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UMANE SCINTILLE – TAPPA DI PRIMAVERA dal 29 marzo al 4 maggio 2019

UMANE SCINTILLE – TAPPA DI PRIMAVERA  dal 29 marzo al 4 maggio 2019
Aprile 11
11:51 2019

UMANE SCINTILLE

Rassegna di teatro contemporaneo  tra dissenso, poesia, risate, stupori, incontri e scontri luminosi

a cura del Collettivo Teatro Ex Lavanderia

 

TAPPA DI PRIMAVERA

dal 29 marzo al 4 maggio 2019

ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA (Padiglione 31)

Parco Santa Maria della Pietà (piazza Santa Maria della Pietà, 5) Roma

La rassegna Umane Scintille propone presso la Ex Lavanderia fino al 4 maggio una tappa di primavera per rilanciare un progetto di teatro pubblico e spazi condivisi, un laboratorio di riflessione e di incontro degli artisti, come scambio di esperienze, umane e sociali, come luogo in cui possano esprimersi tutti i soggetti che abitano il teatro, scegliendo la differenza come ricchezza. Difficilmente le nove compagnie in scena avrebbero condiviso lo stesso palcoscenico, qui invece tra dissenso, poesia, risate, stupori, incontri e scontri luminosi si produrranno “Umane scintille” per diversi pubblici, con spettacoli per ragazzi il sabato pomeriggio. La Ex Lavanderia è un spazio per l’artista che sceglie di confrontarsi con l’altro da sé: tra compagni di viaggio e diversi pubblici.

In programma venerdì 12 e sabato 13 e domenica 14 aprile:

 

Venerdì 12 aprile ore 21.00

Compagnia Elena Vanni

AREM Agenzia Recupero Eventi Mancanti

da un’idea di Elena Vanni e Raimondo Brandi

di e con Francesca Farcomeni, Noemi Parroni, Elena Vanni

collaborazione artistica e drammaturgica di Raimondo Brandi e Elena Dragonetti

 

A.R.E.M. è un’Agenzia Recupero Eventi Mancanti

ideata e gestita da tre donne che come vere e proprie chirurghe del tempo, offrono ai clienti/spettatori la possibilità di rivivere i propri ricordi.

Basterà compilare un piccolo questionario anonimo all’ingresso scrivendo un ricordo della propria vita che si vorrebbe rivivere, e metterlo in una scatola. Se il ricordo verrà sorteggiato, diventerà spettacolo

A.R.E.M. è un lavoro di regia e drammaturgia in tempo reale in cui lo spettatore, senza essere coinvolto direttamente, diviene protagonista e co-drammaturgo.

Partecipa come singolo ad una reinvenzione collettiva dei ricordi, assiste in un tempo al recupero della propria storia e si riconosce in quella degli altri.

A.R.E.M. E’ un dispositivo che mette in moto una reinvenzione collettiva dei ricordi e dà vita ad uno spettacolo ogni sera diverso.

con Francesca Farcomeni, Noemi Parroni, Elena Vanni

 

sabato 13 aprile ore 16.00

Tojtjater

Aladino

uno spettacolo per burattini

scritto, diretto e animato da:

Giada Parlanti e Emanuele Silvestri

 

Aladino il ragazzo dal cuore puro, un “diamante grezzo”, l’unico che poteva aprire la porta della caverna dei desideri.

Un cattivo mago necromante bramoso di appropriarsi della lampada meravigliosa.

La lampada simbolo della forza vitale che è in noi, quella forza che ci fa raggiungere i nostri desideri, che è racchiusa in quella grotta che risiede nella nostra anima.

I desideri di amore e nutrimento di Aladino e di denaro e potere del mago.

Una stupenda leggenda che narra la crescita di un ragazzo che trova in sé stesso la forza di raggiungere i propri sogni, di combattere e sconfiggere la brama di potere e l’avidità.

Aladino è una delle leggende contenute ne “Le mille e una notte” la più conosciuta raccolta di racconti arabi.
Il racconto è ricco di simboli dal valore molto potente: il protagonista che faceva disperare i genitori per la sua indolenza, ma la cui generosità era decantata da tutti i poveri cittadini del villaggio, ragione per cui viene definito un “diamante grezzo”, l’unico a poter aprire la porta della caverna dei desideri, è personaggio in cui tutti noi possiamo identificarci, compresi i bambini; la caverna che rappresenta la parte più intima di noi, il nostro inconscio in cui entrare per cercare i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri desideri; la lampada che contiene un genio, la nostra forza vitale, la fiamma che arde in attesa di essere scoperta per dare corpo ai nostri sogni, le nostre aspirazioni; il mago necromante simbolo del male da cui difendersi, da combattere con tutte le nostre forze anche quando sembra tutto perduto; la principessa Luna rappresentazione dell’amore, il più alto desiderio che possiamo raggiungere, contrapposto alla brama di potere del male incarnato dal mago.
La storia è ambientata nella Cina settentrionale, ma viene normalmente collocata in Arabia, per questo abbiamo deciso di rielaborarla parlando di integrazione tra due mondi, tra due innamorati di diversa provenienza.
Chissà se l’amore tra un povero ragazzo cinese ed una principessa araba potrà mai coronarsi, tra le mille difficoltà che i due incontreranno.

