anni dalla Liberazione, in Aa. Vv., Ruggero Zangrandi: un viaggio nel Novecento (2015). È autore inoltre del corso di storia per i licei Il mondo, i fatti, le idee (2007). Con Infinito edizioni ha pubblicato 1926-1939, l’Italia affonda (2015).

 

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