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Velletri 2 Aprile 1858 IL BRACCIO DI FERRO TRA MONS. GIORDANI E CENCIO VENDETTA

Velletri 2 Aprile 1858  IL BRACCIO DI FERRO TRA MONS. GIORDANI E CENCIO VENDETTA
Maggio 26
11:15 2022

Momento della storia di Velletri che potete rivivere nello spettacolo Cencio Vendetta morte di un brigante dramma storico in due atti di Giovanni Ponzo, in scena al teatro Artemisio il 3 e il 4 Giugno prossimi.

Velletri in quegli anni era Capoluogo di Legazione (Provincia), legato apostolico era il Cardinal Vescovo Vincenzo Macchi, che oltre ad essere la massima autorità spirituale in città, era anche il massimo rappresentante del governo, avendo il titolo di Legato Apostolico che nel civile odierno equivale a quello di Presidente della Provincia.

A rappresentarlo a Velletri c’era Mons. Luigi Giordani che con il titolo di Delegato Apostolico era il più alto amministratore del potere presente in città ed aveva la sua residenza in quello che oggi conosciamo come il Palazzo dei Conservatori di fronte al Palazzo Comunale dove al piano nobile c’era l’appartamento del Cardinale Legato. Il governo spirituale della città e della Diocesi era affidato al Vescovo Suffraganeo ( il vicario generale di oggi) che era Mons. Gesualdo Vitali.

Nella notte tra il 1 e il 2 Aprile del 1858, dalla Cattedrale, venne trafugata l’immagine della Madonna delle Grazie principale protettrice della città ad opera del brigante Cencio Vendetta. Il furto venne rivendicato la notte stessa con un biglietto lasciato dal Vendetta al vecchio Tosti sagrestano del SS.mo Salvatore. Nel biglietto oltre ad ammettere che la Madonna era in mano sua il brigante chiede di incontrare il delegato apostolico per trattarne la restituzione.

La mattina del 2 Aprile del 1858, la giornata del giovane delegato apostolico (aveva appena trentasei anni) e già prelato domestico di Sua Santità viene sconvolta dall’arrivo dell’Arciprete del SS.mo Salvatore Don Pier Luigi Ronci e del canonico Mons. Filippo Bianchi che comunicano al prelato la notizia del furto e della richiesta del brigante di incontralo.

Giordani, dopo un primo irrigidimento considerando che era stato mandato in Marittima per organizzare i corpi militari con il Brigantaggio viene portato a miti consigli e “ad torto collo” accetta di firmare il salvacondotto al bandito. Inizia così un braccio di ferro per riavere la Madonna scandito da momenti drammatici quasi sul filo del rasoio.

Mons. Giordani e Vendetta erano due caratteri forti e particolari, il primo forte del suo ruolo e dell’autorità che esso gli conferiva ha cercato di portare il brigante alla ragione promettendo di intercedere presso Pio IX affinché gli fosse concessa la grazia e tutte le altre cose che pretendeva per restituire la Madonna. Nel frattempo gli organizza una trappola fuori dal Palazzo.

Infatti Vendetta dopo aver accettato di riconsegnare la Madonna come chiesto dal Governatore a mezzanotte a Porta Napoletana, esce tranquillo con la sua Teresa, ma viene arrestato dai Carabinieri del maresciallo Capanna mandati ad allertare dallo stesso Giordani tramite il suo fido Aleggiani.

Uno scherzo da prete? No una dimostrazione di potere, infatti il governatore con questo tranello ben mascherato da un non certo naturale imbarazzo quando lo fa rilasciare in Piazza del Comune ha voluto far capire a Vendetta chi è che conduce il gioco.

Vendetta preso alla sprovvista con riesce a capire fino in fondo la sottigliezza del gesto e le parole del Governatore, ma poi manda Teresa in casa di Don Ronci a San Salvatore per chiedere di parlare con il Vescovo al quale fa capire che senza la Grazia e l’accoglimento delle altre richieste la Madonna non sarebbe tornata al suo posto.

Al rientro di Giordani da Roma la trattativa arriva ai ferri corti e il brigante chiude ogni spiraglio dicendo che la Madonna senza quanto richiesto non sarebbe mai tornata al suo posto “ a costo de brucialla”

Orami siamo alla rottura da una parte il potere fermo sulle sue posizioni e su i suoi sotterfugi e dall’altra il brigante deciso ad ottenere quello che vuole. Ma è Pasqua il popolo insorge accusando i gesuiti del furto per poco non uccidono uno nella Cappella della Madonna delle Grazie, fino a quando il Brigante non arriva in chiesa scaggionando i preti e ammettendo di avere lui la Madonna. Il popolo che prima si dimostra dalla sua parte appoggiandolo nel suo folle piano gli si gira contro portandolo alla restituzione della Madonna per paura.

Il piano del Governatore arriva al suo compimento dopo la processione di rientro in Cattedrale lo fa arrestare. Vendetta venne decapitato il 29 Ottobre del 1859 in Piazza Cairoli da Mastro Titta.

Questa pagina della storia di Velletri la si potrà rivivere nel dramma Cencio Vendetta morte di un brigante che torna in scena al Teatro Artemisio il 3 e 4 Giugno in ricordo del suo autore il Prof. Giovanni Ponzo scomparso il 3 Aprile del 2021. Un omaggio che il Gruppo Folk’ O Stazzo vuole fare al suo fondatore nel ricordo della sua passione per la cultura e il folkore che lo ha visto in prima linea in numerose manifestazioni cittadine.

Giovanni Ponzo, rappresenta un capitolo importante della storia di Velletri, una città piena di vita che ha contribuito a far conoscere in tutta Europa partecipando con il gruppo ai maggiori festival sulla piazza riportando sempre un notevole successo.

Vi aspettiamo.

 

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