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Velletri2030 – UNA BUSSOLA PER LE NOSTRE SCELTE

Velletri2030  – UNA BUSSOLA PER LE NOSTRE SCELTE
Giugno 05
13:43 2020

Tutti parlano di programmare il futuro post-Covid19, ma come dovrebbe essere questo futuro? La pandemia che ci ha colpito, inevitabilmente ci porta a chiedere un ripensamento generale sul nostro modello di sviluppo. Quale migliore occasione che l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2020-2022 e del Bilancio di previsione 2020 – 2022 in Agenda per il Consiglio Comunale della Città di Velletri del 9 giugno, 2020. Perchè non tentare un esercizio di classificazione delle spese alla luce dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030? Un tentativo indirizzato a valutare la portata delle singole spese in relazione alla loro capacità di reazione allo shock imposto dal Coronavirus, per portare la Comunità su un sentiero di Sviluppo Sostenibile. Allo scopo, possono fare da bussola per le scelte da fare alcune proposte a livello nazionale, già trattate in passato da Velletri 2030, come di seguito riportate.

Il Rapporto ISTAT “Rapporto SDGs 2020: Informazioni Statistiche per l’Agenda 2030 in Italia” ( PDF ). La caratteristica fondamentale dei 17 Goal (SDGs) in cui è organnizzata l’Agenda 2030 è quella di essere universali, interconnessi e indivisibili; devono tener conto delle realtà territoriali e sono potenzialmente applicabili ovunque, a livello globale, nazionale e locale. Numerosi sono i riferimenti del Rapporto al benessere delle persone e a un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, intra generazionale e inter generazionale, particolarmente meritevole di attenzione in questo momento. Sebbene il Rapporto contenga prevalentemente informazioni aggiornate al 2019, si è cercato di dare conto dell’impatto del COVID-19 in due modi. Da un lato, si presenta un esercizio di valutazione controfattuale che, a partire dal lockdown, stima la riduzione delle emissioni generate dai comportamenti assunti da famiglie e imprese. Dall’altro, nel capitolo 2, si presentano le interazioni tra il COVID-19 e i diversi Goals utilizzando lo schema delle interconnessioni e reti.

Come fronteggiare la crisi da COVID-19 riorientando il modello di sviluppo e perseguendo con determinazione l’attuazione dell’Agenda 2030 è il tema del nuovo Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “Politiche per fronteggiare la crisi da COVID-19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” ( PDF ). Enrico Giovannini, Portavoce ASviS, nella presentazione del Rapporto ha detto: “Una crisi dagli effetti così violenti deve portare a un ripensamento profondo del modello di sviluppo e a un cambiamento di molte politiche rispetto al periodo pre-Covid-19. Servono subito misure orientate a far “rimbalzare avanti” il Paese, scongiurando il semplice ritorno al passato, e a prepararsi ad affrontare shock futuri. Le ingenti risorse impegnate dal Governo e dall’Unione europea vanno orientate ad un cambio di paradigma produttivo, caratterizzato da maggiore sicurezza dei lavoratori, innovazione e capacità di cogliere le opportunità offerte dalla Green Economy. Nonostante la crisi, gli italiani ritengono sempre più urgente perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e chiedono misure di contrasto ai cambiamenti climatici, considerati una minaccia al pari del Covid-19”.

Il Gruppo di Lavoro coordinato fa Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università di Trento, con la partecipazione del Forum Disuguaglianze e Diversità guidato da Fabrizio Barca e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile guidata da Enrico Giovannini, ha presentato a Governo e Parlamento il Documento “Curare l’Italia di oggi, guardare all’Italia di domani: Proposta per rendere universale la protezione sociale contro la crisi” ( PDF ). La Proposta identifica tre distinti obiettivi, di pari rilievo:
1 – evitare l’impoverimento delle persone e l’acuirsi delle disuguaglianze conseguenti alla caduta dei redditi da lavoro e agli ostacoli derivanti dal distanziamento sociale;
2 –  evitare il collasso del sistema produttivo, specie di quella parte che costituisce la capacità competitiva potenziale del Paese e la sua infrastruttura sociale;
3 – promuovere attività private, pubbliche e sociali prioritarie, necessarie nel breve termine per contrastare (in condizioni di sicurezza sanitaria) gli effetti del virus e nel medio-lungo termine per imprimere, con la partecipazione dei cittadini e del lavoro, un cambio di rotta allo sviluppo su basi di giustizia ambientale (transizione ecologica e agro-alimentare) e sociale.

