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STEM E IL VALORE DELLA PARITA DI GENERE

STEM E IL VALORE DELLA PARITA DI GENERE
Ottobre 10
13:16 2020

In Italia solo 12 donne su 1.000 si laureano in discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Come mai questo disamore per la scienza, tra le ragazze? “Sono convinta che gran parte dei problemi sia nell’educazione di base, a partire da quando si è bambini. Se alle bambine uno continua a regalare bambole o la cucina o lo spazzolone per pulire casa non instilleremo mai nella loro mente che possono essere anche scienziate” (Elisabetta Baracchini, fisica del Gran Sasso Science Institute).

L’anno 2020 è stato l’anno della riscossa per le donne laureate STEM, una laureata Nobel per la fisica e due laureate Nobel per la chimica. Il gender gap? Va superato a livello culturale! Vediamo in sintesi le loro biografie.

Andrea Ghez è la quarta donna in assoluto (Andrea in molte lingue è nome femminile) a vincere un premio Nobel per la Fisica e la seconda negli ultimi 3 anni. A 55 anni, Ghez è anche una laureata Nobel relativamente giovane. Classe 1965, Andrea Mia Ghez è nata il 16 giugno a New York. Da piccolina, affascinata dai primi sbarchi sulla Luna, sognava di diventare astronauta e sua madre la spingeva a raggiungere i suoi obiettivi. Dopo il liceo, grazie all’ammirazione che provava nei confronti della sua insegnante di chimica, si è prima iscritta a Matematica per poi passare a Fisica. Nel 1987 Andrea si è laureata presso il Massachusettes Institute of Technology (MIT) e, in seguito, ha conseguito il dottorato di ricerca sotto la direzione di Gerry Neugebauer presso il California Institute of Technology.

Non si è laureata Nobel da sola, ma nel 2020 sono stati in tre.

Andrea Ghez, Università  della California, Los Angeles, insieme a Reinhard Genzel, Max Planck Institute per la Fisica spaziale, Garching, Germania e Università della California, Berkeley, “per la scoperta di un oggetto compatto super-massiccio al centro della nostra galassia” e Roger Penrose, Università di Oxford, “per avere scoperto che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”.

“Spero di ispirare altre giovani donne a dedicarsi a questo campo del sapere. La fisica è uno studio che può regalare così tante soddisfazioni e se si è appassionati di scienza, c’è veramente molto da fare”, ha dichiarato Andrea Ghez.

Il premio Nobel per la chimica di quest’anno è stato attribuito a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna per il loro contributo fondamentale alla scoperta del sistema CRISPR-Cas9, attualmente il metodo più efficace e diffuso di “editing genomico“.

Emmanuelle Charpentier, è nata nel 1968 a Juvisy-sur-Orge, in Francia. Ha studiato all’Università Pierre e Marie Curie (UPMC) di Parigi, biologia, microbiologia, biochimica e genetica e ha conseguito il dottorato di ricerca (PhD) nel 1995 presso l’Instituto Pasteur di Parigi. Attualmente è direttrice del Max-Planck-Institut per la scienza dei patogeni di Berlino.

Jennifer A. Doudna è nata nel 1964 a Washington, negli Stati Uniti. Ha conseguito una laurea in Chimica nel 1985 al Pomona College in California, e il dottorato di ricerca nel 1989 alla Harvard Medical School di Boston. Attualmente è professoressa all’Università della California a Berkeley, e ricercatrice all’Howard Hughes Medical Institute.

CRISPR-Cas9 è un metodo di “editing genomico” usato su un’ampia gamma di organismi, che discende da quasi 60 anni di studi, a partire dalla scoperta della struttura a doppia elica del DNA nel 1953.

Il binomio donne e scienza è sempre di più sotto i riflettori: da un lato, le donne che si approcciano al mondo della scienza devono affrontare un gran numero di pregiudizi e barriere. Dall’altro, le ragazze che nella scuola guardano allo studio universitario delle materie scientifiche con curiosità, spesso si frenano per timore di non farcela. La convinzione generale, in entrambi i casi, è che le donne non siano portate per natura ad affrontare determinate materie e il loro grado di difficoltà.

La famiglia condiziona ancora fortemente le ambizioni e le scelte di studio dei ragazzi, i genitori considerano ancora che ci siano materie ‘da maschi’ e altre materie ‘più da femmina’. Si tratta di stereotipi inconsapevoli, che in totale buona fede i genitori tramandano ai figli e che trovano terreno fertile anche tra gli insegnanti.

Le laureate Nobel 2020 hanno dimostrato nei fatti che questo modo di pensare si può cambiare. Anche in Italia, lavorando molto sulla famiglia e sulla scuola. A tal proposito, tenuto conto che in Italia persistono ancora difficoltà di accesso delle donne alle carriere tecniche e scientifiche la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato lo scorso 16 luglio un Avviso Pubblico per il Finanziamento di Progetti di Promozione di Educazione nelle materie STEM, denominato STEM2020, link https://www.campustore.it/media/productattach/b/a/bando-stem2020_16062020.pdf . In considerazione dell’elevato numero di domande pervenute, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha ritenuto opportuno incrementare di un ulteriore milione di euro le risorse destinate all’Avviso pubblico per il finanziamento del Programma STEM2020. Questo consentirà di finanziare ulteriori progetti volti a diffondere e a rafforzare la cultura scientifica nella popolazione femminile. Tutti i dettagli sul sito Istiruzionale del Dipartimento per le Pari Opportunità  http://www.pariopportunita.gov.it/

Un bella opportunità per il mondo della scuola e per i promotori delle politiche per le pari opportunità, con l’obiettivo di ridurre il “gender gap”.

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