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Tiberio Ferracane e Federico Sirianni “Che Bello cafè”

Tiberio Ferracane e Federico Sirianni “Che Bello cafè”
Aprile 20
17:06 2016

Alexanderplatz – via Ostia 9 – Roma info tel. 06 83775604 – www.alexanderplatzjazzclub.it

GIOVEDI 21 APRILE ore 22
Rassegna (e)VENTI D’AUTORE, Tiberio Ferracane e Federico Sirianni “Che Bello cafè”

Saranno Tiberio Ferracane e Federico Sirianni ad aprire – il 21 aprile – il nuovo appuntamento dedicato alla Canzone d’Autore. E lo faranno con Che Bello cafè, un immaginario e immaginifico incontro tra Domenico Mudugno e Fabrizio De André.
1958. Sanremo. Forse per la prima volta un giovane autore canta una canzone scritta da lui stesso. Volare è una deflagrazione, un punto di non ritorno nel mondo della musica leggera.
Tre anni dopo, nel 1961, un giovane scapestrato della Genova bene si immerge nell’inferno della città vecchia, degli emarginati e degli ultimi e scrive la sua prima canzone, dichiaratamente ispirata al mondo di Modugno: Nuvole barocche. E’ l’esordio di Fabrizio De André.
Tiberio Ferracane, autore di uno spettacolo dedicato a Mister Volare e Federico Sirianni, autore di Si chiamava Faber, sono i “promotori” di questo incontro. Non sappiamo se Mimmo e Faber si siano mai frequentati nella realtà, sappiamo che si stimavano moltissimo tanto che De Andrè, omaggia Modugno nella celeberrima Don Raffaè.
Che bello café è lo spunto per raccontare e cantare i due grandi mostri sacri della canzone italiana.
Tiberio Ferracane, d’origine siciliana, incarna la forza viscerale con cui Modugno interpretava le sue canzoni.
Federico Sirianni, genovese, ha conosciuto e frequentato De Andrè sin da quando era bambino e ne racconta tratti assolutamente inediti.

VENERDI 22 APRILE ORE 22
CARLA MARCOTULLI, VOCE – DICK HALLIGAN, PIANO E COMPOSIZIONI – MARCO SINISCALCO, BASSO – CARLO PETRUZZELLIS- CHITARRA – BRUCE DITMAS, BATTERIA
Una nuova musica dinamica, che combina e fonde jazz, musica classica moderna e suoni contemporanei in qualcosa di nuovo e fresco, eccitante e attraente.
Ideata da Dick Halligan, compositore americano di jazz, musica concertistica, colonne sonore in uno stile contemporaneo-popolare, questa musica è stata scritta espressamente per la voce di Carla Marcotulli che insieme a Bruce Ditmas alla batteria , Marco Siniscalco al basso e Carlo Petruzzellis alla chitarra e Dick Halligan al pian. L’effetto è potente, espressivo e godibile.

SABATO 23 APRILE ORE 22
MAURIZIO GIAMMARCO FEAT. ETTORE CARUCCI TRIO
Maurizio Giammarco, sassofono – Ettore Carucci, pianoforte – Luca Bulgarelli contrabbasso – Bruce Ditmas, batteria
L’intramontabile repertorio del grande pianista e compositore Thelonious Monk continua a esercitare il suo fascino e a fornire inesauribili stimoli per ogni jazzista che si rispetti. Anche Giammarco, Carucci e compagni si confrontano ciclicamente con la lezione del maestro. Il grande pianista newyorkese, fra i padri fondatori del Be Bop e quindi di tutto il Jazz Moderno, è stato fra i primi jazzisti ad esprimere una ferma presa di posizione rispetto alla propria identità artistica (ha sempre suonato quasi esclusivamente sue composizioni) e musicale (melodie ben riconoscibili per invenzioni ritmiche e architettoniche, con lievi ma significative trasgressioni alla forma, e una poetica fondamentalmente astratta). Questo quartetto vuole rendere omaggio al genio musicale di Monk, esplorando brani meno noti del suo repertorio, e condividere con il pubblico la gioia di immergersi nel suo mondo e nella sua musica. Un mondo musicale che per costituzione ha la qualità di mantenere intatti i propri parametri di riconoscibilità, pur lasciando al performer ampi spazi di interpretazione e manipolazione.

DOMENICA 24 APRILE ORE 22
ELGA PAOLI presentazione CD “Il lato vulnerabile”
Elga Paoli, piano e voce – Gian Piero Lo Piccolo, fiati – Francesco Puglisi, contrabbasso – Andy Bartolucci, batteria e la preziosa presenza di Umberto Vitiello, non sono escluse sorprese dell’ultima ora.
Graditissimo ritorno, il 24 aprile, di Elga Paoli, che presenta Il lato vulnerabile: il nuovo lavoro discografico della pianista, cantante e compositrice, che in dieci brani conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il proprio talento. Dopo il progetto discografico Profumo di jazz (2010) e dopo il brano You don’t know what love is, eseguito in duetto con il sassofonista Gian Piero Lo Piccolo, inserito in Hunger and love, doppio cd tributo per i cento anni dalla nascita di Billie Holiday, prosegue con questo nuovo e intenso disco la collaborazione tra l’etichetta pugliese Koinè e l’artista ligure.
Il lato vulnerabile propone brani – con testi in italiano, inglese e portoghese – più intimi e jazz che convivono con sonorità più moderne, tempi dispari e ballate. Elga Paoli, sempre alla ricerca di una sintesi espressiva personale e intensa, sembra con questo disco volersi smarcare da una collocazione precisa, sfuggendo all’etichetta del cantautorato classico per cercare ancora nuove strade.
Con lei, pianoforte e voce, Gian Piero Lo Piccolo ai fiati, Francesco Puglisi al contrabbasso, Andy Bartolucci alla batteria e la preziosa presenza di Umberto Vitiello, anche se non sono escluse sorprese dell’ultima ora.

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