Anche quest’anno si è tenuta la tradizionale Rassegna di poesia dialettale di Rocca di Papa, organizzata e condotta magistralmente da Rita Gatta. Siamo giunti alla XII edizione, segno che l’identità
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Traditrice quella malinconia che d’improvviso avvolge come velo trasparente… solleviamolo, sottile e leggero abbracciando con il pensiero di chi s’ama ed è frammento nel limbo dei ricordi…

di Lina Furfaro L’ iniziativa per promuovere i dialetti si rinnova ogni anno a Rocca di Papa con Rita Gatta e non c’è nulla che la freni ormai: vento e

Una festa, quella di sabato 17 febbraio nella Sala Elsa Morante della Biblioteca di Colonna affollata di gente: Fausto Giuliani, istrionico concittadino che del vernacolo colonnese ha fatto diletto,

Un evento accomunato da un unico denominatore, luminoso come sa esserlo la speranza, quello organizzato dall’Associazione Di Terra e di Parole e presentato da Cinzia Gargiulo e Matilde Ventura, realizzato

Una combattente nel suo bozzolo in miniatura, che poi cresce e sorride in una lotta che la sfiora senza fiaccarla: quanta forza c’è nella Donna e nell’Umanità tutta? Ne siamo

Forza Gialla! Se si ‘no sportivu d’a Rocca fa tifu e tiri ‘n porta, si a pallò tu sa giocà co’ i Canarini tie’ da sta’. Semo i mejo giocatori:

Estate, calda, avvolgente, intima e sensuale… Frascati, ridente località dei Castelli Romani … metti un sabato sera nella Piazzetta del Mercato, minuscola bomboniera urbana che accoglie adornata di opere pittoriche
Lamina sottile appena accennata Tenera incisione nel cielo rosato d’un tramonto invernale Trascolora l’anima e dal profondo emerge d’un giovane marinaio lassù alto lo sguardo Le onde solcando alla
(da: “Suono e visione”) Vengono i giornie vannorapidi e lentipania di vischioquercinofilato dai druidi.
A me, che sono un pittore senza colori, restano solo parole. Al vincitore che torna dal suo trionfo già dimenticato restano solo parole. Al vinto che torna con l’ultimo bus
Le vie della poesia sono quelle immateriali, atomiche e pulviscolari, dei colori dentro il bianco della luce; quelle del possibile infinito delle direzioni, giù nello spazio vuoto ed onniverso; ma
Nuvola d’oro Nel cielo d’agosto Venata appena Dal sangue del tramonto Pulpito di predica Consacrata agli dei Indifferenti I ciliegi
Il tuo adesso Il mio adesso… come quando ascolti una telefonata d’altri… e…credi si tratti di una tale storia… …ed
Il pensiero è un attimo, come un attimo è la vita, qualunque essa sia, non sempre riesci ad avere quello
il corpo mio e quanto è fatto e quanto è scritto in esso ad evitar squilibrio e dell’idee e del
Senza di te Sento il bisogno di dimostrare qualcosa Chiedo consigli a chi non ha niente da dirmi Imploro una
Nel sottosuolo delle tue ciglia Oltre lo smeraldo degli occhi Ho vagato su un lastricato di purezza asciutta Sorseggiando il
col sole la melodia danza: crepuscolo mattutino di luna tiepida di sale che la marea soave soffia la bruma
S’apre la mente a conoscenze a fantasie si chiude Fascino d’un mondo alieno il raziocinio assorbe Respinge la ragione tumultuosi
Stella sospesa fra mille e mille lascia cadere luce tenue Un tuffo nel nero manto disvela amore Or m’espando insieme
Sabato 2 agosto 2008, alle ore 18.30, si inaugura a Messina, a cura di Enrico Pietrangeli e Ugo Magnanti, il
il corpo mio dell’universo è fatto che a divenir parte ampollata in esso e d’esso si confronta e me so’
Io con te nell’incontro perdo il ricordo abbandono la vita torno al silenzio In un attimo vivo l’eterno
L’ora violenta che mai non disfiora l’indifferente forma sul petto t’abbandona, docili i capelli alla mano di seta, e sbigottiti
Lago dai vetri danzanti che la goccia tagliano in sospiri d’argento Drago che verità insinui nel brivido di ghiaccio dei
L’odore della città nel seno nascosto di luce e oceano il vento tintinna oro e argento bianca maga il ritmo
Lì dove l’immaginario umano vuole che Cielo e Mare si uniscano in un candido quanto sensuale abbraccio, Lì dove l’occhio
Guardati! .. come fossi nuda, Ninfa, forma degli Dei E non seguire la volpe… potresti perderti piccolina che sei La
ho percorso in discesa il sentiero, appena accennato, fra gli ulivi. il sole pallido di gennaio negli occhi, affacciato sull’orizzonte