Il Teatro di figura si collega subito alla Commedia, alle maschere, ai lazzi e al divertissement che lo caratterizza. Infatti è un tipo di teatro estremamente adatto ad un pubblico di bambini poiché nella giovane età è fondamentale far passare tutto attraverso il gioco e le risa, ma non solo. E’ importante creare uno spunto di riflessione in loro, portare sempre un messaggio costruttivo che i bambini faranno proprio attraverso appunto il divertimento.
Di seguito allo spettacolo sveleremo quello che si cela dietro la “baracca”: i bambini potranno “conoscere” i burattini ed entrare in contatto diretto con loro e con la loro magia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Domenica 14 aprile, ore 18.00

Franco Battaglia Teatro

Perché Foottit e Chocolat?

drammaturgia collettiva con

Edilson Araujo e Monica Bandella

regia Ilaria Migliaccio

George Foottit era un clown inglese famoso in Francia per le sue prodezze nel circo equestre e Raphael Padilla (Chocolat), cubano di origine africana, era stato portato in Europa da chi lo aveva comprato come schiavo. Loro, loro malgrado forse, con numeri circensi divenuti popolarissimi nella Francia della belle époque, furono in grado di andare oltre la discriminazione e la violenza insita nel fascino per i cosiddetti freaks, i tanti George e Willie Muse o la famosa ‘Venere ottentotta’, Saartjie Baartman.

Perché Foottit e Chocolat? nasce proprio dalla domanda che ci siamo fatti: che senso ha oggi fare uno spettacolo sui due clown che, vissuti tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, hanno rivoluzionato la comicità facendo semplicemente, e in parte inconsapevolmente, della loro diversità una ricchezza? Che senso ha oggi raccontare la loro storia? Ci siamo risposti facilmente. Ha molto senso, soprattutto oggi che le frontiere e i muri tra l’io e l’altro, tra il noi e il loro diventano barriere materiali e sociali, retorica della paura, discorso da campagna elettorale. Soprattutto oggi che il razzismo è quotidiano, nelle parole nelle azioni del vicino di casa come del collega, spesso mascherato da falso perbenismo in dichiarazioni come: “Non sono razzista, ma…”. Ecco, quel ‘ma’ e quei puntini di sospensione sono la nostra vera inquietudine su cui vogliamo interrogarci e interrogare il pubblico in modo semplice e diretto, chiaro, senza falsi contorsionismi di parole. “Foottit è il maestro despota caparbio e di un’intelligenza fine su alcuni punti e ancora più su altri, malvagio avaro e debole con i grandi, quanto violento con i più deboli. Chocolat al contrario è il nero soffri-dolori che obbedisce, si fa male, ma resta impassibile e lascia lo spettatore indeciso se credere di avere davanti un bruto senza cervello o uno sfortunato molto intelligente, che conosce la sua sfortuna, che comprende tutto, ma non dice niente perché dirlo non servirebbe a niente.” (Franc Nohain, Les mémoires de Footit et Chocolat clowns, 1907) E invece noi sappiamo che dirlo serve, oggi più che mai. Saranno i due attori contemporanei Anna e Cabila che, in un continuo scambio metateatrale tra il loro presente e il passato di Foottit e Chocolat, cercheranno di arrivare, nel loro confrontarsi, alle azioni da compiere per provare a cambiare le cose, per dargli il nome giusto, dentro e fuori dal teatro.

 

Info  umanescintille@gmail.com

Ingresso consapevole a offerta libera (consigliato minimo 5 €)

 

 

sabato 27 aprile ore 16.00

Divisoperzero

Plutone e Proserpina

di e con Francesco Picciotti

e con l’aiuto di Francesca Villa

 

Sabato 4 maggio ore 16.00

Teatro San Carlino

Le divertenti avventure di Arlecchino e Pulcinella

Farsa comica con attori e burattini

testi e regia di Caterina Vitiello

Burattini e costumi di Vera Zamuner

con Caterina Vitiello, Emanuele Silvestri

 

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