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“Un Ostello al ‘Forlanini’ di Roma?

Aprile 09
09:26 2015

 

Ospitare in un’ala dell’ospedale Forlanini di Roma un nuovo Ostello della Gioventù, in vista dell’imminente Giubileo? E’ la concreta proposta avanzata stamane dall’A.I.G. – Associazione italiana alberghi per la gioventù, nel corso della conferenza stampatavola rotonda sul futuro del plesso ospedaliero e sul suo incommensurabile valore storico, scientifico, culturale, architettonico e sociale, svoltasi nella sede del sodalizio, in via Nicotera 1.
All’incontro moderato dal capo ufficio stampa A.I.G. Roberto Messina, hanno preso parte Presidente e Segretario Nazionale A.I.G. Anita Baldi e Carmelo Lentino, il presidente dell’Associazione “Forlanini Domani-Onlus” e primario di Medicina nucleare prof. Luico Mango, il prof. Luigi Monaco primario oncologo, il presidente del XII Municipio Cristina Maltese.
“Il Forlanini è un luogo di sofferenza ma anche di speranza e ben si addice anche ‘moralmente’ a diventare Ostello – ha detto Anita Baldi -. In Italia abbiamo ostelli in castelli, carceri o ex masserie… Sarebbe significativo bello averne uno in un ex ospedale. Per questa opportunità siamo disposti a mettere in campo mezzi, persone, e le risorse, ahinoi, sempre più scarse di cui possiamo disporre visto il momento di crisi e considerata l’assoluta insensibilità e latitanza degli Enti e dei soggetti che invece dovrebbero sovrintendere e stimolare lo sviluppo e la funzionalità del turismo sociale, giovanile, familiare e scolastico nel nostro Paese. Un turismo al quale l’AIG ha dato risposta ininterrotta sin dal lontano 1945. Speriamo che que sto appello non cada nel vuoto”.
Dal 1 gennaio u.s. il “Forlanini” è diventato patrimonio della Regione Lazio col piano sanitario che prevede il passaggio dell’attività al “San Camillo”. Negli ultimi mesi, qui sono già stati trasferiti la direzione, la sede legale, gli uffici amministrativi, la dialisi e l’oculistica, ed è in corso lo spostamento dell’attività operatoria. Restano ancora al Forlanini, la terapia intensiva toracica, la medicina nucleare, la chirurgia toracica e l’Unità cure residenziali intensive.
“La Regione non ha sciolto le riserve sul futuro dell’ospedale – ha detto da parte sua il prof. Lucio Mango -. Da anni la struttura è in parte abbandonata, e da tempo ci abitano i senzatetto. Senza manutenzione, la situazione va via via peggiorando. Mentre qui, oltre che la storica attività di medicina, stanno andando in rovina i teatri, le chiese, il parco, per non dimenticare il lago sotterraneo, un ‘unicum’ fascinoso che farebbe da solo la fortuna turistica di un luogo. Non vorremmo vedere inoltre finire male anche il preziosissimo Museo anatomico, che comunque non si può spostare, perché le teche coi reperti sotto formalina sono così antiche che si romperebbero in un attimo”.
Il presidente del XII Municipio, Cristina Maltese, ha di fatto aperto alla possibilità di un Ostello: “sarebbe un’occasione, pure se i tempi di realizzazione non sono rapidi, mentre il Giubileo è dietro l’angolo. Quello che è importante, è comunque tenere alta la guardia, difendere e preservare questa imponente struttura, che è come una città nella città, per il cui futuro si apre una vera sfida, una sfida di rigenerazione urbana… Intanto c’è da tenere sotto controllo e magari da risolvere, un problema di sicurezza, perché al tramonto qui sembra di entrare in un girone dantesco”.
“Le strutture del Forlanini – ha dichiarato nel suo messaggio di saluto l’assessore comunale all’Urbanistica Giovanni Caudo – pur essendo idonee all’uopo, per essere trasformate in vere strutture di accoglienza richiedono lavori che sarebbe assai difficile ultimare in tempo utile per accogliere i turismi e pellegrini del Giubileo. Intanto si potrebbe puntare agli edifici di Santa Maria della Pietà dove in occasione dello scorso Giubileo del 2005 è stata fatta appunto esperienza di allestimento ad Ostello”.
Riguardo le voci circolanti di una ipotetica vendita ad un fondo immobiliare estero del “Forlanini”, il Presidente Maltese ha tranquillizzato la platea: “non è vero che è stato venduto. E’ stato invece aperto un tavolo di discussione sulla sua valorizzazione, e quindi ora saranno prese in considerazione una serie di prospettive”.
Il valore dell’intero complesso Forlanini, oltre 280 mila metri quadri, è stato valutato in 278 milioni di euro. Un bel “diamante” in mezzo a Roma… Ma proprio per questo – è stato ribadito – un patrimonio intoccabile ed inalienabile per la città e l’intero Paese, da risanare e da rilanciare, dunque, e non magari solo da monetizzare velocemente per uscire con un escamotage dal commissariamento della sanità locale…
Un Ostello nel Forlanini che faccia da apripista, da fil rouge al suo recupero e alla sua valorizzazione, e che contribuisca a rinnovare e vivacizzare la struttura in una logica moderna, è l’idea sulla quale tutti si sono trovati d’accordo, anche come progetto “identitario” per rinvigorire e rafforzare le finalità con le quali è nato e si è sviluppato il Forlanini stesso: sociali, innanzitutto, culturali quindi, oltre che mediche e scientifiche.
Il Forlanini-Ostello, da luogo dell’abbandono e della debacle (urbanistica almeno) potrebbe così, invece, costituire addirittura un modello, un esempio, un progetto cui ispirarsi e riferirsi. Un nuovo ospedale moderno e al tempo un nuovo ostello per una città-capitale che risponde in maniera pronta e nuova ai diritti e alle esigenze dei propri cittadini, dei propri pazienti, dei propri turisti.
Un progetto per il quale l’AIG, storica Associazione ed ente Morale sin dal 1945, dunque con consolidatissima esperienza in questo campo, e che per più di trent’anni ha gestito l’Ostello del Foro Italico, poi tornato al Coni dal 2010 (ed anch’esso, oggi abbandonato e ridotto a ricovero di indigenti) è assolutamente prontissima a fare la sua parte.

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