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Velletri accoglie le opere di Paolo Veneziani

Velletri accoglie le opere di Paolo Veneziani
Aprile 24
06:45 2017

Uno degli artisti della dolce vita marguttiano di ferro ha scelto Velletri per dar vita ad una realtà che deve tutelare le sue opere. Come parte integrante del Circolo Artistico La Pallade Veliterna nasce la fondazione “Venezia” Archivio “Paolo Veneziani”
Velletri accoglie le opere di Paolo Veneziani
Il maestro con la sua fondazione sarà ospite presso il Polo Espositivo Juana Romani
Continua a saldarsi il rapporto tra Velletri e Via Margutta. Paolo Veneziani uno degli artisti della dolce vita, socio dell’Associazione Cento Pittori di Via Margutta ha scelto la nostra città per dar vita ad una fondazione con lo scopo di archiviare e catalogare le sue opere in modo di dargli un futuro e garantire ai collezionisti e ai possessori un mantenimento delle quotazione e una rivalutazione delle stesse attraverso il rilascio di un certificato di autentica oppure di una dichiarazione di non autenticità. Per questo importante lavoro ha chiesto la collaborazione del Polo Espositivo Juana Romani e del Circolo Artistico La Pallade Veliterna. La fondazione è parte integrante del Circolo e sarà ospitata presso il Polo Espositivo Juana Romani, dove Paolo Veneziani sarà presente per dipingere e dirigere corsi di pittura. Ma chi è Paolo Veneziani? Paolo Venezia, in arte Paolo Veneziani è un artista di lungo corso. Si tratta di un vero protagonista della storia dell’arte romana. La strada dell’arte per eccellenza Via Margutta che raccoglie gran parte delle memorie dei grandi della capitale, lo ha visto passeggiare per anni sul suo secolare selciato, infatti è uno dei pochi artisti ancora in vita che negli anni sessanta è stato protagonista di quel bellissimo momento storico della vita sociale ed economica della capitale ricordato come la dolce vita. Quella di quel periodo era la bella Via Margutta, frequentata dalle star cinematografiche dell’epoca set del film Vacanze Romane, cornice dove è nato quel capolavoro firmato da Federico Fellini che è la Dolce Vita. Veneziani era lì tra le mura del suo studio e insieme con Lino Tardia – Nino La Barbera – Giovanni e Alfonso Omiccioli – Pericle Fazzini – Novella Parigini ha scritto le pagine più belle di una storia ormai lunga più di un cinquantennio. Quello era un gruppo di artisti ma di amici prima, legati dal valore dell’amicizia quella vera e profonda hanno sofferto la fame, quando non si riusciva a vendere nulla e bisognava mangiare le liste delle trattorie della zona si allungavano sempre di più, però basta che uno vendeva pagava per tutti. Tutti hanno fatto la gavetta quella vera e non hanno mollato forti della passione per quello che facevano e che Veneziani fa ancora. Proprio Via Margutta è stata a farci incontrare durante una passeggiata alla mostra dei Cento Pittori, di cui Paolo fa parte. D’allora è nato un rapporto di stima e di amicizia che si va consolidando. Se non si conosce l’arte di Veneziani si resta affascinati davanti le sue opere dalla straordinaria delicatezza dei colori e dal forte verismo che riporta mentalmente ai grandi esponenti proprio del verismo che agli inizi del Novecento ci hanno lasciato vedute incantevoli della campagna romana e dell’agro pontino. Veneziani fa proprio questo, mantiene ancora la tradizione dei veristi nelle sue opere che siano paesaggi oppure boschi o zone verdi. Anche se queste totalmente inventate non corrispondono a nessuna zona del territorio sono vere nei colori e nella composizione e riportano il pensiero a Sciuti – Petiti – Ciancia – Sartorio che di questo modo di dipingere erano i massimi esponenti. Ora Veneziani è anche il pittore dei paesaggi e dei borghi, questo fa della sua arte qualcosa di particolare. Nessuna delle sue opere rispecchia una tecnica del passato, ma sono forti di una personalità dovuta all’esperienza che le rende uniche. Paolo nei suoi scorci usa una cromaticità fresca che quasi vuole catturare l’osservatore facendolo camminare sui selciati del borgo di Sermoneta, oppure restare ad ascoltare le campane che stanno per suonare dai campanili delle chiese da lui dipinte. Ogni opera di Veneziani silenziosamente parla, sembra un paradosso ma è questa l’essenza che si percepisce guardando le opere di Paolo, dei silenziosi discorsi che attendo un attento interlocutore per trasmettere sentimenti ed emozioni. Anche le sue calme acque presenti nel bellissimo lavoro su Ninfa o in altre opere fanno pensare a quelle trasparenze veristiche che ancora oggi affascinano. Tutta l’arte di Paolo Veneziani è un silenzioso parlare, incanta lo sguardo e rinfranca lo spirito. Velletri tutta da il benvenuto al maestro Veneziani che accoglie con grande cuore.
Alessandro Filippi

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