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Vera democrazia dal basso

Dicembre 30
20:10 2012

Quando la democrazia non è solo utopia. Quando i regali riusciamo a farceli da soli senza aspettare: non si può più aspettare un domani per certe cose, altrimenti rischiamo di non vedere più un domani. Uno tra i più bei regali di Natale.
“…Chi soffre prima poi dimentica o si vendica su chi ha un sasso in mano…”
“…Un altro giorno guerra e tutti fanno come se non fosse niente accaduto…”
“…la Pace non si vende, non si compra, non si appalta…la Pace cammina a testa alta!”
(Cardamomo, gruppo musicale italiano)
Le buone notizie ogni tanto arrivano ma spesso non vengono diffuse… della serie: “Zitti per carità! Dovessero diffondersi e propagarsi felicità e pace nel mondo…!”

Infatti il terrorismo psicologico è la prima ‘arma’ affinché le persone chiuse nelle loro prigioni di paure e terrori imbraccino armi (fino ad arrivare a dormire con le armi sotto il cuscino come nella ‘civilissima’ America) o peggio ancora… il terrorismo psicologico agisce anche affinché le persone si lascino abbracciare dalle tenaglie mortali della guerra (che ferisce mortalmente anche chi sopravvive ad essa). Tutto questo emerge palesemente nel film di Michael Moore Bowling a Colombine e dalle testimonianze dei reduci dalle guerre.
Ma finalmente arriva anche una notizia che cerca uno spiraglio fra le nubi di questo secolo, come un sole nascosto che non riesce ad uscire… raggi che strappano nuvole minacciose che piovono sangue, sofferenza, prigionia… tutto questo racchiuso in un solo nome orribile: “guerra”. Guerra armata; guerra tra ricchi e poveri; guerra della discriminazione; guerra psicologica; guerra del mondo capitalista che si traduce in competizione, individualismo, commercio di merci ottenute ancora da schiavi bambini e adulti, (nonostante la schiavitù sia stata la prima norma che minaccia i diritti umani ad essere stata abolita nel XIX secolo) e ancora mercificazione degli esseri viventi etc. etc. etc.
Siamo a Pisa, è l’11 luglio 2012 ed ecco che arriva la buona notizia: «Care amiche ed amici del Distretto di Economia Solidale AltroTirreno, la crisi economica e finanziaria sta colpendo pesantemente il tessuto produttivo del nostro Paese. Una situazione generata dall’irresponsabilità di un’economia e di una finanza senza regole si sta sempre più tramutando in imprese che soffrono, lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione, fatturati in caduta libera, come sta accadendo nei nostri territori per il caso delle aziende di cui sono titolare, la Morellato Termotecnica e la Morellato Energia. La scorsa settimana è arrivata in ditta una richiesta di sopralluogo e successivamente di preventivo dalla Wass, un’azienda parte del gruppo Finmeccanica e che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare.
Hanno proposto alla Morellato Termotecnica (la ditta del gruppo che si occupa di idraulica, climatizzazione e solare termico) una commessa da circa trentamila euro circa, di cui ottomila, diecimila di utile, per diversi interventi tra cui un sistema di raffreddamento per una vasca da diecimila litri, usata nei loro laboratori. È una cifra importante, che potrebbe corrispondere a quello che si potrebbe ottenere con l’installazione di trentotto climatizzatori o di dodici impianti di solare termico e che ci aiuterebbe a tamponare almeno temporaneamente i problemi dell’oggi. L’attuale situazione di crisi economica, il crollo del fatturato e le difficoltà che stanno affrontando le nostre aziende, ci ha messo nelle condizioni di dover scegliere tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse ma derogando sui principi etici oppure rifiutare in nome di una coerenza di base, ma contraddicendo le basi della razionalità economica.
Abbiamo aperto una discussione interna ed un confronto con OdES, l’Officina dell’Economia Solidale di Pisa, a partire dal Patto per il Distretto di Economia Solidale che ci siamo impegnati a sottoscrivere lo scorso maggio e che definisce la cornice di coerenza e di cooperazione reciproca all’interno della quale gli aderenti al patto dovrebbero muoversi ed agire. Tutto questo ha portato a sviluppi importanti. Lunedì scorso, dopo una riflessione sofferta, abbiamo deciso di mandare un’e-mail alla Waas confermando l’intenzione di non procedere con la proposta commerciale. Nonostante la crisi aziendale non sia risolta né migliorata nel corso degli ultimi giorni. Un estrapolato del testo è qui sotto:
(…) Alla fine abbiamo deciso che non presenteremo la nostra offerta per l’impianto da installare (…). Siamo consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un’altra azienda che ci sostituirà, ma non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al servizio di un’opera che potrà sviluppare tecnologia bellica. Mi scuso per il tempo che le abbiamo sottratto e la ringrazio per la fiducia che ci aveva accordato (…)”. La discussione interna e la disponibilità dimostrata da OdES, hanno aiutato ad evitare di fare un passo in una direzione insostenibile, almeno eticamente. Rimane però aperto tutto il resto: la necessità di dare risposte all’interno dell’azienda a chi, tra i lavoratori, potrebbe non capire; l’importanza di approfondire forme di solidarietà e collaborazione all’interno del Patto del Distretto di Economia Solidale; il ruolo positivo che ha giocato e che potrebbe giocare l’economia solidale nell’aiutare le persone (prima che le aziende) a non rimanere compressi tra necessità e coerenza. Per questo crediamo importante andare avanti assieme, anche con il supporto delle reti dell’economia solidale e sociale, perché non debba più accadere che imprese come la nostra si debbano trovare in situazioni simili.
L’attuale momento storico è difficile per tutti e le vie d’uscita sono molte. Noi abbiamo scelto quella della cooperazione e dell’approccio etico all’economia. Nonostante i problemi, anche davanti alle difficoltà crediamo non si possa derogare su certi principi. Ma per poter andare avanti abbiamo bisogno anche di voi, del vostro sostegno e della vostra collaborazione. Un caro saluto. Valerio Morellato, Titolare e amministratore Morellato Termotecnica e Morellato Energia»
Grazie ad un’azione come questa, grazie a Valerio Morellato, (a cui dedicherei una statua con su scritto:”Per la ‘patria-mondo’ ma non per ‘i caduti’ per la patria”… chissà poi perché si dice ‘caduti’ e non ‘uccisi’) abbiamo la possibilità di dire che non siamo in pochi a schierarci dalla parte giusta, e questo esempio è importante per ricordarci di perseguire il cambiamento che va verso uno stile di vita sostenibile e in direzione contraria a tutto ciò che corrisponde a guerra, violenza, ingiustizia, corruzione (termini che sono diventati sinonimi). Grazie ad azioni come queste, sebbene le cose non siano ancora cambiate e rivoluzionate in questo mondo, possiamo almeno pensare alla pace ed ad una nostra rivoluzione quotidiana per raggiungerla e propagarla. Per questo dico a lei, Valerio Morellato, grazie. Il suo esempio è uno spiraglio che strappa una nuvola di dolore, è un fessura di un futuro vero in una prigione, è l’arma degli utopisti che non sono ‘fuori dal mondo’ ma forse sono quelli che più di tutti stanno con i piedi per terra e riescono a sentire anche il dolore della terra.

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