Notizie in Controluce

Vi siete accorti che Como è diventata all’improvviso la capitale mondiale della felicità
grazie alla presenza del World Happiness Summit? Per tre giorni chi ha pagato un biglietto
(caro) riceve consigli per raggiungere la felicità individuale, durante le fastose cerimonie
tra villa olmo e teatro sociale. Il main sponsor è DHL, multinazionale della logistica, settore
(non certo) famoso per la gioia con cui operano i suoi lavoratori.
Ringraziamo gli organizzatori dell’evento, perché nel tran tran quotidiano, che accomuna
in un certo senso le nostre vite a quelle dei corrieri, la notizia di questo Summit ha
catturato la nostra attenzione e ci ha fornito numerosi spunti di riflessione!
Come prima cosa il World Happiness Report2023 non dice che […] mai come in questi
anni è diventato complicato misurare il grado di soddisfazione di un mondo sempre più
ineguale. Inizia così l’articolo di Luca Tremolada apparso sul sole 24 ore, parlando di uno
studio internazionale che classifica i “paesi felici”, dove vince la Finlandia e l’Italia si
posiziona al 33esimo posto. Appena davanti al Kosovo. Se sostituiamo la parola “Summit”
a “Report”, il risultato comunque non cambia: questa interpretazione della felicità lascia
proprio il tempo che trova.
Possiamo dircelo: un evento così, sul Lago di Como, passa praticamente inosservato,
abituati come siamo ai Clooney, ai Ferragnez, alle Rodriguez per citare gli ultimi arrivati. Ul
Laac de Comm è abituato alle celebrità, e tutto sommato dobbiamo ammettere che “fanno
ormai parte del paesaggio”. Già, perché la fortuna di questo territorio si è misurata negli
ultimi due secoli nell’equilibrio tra ville e borghi, tra montanari, sciuur e laghèe, perché no
tra guardie e contrabbando. Quello che non passa inosservato ai nostri occhi (e a quelli di
tanti altri, ne siamo sicuri) è che questo prezioso equilibrio è ormai brandizzato
(svenduto?), ma per niente coltivato, anzi.
Riprendendo lo scritto del Sole 24 ore, viviamo un mondo sempre più ineguale, e
contemporaneamente una gestione (e narrazione!) dei territori sempre più superficiale e
arrogante, per non dire miope, ipocrita.
Prezzi alle stelle, lago inquinato, malasanità, traffico soffocante, servizi scadenti, lavoro
nero, dissesto idrogeologico… la lista è lunga, e stiamo volutamente tralasciando ciò che
affligge ogni individuo nella sua sfera privata. Che senso ha, quindi, sbandierare ancora la
corsa al successo e alla felicità personale?
Non sarebbe meglio iniziare a riflettere collettivamente sul presente e sul futuro? Su come
impieghiamo il tempo e le risorse?
Noi ci siamo ripromessi di provarci, cominciando dal mettere in guardia le persone intorno
a noi (e, un po’ per gioco, anche con un sondaggio sul web). Non abbiamo una formula
magica, né manuali, ma iniziamo ad avere la consapevolezza di non poter più aspettare,
né delegare. Perché le amministrazioni, i summit e i turisti passano, ma chi decide di
restare, di abitare il Lago può e deve iniziare ad assumersi le proprie responsabilità.
La redazione di #Fakecomo #Happymess