Lo scorso 28 Maggio, l’ASviS ha presentato il Rapporto “Per un pacchetto di investimenti a favore dello Sviluppo Sostenibile delle città e dei territori” ( PDF ), un vero e proprio intervento per la ricostruzione e l’accrescimento delle diverse forme di capitale (economico, umano, sociale e naturale) colpite dalla crisi, perfettamente in linea con le proposte della Commissione UE. La proposta approfondisce e dettaglia i contenuti del precedente Rapporto ASviS “Politiche per fronteggiare la crisi da Covid-19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” (pubblicato il 5 maggio) e ha un costo stimato in 201,7 miliardi di euro di risorse aggiuntive in 10 anni, da sostenere con risorse comunitarie e nazionali. Il Pacchetto è articolato in quattro aree: transizione verde (riqualificazione energetica del patrimonio edilizio; sicurezza sismica; sicurezza idrogeologica; mobilità sostenibile), trasformazione digitale (infrastrutture e servizi digitali; scuola e università), sanità e lotta alla povertà (con un focus sulle periferie). “La crisi in corso impatta non solo sul capitale economico – sottolinea Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS – ma anche sul capitale umano e sul capitale sociale, e la gravità dei suoi effetti dipende anche dal tipo di risposta delle imprese, delle istituzioni e della politica. Per questo la nostra proposta punta a stimolare una resilienza trasformativa del sistema socioeconomico, aiutandolo a trasformarsi e non a tornare indietro, visto che la situazione precedente la pandemia era considerata insoddisfacente e insostenibile. Il rischio è che senza una visione sistemica e di lungo periodo si possano disperdere risorse finanziarie importanti senza produrre il cambiamento auspicato”.

La proposta della Commissione Europea Next Generation EU ( link ) apre per l’Italia una concreta possibilità di trasformarsi nella direzione dell’Agenda 2030. Il rilancio della Comunità deve passare per un ripensamento dei modelli di sviluppo e delle politiche a favore dello Sviluppo Sostenibile.

Il Rapporto Velletri 2030 “Misuriamo la Comunità: per uno sviluppo sostenibile” ( PDF ) propone uno strumento pensato per consentire a un qualsiasi cittadino di formulare richieste precise verso l’Amministrazione della Comunità di appartenenza e ad una qualsiasi Amministrazione cittadina, che intenda avviare un percorso di Sviluppo Sostenibile, di fare un’auto-analisi della situazione di partenza e stabilire in modo misurabile delle priorità di intervento rispetto a diversi target temporali. Il Documento bene si sposa con un’altro Progetto ISTAT mirato a studiare come poter sostituire l’indicatore Prodotto Interno Lordo (PIL) con l’insieme di indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES), come trattati nel Rapporto ISTAT 2019 “Rapporto BES 2019: Il Benessere Equo e Sostenibile in Italia” ( PDF ).

Non lasciamo agli altri decidere il nostro futuro. Diamoci degli obiettivi condivisi. L’Enciclica Laudato si’, l’Agenda 2030, e i Rapporti ISTAT, possono fornirci una bussola per le nostre scelte, se opportunamente coniugati alle esigenze delle singole Comunità locali. Il Documento Unico di Programmazione rappresenta una bussola importante per orientare le scelte di una Comunità. La Borsa di Studio recentemente messa a Bando ( link ) da Velletri 2030 vuole rappresentare un piccolo contributo a progettare il futuro della Comunità.

Per chiudere, ricordiamo che venerdì 5 Giugno è la Giornata Mondiale per l’Ambiente. Quest’anno è dedicata al tema del drammatico declino della biodiversità del pianeta. Il motto scelto per l’edizione 2020 è: “È il momento per la Natura”, per ricordarci che la crisi della biodiversità è una preoccupazione non solo urgente, ma anche esistenziale.

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