“O.g.m” No! Sì…..forse…
Agli “organismi geneticamente modificati”, vegetali principalmente, gli è stata modificata la struttura fisica-biologica di base in tempi e modalità molto forzati. Gli O.g.m. sono uno degli oggetti centrali dello scontro politico più attuale. Un’ultima tappa, le “bio-ingegnerie” in generale, del cammino dell’essere umano industrializzato, “organizzato scientificamente”, che ha bisogno, creandole ora dal nulla, di razze sempre più produttive in termini di quantità, sacrificando la qualità e la dovuta e necessaria “biodiversità”. “Industriale” è sinonimo di “quantità” e la mucca pezzata razza “frisona” ne è un esempio: produce molto più latte rispetto all’italica razza “reggiana”. Quest’ultima è meno produttiva ma dà un latte molto più saporito (non per niente ci si fa il parmigiano reggiano!). La manipolazione attraverso gli incroci di razze è patrimonio della millenaria tradizione rurale umana. Dal lupo, per esempio, discendono le principali razze canine e domestiche, ma crearne di nuove, oltretutto “tagliando” i vegetali con elementi di natura animale o viceversa, forzando la natura, le modalità e i lunghi tempi biologici, mi lascia… perplesso. Ci lasciano inquieti questi “apprendisti stregoni” o “stupidi servi” di un’incosciente politica del “produrre tanto per tanti”, che nei loro chiusi e asettici laboratori creano non ben catalogabili “nature”. Problema o rischio poi la difficoltà (o impossibilità) dell’organismo umano a “digerire” in tempi e modalità sempre più forzati e rapidi, quindi “innaturali”, questo o quel nuovo alimento o sostanza modificata geneticamente.
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