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Velletri – L’ambiente di Bassani

Ottobre 12
07:29 2017

Abbiamo seguito con molto interesse l’importante convegno che si è svolto a Velletri lo scorso 30 settembre alla Casa della Cultura: il legame di Giorgio Bassani con la città nasce dal fatto che lo stesso ha lavorato come insegnante presso l’Istituto d’Arte di Velletri negli anni ’50.
Organizzato e promosso da Rocco Della Corte e dall’Associazione Memoria 900 il convegno ha visto i contributi importanti della figlia Paola e del figlio Enrico, della professoressa Silvana Onofri, della dottoressa Treggiari, , del dottor Lauro Marchetti, direttore del giardino di Ninfa, luogo con il quale Bassani ha avuto un profondo legame, rintracciabile, peraltro nel suo romanzo più famoso “Il giardino dei Finzi Contini”.
Nella introduzione al convegno il presidente di Memoria 900, Gaetano Campanile, ha parlato anche di Giorgio Bassani come ambientalista. E’ noto che è stato tra i fondatori di “Italia Nostra” di cui è stato Presidente dal 1955 al 1980 e che nel 2005 ha pubblicato un volume “L’Italia da salvare” che raccoglie i suoi interventi sul tema. Leggendo queste pagine si coglie tutta la sua passione, come quando definisce l’impegno ambientalista come “una battaglia morale, prima che estetica” . E ancora sempre su Italia Nostra: “L’anima oggi, non dimentichiamolo, resta il nostro patrimonio più prezioso. Lo sanno molto bene i nostri avversari (e sono tanti) che l’anima, loro, l’hanno perduta da un pezzo”.
Italia nostra è stata in assoluto la prima associazione ambientalista in Italia, ha iniziato una serie di battaglie contro la speculazione edilizia e a favore della conservazione e tutela del patrimonio artistico culturale, “una libera associazione di innamorati” come la definiva lo scrittore.
Nella sua città, Ferrara, insieme ad altri intellettuali si è battuto per la realizzazione di un Parco urbano che, oggi, porta il suo nome. L’operazione è stata chiamata “addizione verde” richiamando l’addizione erculea” operazione urbanistica che fa di Ferrara uno degli esempi più riusciti di città pensata e immaginata nel Rinascimento, durante il quale fu inseguito il sogno della “città ideale”. Con l’ addizione verde, in un periodo nel quale in tutte le città italiane si espandevano le periferie in modo devastante, la città di Ferrara ha recuperato la riserva di caccia degli Estensi espandendosi dalle mura fino al Po attraverso un parco molto esteso che comprende laghetti, piste ciclabili, campi da golf, zone verdi attrezzate e la piscina comunale. Un esempio di attenzione all’ambiente, di rispetto del territorio, di esaltazione del bello che non poteva che essere dedicato al grande scrittore, al poeta della natura.

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